Avvisi

Ricerca di Personale

Speciale continua

Top 5 - ieri

Top 5 - ultima settimana

Top 5 - ultimo mese

Focus sul mercato globale delle cipolle

I prezzi globali delle cipolle sono a livelli record, a causa della carenza generalizzata di prodotto. Nei Paesi Bassi il mercato  si è stabilizzato intorno a 0,90 euro per la qualità 60/80, mentre in Germania le cipolle spagnole e olandesi sono ben al di sopra dei livelli di prezzo degli anni precedenti, e la domanda di cipolle di importazione è relativamente alta. Nel frattempo anche il Regno Unito, l'Italia e la Spagna stanno affrontando una produzione ridotta a causa della siccità e della diminuzione delle piantagioni. In Italia la domanda di cipolle è elevata e i prezzi si sono fermati dopo una notevole corsa al rialzo, mentre in Spagna i prezzi delle cipolle hanno raggiunto livelli mai visti prima a causa della carenza globale.

In Egitto il prezzo dei cipollotti è aumentato dell'80% a causa della carenza e dell'aumento dei costi. Il Sudafrica sta sperimentando rincari a causa dei raccolti inferiori, del minor numero di ettari coltivati e dei tagli cronici all'elettricità, pur esportando più cipolle del solito. In Nord America le scorte di cipolle sono abbondanti, ma la domanda è debole e i prezzi rimangono bassi. Le cipolle della Tasmania sono molto richieste in Europa a causa delle carenze causate dall'ondata di caldo e dalla siccità della scorsa estate. Infine, il raccolto della Nuova Zelanda è stato colpito dai cicloni, che hanno causato danni ingenti e una resa ridotta. Nel complesso, il mercato globale delle cipolle è caratterizzato da prezzi elevati e produzione ridotta.

Paesi Bassi: il mercato delle cipolle si stabilizza su livelli elevati
"Il mercato delle cipolle sembra essersi stabilizzato in qualche modo. Per un po' sembrava che il prezzo non avesse limiti, ma a quanto pare non è così. La quotazione delle cipolle gialle in sacco si sta ora stabilizzando un po' intorno a 0,90 euro per il calibro 60/80 - afferma un esportatore olandese - Anche gli speculatori hanno bisogno di liberarsi delle loro cipolle e sembra che ci sia un po' più di prodotto disponibile rispetto a una o due settimane fa. Allo stesso tempo la domanda è piuttosto ampia. Le cipolle sono molto richieste a est, verso Paesi come la Polonia e la Serbia, e a sud, verso nazioni come la Spagna e l'Italia. C'è ottimismo anche per quanto riguarda la stagione delle cipolle da semina. Le prime torneranno sul mercato a metà giugno e quest'anno è una grande scommessa. Il commercio potrebbe quindi essere buono, ma chi vuole entrare ora è in ritardo, perché sono tutte esaurite".

Germania: prezzi delle cipolle da record
Come molti altri segmenti di mercato, anche quello delle cipolle è attualmente caratterizzato da prezzi record. Le cipolle spagnole e olandesi, tra le altre, sono ben al di sopra dei livelli di prezzo degli anni precedenti, riferisce un grossista tedesco. "Le prime cipolle provenienti dalla Nuova Zelanda stanno arrivando e si tratta di capire in che misura le recenti inondazioni nell'Isola del Nord influenzeranno i volumi di esportazione di quest'anno. Al momento è difficile fare una stima". Allo stesso tempo la domanda di cipolle d'importazione è relativamente alta, dato che la resa dell'anno scorso in Germania è stata piuttosto bassa. Sicuramente la stagione non sarà prolungata fino a luglio come è successo l'anno scorso. Le cipolle rosse, invece, sono disponibili in abbondanza, il che è in parte legato all'espansione delle superfici coltivate lo scorso anno".

Sul lungo termine le cipolle biologiche in particolare stanno guadagnando terreno in Germania. La superficie coltivata è quasi raddoppiata dal 2018, riferiscono le organizzazioni di mercato biologiche Naturland e Bioland. "Nonostante gli elevati costi di coltivazione, molti coltivatori mostrano interesse per la produzione di cipolle biologiche. Le conversazioni con i rivenditori nazionali confermano questa tendenza in atto". Tuttavia, data l'attuale situazione di mercato del segmento biologico, le organizzazioni di categoria sono caute. A lungo termine, tuttavia, stanno cercando di migliorare le strutture di coltivazione e commercializzazione delle cipolle biologiche in collaborazione con Bio Kartoffel Erzeuger.

