I danni all'agricoltura provocati dalla fauna selvatica, denunciati da molte aziende ortofrutticole, sono sempre più ingenti. Un problema che sembra riguardare tutte le province italiane.
Dal nord al sud della Penisola, dunque, diverse specie di animali, danneggiano o distruggono le coltivazioni, siano esse arboree od orticole. Non soltanto ungulati, caprioli, nutrie, gazze, ghiandaie e picchi o cornacchie, ora, alla lunga lista, si aggiungono anche i pappagalli.
Fonte foto: Pagina Facebook di CIA-Agricoltori Italiani Puglia
Infatti, negli ultimi giorni, complice il clima mite, in Puglia, precisamente a Binetto (provincia di Bari), i pappagalli hanno devastato alcuni mandorleti, beccando molti frutticini in fase di accrescimento e compromettendo così buona parte del futuro raccolto.
La presenza di questi volatili è un problema che persiste da alcuni anni, nell'areale pugliese, e il cambiamento climatico non ha fatto altro che aumentare in modo incontrollato la popolazione dei pappagalli e favorire il loro ambientamento. Trattasi di esemplari originari dell'America Latina (parrocchetto monaco), abituati a climi caldi e umidi, che stanno creando popolose colonie e danni alle colture. Solitamente, questi uccelli per cibarsi vanno alla ricerca di frutta fresca o morbida di stagione, ma le preoccupazioni degli agricoltori riguardano anche le attrezzature agricole, come gli impianti di irrigazione che vengono danneggiati dai volativi per abbeverarsi. I pappagalli diventano una minaccia per le produzioni pugliesi come ciliegie, pesche, albicocche, ma anche uva da tavola.