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Giovanni Buccheri, direttore Demeter Italia:

"Le aziende a indirizzo (orto)frutticolo rappresentano oltre il 30 per cento della nostra compagine"

Demeter Italia è un'associazione di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, affiliata alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI). Attraverso il rispetto di specifici standard, Demeter Italia, con la sua sede di Parma, svolge un'attenta azione di controllo sulla produzione, la trasformazione e la distribuzione dei prodotti, garantendo che i prodotti alimentari e gli ingredienti provengano da coltivazioni o allevamenti biodinamici certificati, seguendo ogni fase della filiera fino al rilascio della certificazione e all'etichettatura.

Sono oltre 700 le aziende che fanno parte di Demeter Italia, diffuse su tutto il territorio nazionale e appartenenti a vari settori merceologici. Tra queste 143 frutticoltori (dato 2022).

FreshPlaza ha intervistato il direttore Giovanni Buccheri (nella foto a lato), entrando nello specifico del settore ortofrutta.

FreshPlaza (FP): L'Italia è finalmente pronta culturalmente all'agricoltura biodinamica?
Giovanni Buccheri (GB): "La biodinamica è sempre più conosciuta nel settore agricolo, in quanto risponde bene alle necessità di un consumatore più esigente e competente. L'agricoltura biodinamica è, infatti, molto di più di quel che emerge dalla lettura dei regolamenti: è un approccio attivo in cui l'agricoltore assume il ruolo di creatore, conservatore e curatore della vita dei campi, delle valli e pianure, delle acque e di tutti gli esseri viventi che popolano questi ambienti. I fondamenti antroposofici dell'agricoltura biodinamica consentono di mantenere in divenire l'evoluzione delle conoscenze, delle tecniche e della crescita di ogni agricoltore quale persona, cittadino e responsabile verso la vita di questo pianeta".

FP: Fino a qualche anno fa, c'era una scarsa presenza di player nella vendita di produzioni biodinamiche: oggi è cambiata questa tendenza?
GB: "Dal punto di vista della richiesta della certificazione Demeter, la curva è in ascesa. Quindi la tendenza è positiva. Rispetto al fatto che il consumatore italiano sia pronto ad acquistare produzioni certificate Demeter, questo è un terreno sul quale abbiamo ancora tanto da costruire, soprattutto se facciamo il paragone con i mercati d'oltralpe, in particolare con Germania e Svizzera".

FP: Quali i pilastri su cui costruire questo processo?
GB: "Ciò che Demeter Italia può fare, come ente certificatore, è mantenere la certificazione a un livello molto elevato e renderla più riconoscibile, attraverso attività di comunicazione e visibilità del marchio come eventi, promozioni, partecipazione alle fiere di settore. È anche necessario diffondere meglio la presenza del marchio a livello nazionale, fare in modo che sia più semplice, per il consumatore, trovare i prodotti Demeter quando va a fare la spesa.



FP: Tra i vari settori cui le aziende facenti parte di Demeter Italia appartengono, qual è la percentuale ortofrutticola? Ci sono Regioni italiane più predisposte all'agricoltura biodinamica? E per quali colture in particolare?
GB: "Le aziende a indirizzo ortofrutticolo rappresentano oltre il 30%. Si tratta di una componente importante all'interno della nostra compagine. Si registra una presenza significativa in alcune Regioni d'Italia: Trentino Alto-Adige per le mele, Piemonte per diverse categorie frutticole (drupacee e mele, ad esempio), Emilia Romagna in primis per drupacee, ma anche per altre tipologie tipiche. Nel Meridione contiamo delle belle realtà, ma a macchia di leopardo: in Puglia e Sicilia per l'uva da tavola, in Basilicata e Campania per albicocche e fragole, in Lazio per il kiwi. Il centro-sud d'Italia la fa da padrone, invece, per quanto riguarda gli ortaggi".

FP: Dove è possibile acquistare frutta e verdura a marchio Demeter in Italia?
GB: "L'ortofrutta a marchio Demeter è per il 90% esportata all'estero: principalmente in Germania, Svizzera e Francia, ma anche in altri Paesi europei, Canada, Stati Uniti, Estremo Oriente. Il mercato nazionale ha ampi margini di crescita: in questo momento, i prodotti a marchio Demeter si trovano nei negozi specializzati nel biologico, negli spacci aziendali e in alcuni piccoli esercizi commerciali".



FP: Perché scegliere un frutto o una verdura a marchio Demeter? Quali i valori che l'Associazione intende veicolare al consumatore che voglia acquistare un prodotto ortofrutticolo a marchio?
GB: "Ci sono ragioni sia di carattere personale, che riguardano il consumatore, sia di ordine più generale. Per quanto riguarda le prime, parliamo di mangiare un prodotto salubre, sano, che non contenga residui di sostanze chimiche di sintesi, ma che abbia tutte quelle sostanze vitali per un organismo. Frutti e ortaggi, ad esempio, che restituiscono al nostro corpo i nutrienti necessari e alla nostra anima l'energia e la vitalità per affrontare tutti gli aspetti della quotidianità. Il tutto senza dimenticare l'importanza del gusto: l'aspetto sensoriale infatti è centrale".

"Le motivazioni più generali sono legate ad esempio alla responsabilità collettiva di carattere ecologico e sociale, alla biodiversità, al rispetto per la natura e gli animali. Il consumatore che acquista un prodotto Demeter sa, per esempio, che quella referenza è figlia di un processo che, tramite le pratiche agricole dell'agricoltura biodinamica, aiuta e sostiene il pianeta".

FP: Pandemia, crisi inflazionistica profonda, rincari generalizzati e problematiche logistiche. Come l'Associazione e gli imprenditori certificati Demeter hanno vissuto tale periodo di crisi?
GB: "Si è registrata, non solo in Italia, una contrazione a doppia cifra delle vendite e ovviamente questo ha avuto ripercussioni sulle attività imprenditoriali. Oggi però ci sono timidi segnali di ripresa, sebbene non sia possibile individuare un trend specifico. In Italia, i produttori hanno cercato soluzioni alternative ai rincari energetici, ad esempio, puntando sul fotovoltaico. Altrove si è andati alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali. Ognuno ha seguito le proprie esigenze e ha sfruttato le proprie capacità. Una delle caratteristiche delle situazioni ad alto tasso di biodiversità, come è il mondo della biodinamica, è quella di avere anche un alto tasso di adattabilità, di flessibilità. Anche se la stessa crisi colpisce tutti, non esiste una soluzione unica che possa andar bene per ognuno".