Francia: la mancanza di grandi calibri fa aumentare la domanda
In questo periodo le cipolle si vendono al doppio dell'anno scorso. Con il caldo torrido dell'inizio della campagna, le alte temperature e la mancanza di precipitazioni, era prevedibile che per questa stagione ci sarebbero stati pochi formati grandi. E in effetti, in Francia abbiamo una maggioranza di formati piccoli e la carenza di cipolle grandi si fa sentire anche in Europa occidentale. Di conseguenza, attualmente le cipolle si vendono a prezzi molto alti.

Il mercato delle cipolle è così ristretto che i calibri piccoli, che di solito vengono declassati, si vendono allo stesso prezzo dei calibri grandi. Questa mancanza di prodotto potrebbe portare a una fine prematura della campagna in tarda primavera. La situazione è preoccupante se si considera che le cipolle primaverili entreranno sul mercato in tarda primavera. I venditori stanno già utilizzando cipolle importate, il che contribuisce all'aumento dei prezzi.

Nonostante questo drastico aumento dei prezzi, il consumo continua a essere fluido. Si sarebbe potuto pensare che gli acquisti si sarebbero ridotti visti i prezzi applicati, ma non è così.

Regno Unito: produzione inferiore di quasi un quarto quest'anno
La produzione di cipolle nel Regno Unito è diminuita di 100mila tonnellate. Normalmente, il Paese coltiva circa 450mila tonnellate e ne consuma circa 800mila. Le cipolle importate provengono da tutto il mondo, ma soprattutto da Paesi Bassi e Spagna. Il deficit non è dovuto solo alla siccità, ma anche alla riduzione dell'8,5% delle piantagioni. Quasi tutti i principali paesi produttori di cipolle in Europa hanno ridotto le piantagioni. Si stima che la Spagna sia passata da 1,567 milioni di tonnellate a 1,198 milioni. I Paesi Bassi sono stimati in calo da 1,768 milioni a 1,494 milioni di tonnellate. Complessivamente, il raccolto europeo di questa stagione è stimato in calo del 13,4%, da 7,293 milioni a 6,314 milioni di tonnellate.

Italia: domanda e prezzi elevati
Il mercato delle cipolle è in una fase stabile. Un operatore del nord d'Italia afferma che il prodotto è poco, le vendite abbastanza regolari e i prezzi si sono fermati dopo una corsa al rialzo notevole. Ma i prezzi restano a livelli molto superiori rispetto agli anni scorsi. In particolare, la cipolla gialla è molto richiesta e le importazioni in Italia sono ferme. Germania e Austria non esportano più, i Paesi Bassi solo a prezzi alti: 0,90 euro più trasporto. Dall'Egitto sta iniziando ad arrivare cipolla a 0,90-0,97 euro, trasporto compreso. Le cipolle bianca e rossa hanno richieste inferiori ma i prezzi sono comunque elevati. Dalle prossime settimane dovrebbe arrivare in Italia la cipolla bianca dall'India.

Un grossista della Campania dichiara: "Quest'anno stiamo registrando un andamento anomalo per le cipolle. La cipolla gialla, che di solito ha sempre spuntato prezzi inferiori a quella rossa e bianca di almeno 0,10-0,15 euro/kg, quest'anno raggiunge quotazioni di circa 1,00 euro/kg. Il motivo sta nel fatto che c'è richiesta, perché è un prodotto di largo consumo, a fronte di un'offerta limitata. Allo stato attuale stiamo lavorando prodotto tedesco e austriaco, ma tra un po' arriverà sul mercato anche merce egiziana. Pure in questo caso si prevedono prezzi di acquisto pari a 0,85-0,90 euro/kg, mai verificati prima d'ora. Anche per la cipolla bianca e rossa i prezzi risultano in aumento quest'anno, e ammontano mediamente a 0,70-0,80 euro/kg. Ora che sta per terminare il prodotto italiano, inizieremo a lavorare cipolle provenienti dall'India. Sebbene non se ne conoscano ancora i prezzi d'acquisto, crediamo che saranno elevati".

