L'Assemblea generale del Mesa Nacional del Ajo (Tavolo nazionale dell'aglio), riunitasi a Las Pedroñeras (Cuenca) ha riferito che la superficie dedicata a questa coltura diminuirà, a causa della siccità che sta colpendo l'Andalusia, e dei problemi di accesso all'acqua in Castiglia-La Mancia. Il calo non è un buon segnale per il settore che, lo scorso anno, ha registrato un calo della produzione di quasi il 30% rispetto al 2021.
Al contempo, i costi di produzione sono aumentati di circa il 30%. "A peggiorare le cose, i produttori non sono riusciti ad aumentare i prezzi, in quanto il settore della distribuzione ha importato aglio da qualsiasi origine per potersi vantare dei suoi prezzi bassi", ha affermato Julio Bacete, presidente del Mesa Nacional del Ajo.
Importazioni cinesi di aglio
L’organizzazione ha anche reso pubblici i risultati del rapporto sulle presunte irregolarità nelle importazioni in Ue di aglio surgelato dalla Cina. "Quest'aglio non è veramente surgelato, è refrigerato. Viene trasportato a temperature di -4 ºC, mentre il prodotto surgelato deve essere trasportato a temperature di -20 ºC", ha affermato Bacete. "Questi prodotti appartengono a diverse classificazioni tariffarie, quindi questo aglio fraudolento viene introdotto fuori quota e con tariffe molto basse, danneggiando così i produttori spagnoli di aglio".
Un settore importante in Spagna
Nel 2022, la Spagna aveva più di 29.000 ettari dedicati alla coltivazione di aglio con una produzione di 286.694 tonnellate. La principale area di produzione dell’aglio in Spagna è la Castigli-La Mancia, che secondo i dati del 2021 ha circa 20.860 ettari coltivati, seguita dall'Andalusia con 5.120 ettari, Castiglia e Leon con 1.820 ettari, Madrid con 890 ettari ed Estremadura con circa 530 ettari. Ogni anno, solo il taglio e la raccolta dell'aglio in pieno campo generano quasi un milione di posti di lavoro in Spagna.
Fonte: eldiario.es