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Il Direttore Giovanni De Angelis: "L'Igp accresce il valore dell'intera filiera"

Step finale per l'Igp Pomodoro Pelato di Napoli, ora si attente la registrazione comunitaria

E' pieno e convinto il sostegno per il riconoscimento dell'Indicazione Geografica Protetta (IGP) al Pomodoro Pelato di Napoli da parte di Anicav. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ora si attende lo step finale: la registrazione comunitaria del marchio di qualità. Una volta completato l'iter, l'Igp garantirebbe, in primis, tutela e valorizzazione per uno dei prodotti più rappresentativi della cultura gastronomica italiana, soprattutto all'estero, ma in più permetterebbe un significativo aumento del valore economico per l'intera filiera.

Questi i temi trattati ieri 30 marzo 2023, durante un dibattito organizzato in occasione di Cibus Connecting Italy a Parma, a cui hanno partecipato ANICAV, Coldiretti Campania e Italia Ortofrutta.

"Il pomodoro pelato è legato a una certa storicità del processo di trasformazione ed è simbolo, da sempre, del made in Italy in Italia e nel mondo, sempre apprezzato e consumato, e forte traino per l'export - dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav - Quando però sono cambiati i consumi, è mutato anche l'impiego di tale prodotto. Noi però crediamo fortemente che il marchio Igp possa tutelare, salvaguardare e trainare i consumi. Il pomodoro pelato è un prodotto ad alto pregio, tra i derivati del pomodoro stesso, e non è legato a una nicchia di mercato: anzi l'indicazione geografica protetta comporterebbe che questo prodotto andrebbe a posizionarsi - in termini di volumi e fatturato generato - al pari o addirittura tra i primi prodotti a marchio simbolo dell'italianità nel mondo. Il nostro auspicio è fare sistema e lavorare perché ciò avvenga. Il marchio Igp è un risultato che attendiamo a breve, e chiediamo supporto da parte di tutto il mondo istituzionale".

In termini numerici: sono destinate alla produzione di Pomodoro Pelato circa 950 mila tonnellate di prodotto trasformato nelle 5 regioni dell'area IGP con un fatturato che sfiora 1,5 miliardi di euro, di cui oltre 1 miliardo deriva dall'export. La nuova Indicazione geografica andrebbe certamente a collocare il Pomodoro Pelato di Napoli tra i prodotti DOP/IGP più conosciuti e venduti insieme a Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Mozzarella di bufala e Aceto balsamico.

"Accogliamo con favore l'entusiasmo e il completo sostegno espressi dal mondo agricolo. La sinergia di tutta la filiera è fondamentale per arrivare a questo importante obiettivo e superare inutili campanilismi. Ribadiamo il nostro pieno sostegno al Comitato promotore guidato dal Presidente Lino Cutolo e aspettiamo con grande fiducia di vedere completato un percorso che potrà imprimere nuova spinta ai consumi (purtroppo in calo rispetto ad altre tipologie di conserve di pomodoro), di quella che è una vera e propria eccellenza dell'agroalimentare italiano."

"Siamo certi - conclude De Angelis - che l'IGP porterà grandi vantaggi non solo al mondo industriale, ma anche a tutti i produttori agricoli delle aree vocate alla coltivazione del pomodoro allungato. Oggi, tutti insieme, abbiamo ribadito l'importanza di andare uniti nella stessa direzione, nell'interesse dell'intera filiera, a sostegno di un prodotto emblema del made In Italy nel mondo".