Secondo i dati di GfK Consumer Panel, le cipolle vengono acquistate dal 75,9% delle famiglie italiane. Negli ultimi dodici mesi terminanti a gennaio 2023, il numero di atti di acquisto e l'ammontare pagato sono rimasti stabili. E' invece in diminuzione la quantità. Poco più di 2,2 milioni di famiglie italiane ha acquistato cipolle bio. Trend in forte crescita per le cipolle surgelate che nell'ultimo anno passano da quasi 1,4 a oltre 1,7 milioni di famiglie acquirenti.

Spagna: i prezzi raggiungono livelli mai visti prima a causa della carenza globale
Le cipolle spagnole stanno raggiungendo prezzi molto alti a causa della minore offerta disponibile sia sul mercato nazionale che su quello globale. La produzione spagnola di cipolle tardive è diminuita del 45-50% in questa stagione rispetto agli anni precedenti. La superficie dedicata a questa coltura è diminuita di quasi il 30% a causa degli scarsi risultati ottenuti nelle campagne precedenti. La domanda di cipolle è stata forte fin dall'inizio della campagna e i prezzi sono saliti a livelli mai visti prima. Ci sono molti importatori che chiedono cipolle, ma quasi tutte le cipolle sono già state vendute.

C'è una significativa carenza a livello globale. Molti Paesi hanno imposto restrizioni alle esportazioni per proteggere i loro mercati locali, il che è piuttosto insolito. Ci sono state restrizioni in Sud e Centro America, in Pakistan e ora anche in Marocco. Gli esportatori spagnoli si aspettavano di colmare le nostre lacune di approvvigionamento con le cipolle provenienti dalla Nuova Zelanda, ma ci sono stati notevoli ritardi causati dal tifone che ha colpito la principale area di produzione. Anche gli importatori spagnoli ricevono meno volumi dal Perù, a causa dei problemi socio-politici che ha dovuto affrontare qualche settimana fa. La Cina sta esportando molto dopo aver coperto il mercato interno, ma l'offerta sui mercati è ancora scarsa. Può sembrare che sia un anno positivo per le cipolle spagnole a causa dei prezzi elevati, ma la verità è che i margini di profitto sono molto stretti se si tiene conto dell'offerta disponibile e del significativo aumento dei costi di produzione nell'ultimo anno.

Anche il mercato delle esportazioni di cipolle è sicuramente interessante. Uno sguardo alle statistiche globali e alle classifiche dei maggiori esportatori rivela l'importanza - forse sorprendente - dei paesi dell'Asia centrale nel commercio mondiale di cipolle e scalogni, non solo secchi (nel 2021 il Tagikistan è stato il secondo esportatore del pianeta nel 2021 di cipollotti e scalogni), e ci permette di capire quali sono i player che potrebbero ancora detenere una quota maggiore del mercato. Uno di questi potrebbe essere l'Egitto, fuori dalla top 10 degli esportatori stabilita dalla FAO per il 2021, ma terzo attore nelle esportazioni di cipolle dal bacino del Mediterraneo.

Come commenta un importatore spagnolo, "in questo momento vediamo che c'è una mancanza di cipolle sul mercato e stiamo studiando la possibilità di importarle in Spagna dall'Egitto. Tuttavia, ci sono diversi problemi che dobbiamo superare. Uno di questi è che la cipolla gialla coltivata in Egitto è una varietà leggermente più piatta di quella coltivata in Europa e molti clienti non la vogliono per questo motivo".

"D'altra parte, ci sono importatori che sono riluttanti a lavorare con l'Egitto perché tempo fa forse non sono stati effettuati i controlli necessari all'origine; In tutti i Paesi si creano aziende che speculano creando problemi, ma è per questo che noi controlliamo la coltivazione in campo e il prodotto che importiamo, puntando sulla qualità piuttosto che sul volume. Alla fine, quello che conquista la fiducia del cliente è il prodotto stesso".

"A tutto questo dobbiamo aggiungere i problemi di ingresso che vediamo nei porti spagnoli in generale, ma soprattutto in quello di Algeciras; e sembra che nessuno presti molta attenzione a questi problemi quando si tratta di importare. Mi chiedo come sia possibile che un container proveniente dall'Egitto che arriva a Rotterdam parta il giorno dopo, mentre ad Algeciras può richiedere fino a 7 e 8 giorni, più del trasporto stesso".

