Il comparto agrumi si avvia nelle prossime settimane ad una riconfigurazione dell'offerta, con la campagna mediterranea al giro di boa e gli esportatori d'oltreoceano vicini al via.
"Traendo le prime considerazioni non ancora a consuntivo - afferma Marcello Porrello, direttore commerciale di Agricola Lusia – si confermano sul tutto il bacino mediterraneo gli iniziali presupposti: flessione dei volumi e minore shelf life principalmente a causa delle alte temperature dello scorso autunno".
Per quanto riguarda i limoni, in specie per l'areale di Siracusa, le condizioni metereologiche ad ottobre e novembre ed il perdurare di temperature miti in Inverno, hanno dapprima apportato a forti ritardi sul raccolto, per poi condizionare le performances di mercato a causa della mancanza di grossi calibri.
In queste settimane, raggiunti i calibri commerciali e col timore che la colorazione dei frutti venga esasperata, si registra un'ulteriore leggera flessione dei prezzi e la consueta rincorsa al "raccogli e vendi" prima che la primavera ed ulteriori alte temperature incalzino.
Marcello Porrello, direttore commerciale di Agricola Lusia
In merito alle arance, confermato il netto sviluppo commerciale delle aree vocate di Navel in Calabria, Basilicata e Puglia; si registra la pessima stagione delle varietà a polpa rossa degli areali della Piana di Catania.
Principalmente a causa delle citate criticità climatiche la stagione è stata particolarmente breve (la maggior parte di produttori chiuderà la commercializzazione di tarocco già prima di fine marzo), da sottolineare la carenza di shelf life del prodotto nel corso dell'intera stagione; tendenza che è stata esasperata nelle ultime settimane anche a seguito dei forti venti e delle piogge alluvionali di inizio febbraio. Le criticità qualitative e la brevità della finestra commerciale sono state solo parzialmente bilanciate da buoni ritorni in campo sotto il profilo del pricing.
Per quanto riguarda i soft citrus, si registra la deludente stagione di mandarini e clementine del mezzogiorno. Partita sotto i migliori auspici e pricing decisamente sopra le medie, la stagione già nella seconda metà di dicembre ha preso una piega decisamente diversa, dilaniata da importanti criticità qualitative soprattutto nelle aree vocate di Corigliano e Palagiano.
Discorso parzialmente diverso per le varietà tardive Tango, che confermano una decisa crescita commerciale in volume, mantenendo ottime condizioni di pricing. Le citate condizioni climatiche, trasversali a tutti gli areali del Mediterraneo, hanno caratterizzato anche le produzioni spagnole, con una campagna decisamente sottotono, in pricing e soprattutto in volume, per le varietà più economiche come Clemenules e Clemenvilla. Discrete performance, infine, per le varietà tardive Nadorcott e Tango a prescindere dalla provenienza (Spagna, Marocco, Cipro).
Infine per i pompelmi, la mancanza dei competitor turchi alla luce dei disastri naturali occorsi, ha favorito pricing decenti e stock inferiori come discrete performance per i produttori spagnoli e ciprioti.
Destano curiosità, quelle che saranno le performances degli agrumi d'oltreoceano, dopo due difficili stagioni sul fronte legislativo, logistico ma soprattutto del pricing (con ritorni per i produttori ben inferiori al punto di pareggio).
"Fruit Logistica, principale fiera di settore europea tenutasi a Berlino a inizio febbraio, è stata l'occasione per analizzare le criticità riscontrate la scorsa stagione e valutare le opportunità della finestra estiva 2023, la presentazione del progetto I Succosi, le uniche arance a succosità garantita da un brevetto sviluppato con L'Università Ca Foscari di Venezia, ha riscontrato un ottimo interesse da parte di player internazionali – commenta Manuel Dazzo (nella foto a destra), project manager – interessati al valore aggiunto offerto dal prodotto, a dimostrazione di una sempre più crescente richiesta prodotti premium, connotati da una costante qualità".
"Sul fronte sudafricano – prosegue Porrello - persisteranno anche per la stagione 2023 alcune delle criticità della scorsa annata, tra le maggiori sfide: l'aumento dei prezzi dei fattori di produzione agricoli e dei costi di trasporto; l'introduzione del nuovi regolamenti UE contro la FCM; il continuo decadimento delle infrastrutture pubbliche e una fornitura irregolare di elettricità".
Dalle stime redatte dal Citrus Marketing Forum Sudafricano per la stagione 2023 si prospetta: un aumento di 2,6 milioni di cartoni di limoni (37,3 milioni di cartoni da 15 Kg), le recenti forti piogge nell'area settentrionale del paese e la grandine nell'Eastern Cape potrebbero potenzialmente ridurre i volumi complessivi esportati; una diminuzione di 2.5 milioni di cartoni di Navel, pesano in questo caso la decisione di vari grower di non esportare, la mancanza di acqua e la difficoltà irrigua, ed infine le recenti grandinate del western cape; leggeri incrementi in volume sono attesi con riguardo al Valencia (da 53,8 milioni di cartoni a 54,5) ciò grazie alle buone condizioni meteo delle aree più vocate; ulteriore compressione dei volumi è attesa infine sui pompelmi (-2,1 milioni di cartoni rispetto al 2022) a causa di decisi decrementi all'esportazione di class 2 e frutta destinata alla trasformazione.
A completare il quadro di incertezza sugli agrumi d'oltreoceano il prevedibile ulteriore decremento delle esportazioni dell'Argentina, un tempo principale player agrumicolo estivo, che a causa dei recenti mutamenti legislativi in tema di mancha negra, vede per il 2023 un'ulteriore contrazione degli appezzamenti iscritti per l'esportazione in UE, apparentemente il 50% in meno rispetto alla precedente stagione.
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