Va notato che l'Egitto ha già un ruolo importante nel mercato globale per altre materie prime, come le patate. I dati più recenti collocano la nazione al sesto posto tra i maggiori esportatori di patate al mondo, dietro solo alle 4 potenze europee raggruppate nel NEPG e agli Stati Uniti; un Paese, quest'ultimo, con una superficie 9 volte superiore a quella dell'Egitto dove, ricordiamolo, il fatto di avere un deserto che occupa due terzi del suo territorio non gli ha impedito di diventare una potenza agricola.

Egitto: aumento dell'80% del prezzo dei cipollotti
I prezzi dei cipollotti egiziani sono aumentati in modo significativo. La domanda di cipollotti è molto alta in questi giorni, in parte a causa della carenza attuale del prodotto. Questa carenza ha portato a un aumento dell'80% del prezzo, anche se non si tratta di un guadagno extra. Anche in Egitto sono aumentati i costi. L'aumento del prezzo dei cipollotti ha comportato una riduzione degli affari con il mercato britannico in questa stagione, poiché il livello dei prezzi era troppo alto per i loro gusti. A questo punto della stagione, il clima è il principale argomento di discussione in Egitto. Molti terreni sono stati danneggiati dalle intemperie e i coltivatori dovranno fare attenzione nella scelta dei terreni da utilizzare.

Sudafrica: i prezzi continueranno a salire
Le province del Capo Settentrionale e del Capo Occidentale (Koue Bokkeveld) stanno raccogliendo le cipolle. Dati gli attuali prezzi elevati, i produttori stanno commercializzando più velocemente del solito. Ad affermarlo è un analista del commercio di ortaggi.

"La domanda è molto buona - afferma un commerciante di cipolle -  mentre i raccolti in Sudafrica sono diminuiti a causa dei tagli cronici all'elettricità che ostacolano l'irrigazione durante i periodi di temperature elevate. Sono stati inoltre piantati meno ettari, circa il 20% in meno, anche a causa delle ondate di calore o delle piogge eccessive e dei costi degli input. Ironia della sorte, ora i costi degli input per ettaro sono più alti con meno ettari piantati. I prezzi continuano a salire, con una media per le cipolle del Capo occidentale di 0,48 euro/kg, circa 4,8 euro per un sacco. Un sacchetto medio di alta qualità viene venduto attualmente a 6,16 euro".

I prezzi delle cipolle sono più alti dell'89% rispetto all'anno scorso. I prezzi elevati sono iniziati con i piccoli raccolti del Limpopo dello scorso anno. "Ci aspettiamo che i prezzi possano ancora salire. Non sappiamo come andrà a finire, ma sarà una buona annata per le cipolle".

L'anno scorso c'è stato un alto numero di cipolle rosse in proporzione alle cipolle bianche, perché nel Limpopo sono state piantate molte cipolle rosse che sono arrivate in massa sul mercato senza alcun aumento di prezzo. A partire da dicembre i volumi di cipolle rosse hanno iniziato a diminuire ed è ricomparso l'aumento di prezzo.

Con l'avvicinarsi dell'inverno anche la stagione delle cipolle del Limpopo sta per iniziare. I bassi volumi di produzione significano che i prezzi delle cipolle potrebbero rimanere alti fino alla fine dell'anno.

Il Sudafrica sta esportando più del solito. Le richieste sono state molto più alte del solito, con un interesse emergente da parte di paesi come l'Arabia Saudita, il Portogallo e la Croazia, oltre al consueto commercio all'interno dell'Africa.

Cina: il graduale aumento dell'offerta rende i prezzi più stabili rispetto al passato
"Negli ultimi due mesi, a causa della grave carenza di offerta, il prezzo delle cipolle sul mercato internazionale ha continuato a salire e a schizzare a un livello elevato. Dall'inizio di gennaio di quest'anno il prezzo delle cipolle è stato piuttosto alto, ma la domanda è ancora solida. In termini di domanda, sono aumentati gli ordini di cipolle cinesi da parte del mercato giapponese, che può accettare prezzi più alti. Di recente, con la liberalizzazione della politica epidemica cinese, la capacità produttiva nazionale e l'offerta di cipolle si sono gradualmente riprese e le cipolle saranno più abbondanti. Prevediamo che questo farà diminuire i prezzi di mercato", ha dichiarato un coltivatore e commerciante di cipolle della provincia di Shandong.

Sul mercato interno cinese i prezzi delle cipolle provenienti dalla provincia di Gansu sono stati inferiori del 20-30% a partire dall'agosto scorso rispetto all'anno precedente. La stagione produttiva di Gansu terminerà a metà marzo, quando le cipolle dello Yunnan entreranno nel mercato. Finora le prospettive per la produzione di cipolle dello Yunnan sembrano buone.

Nord America: domanda fiacca, forniture abbondanti
Le forniture di cipolle continuano ad essere abbondanti, grazie alla disponibilità di volumi di stoccaggio e all'ingresso di nuove regioni di coltivazione.

Per quanto riguarda le cipolle da stoccaggio, il mercato è stabile, ma inferiore a quanto previsto nell'autunno del 2022. Secondo uno spedizioniere, alla fine del mese si sperava in un aumento del mercato. Tuttavia, data la disponibilità di mercati come quello canadese, che probabilmente spedirà fino a giugno, questo potrebbe non accadere.

Per quanto riguarda altre regioni di coltivazione, mentre il Texas sarà in piena attività tra due o tre settimane, la Georgia è in anticipo e dovrebbe iniziare intorno al 1° aprile. La California è in ritardo e probabilmente inizierà la prima settimana di maggio.

Nel frattempo i volumi provenienti dal Messico hanno iniziato ad arrivare verso la fine di gennaio e da lì sono aumentati costantemente. Nelle prossime due settimane si raggiungerà l'apice della stagione messicana.

A queste abbondanti forniture si aggiunge una domanda fiacca di cipolle. "Febbraio è un mese lento per il settore dei prodotti in generale", afferma lo spedizioniere.

Egli sottolinea che gli Stati Uniti, pur essendo un importante produttore di cipolle, sono anche un importatore netto di prodotti provenienti da Canada, Messico, Egitto (via Canada), Perù e altri paesi. "Quest'anno la nostra produzione interna è diminuita di molto, ma non quella di altre aree del mondo".

Ciò significa che, sebbene i prezzi siano un po' depressi in questo momento, il mercato dovrebbe riprendersi. "Avremo un'impennata dei movimenti all'inizio di aprile a causa della Pasqua e si riprenderà quando arriverà la California".

Australia: le cipolle della Tasmania beneficiano della forte domanda europea
Le cipolle della Tasmania hanno iniziato a essere spedite in Europa per soddisfare l'enorme domanda creata dall'ondata di caldo e dalla siccità della scorsa estate. I prezzi in Europa sono molto alti al momento.

La Tasmania ha avuto un clima molto favorevole negli ultimi due mesi, che ha favorito la raccolta delle cipolle. Un esportatore ha dichiarato: "Abbiamo più richieste di cipolle di quante ne potremmo soddisfare, a causa della carenza in Europa. È stata un'annata molto strana, in cui ci aspettavamo molte piogge e problemi di qualità, ma si è rivelata un'annata molto buona e i volumi in eccesso saranno destinati al mercato europeo. Ci aspettiamo che le cipolle che esportiamo possano essere conservate per un anno senza problemi di qualità".

Nuova Zelanda: il ciclone Gabrielle influenza il raccolto
Dopo una stagione vegetativa difficile per le cipolle, i coltivatori neozelandesi si trovano ora ad affrontare un periodo di raccolta persino più impegnativo.

È stata un'estate estremamente difficile per i coltivatori di cipolle della Nuova Zelanda, con il ciclone Gabrielle di febbraio che ha fatto seguito alle inondazioni di gennaio. Molte colture orticole in regioni dell'Isola del Nord sono state completamente spazzate via, mentre altre hanno subito danni ingenti su centinaia di ettari. Ciò comporterà un costo enorme per i coltivatori e l'industria, e sta già causando carenze e aumenti dei prezzi nei mercati nazionali e di esportazione, mentre gli agricoltori ripuliscono e ricostruiscono dopo la devastazione. Alcuni prevedono che questo compito richiederà diversi anni, e altri coltivatori si trovano davanti alla possibilità di non essere nemmeno in grado di tornare a coltivare.

Si prevede che la pezzatura sarà inferiore al normale e che la resa finale commerciabile sarà più bassa. Altri mercati dell'emisfero settentrionale sono a corto di cipolle, quindi la domanda è buona in Europa, Asia e Pacifico. Gli esportatori neozelandesi sono impazienti di iniziare le esportazioni verso la Thailandia, dove il dazio all'importazione è stato ridotto allo 0% dopo la firma di un accordo di libero scambio.


Data di pubblicazione:
© /



Ricevi gratuitamente la newsletter giornaliera nella tua email | Clicca qui


Altre notizie relative a questo settore:


Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.