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Bacino del centro sud: interviene Luciano Simonetti della delegazione agricola

"Sotto certe cifre è impossibile produrre pomodoro da industria"

Ancora nessun accordo raggiunto sul prezzo per il pomodoro da industria nel Bacino del Centro Sud, sebbene lo scorso 7 marzo, su condiviso proposito di riprendere i lavori tesi a raggiungere un'intesa per la prossima campagna del pomodoro da industria, si è incontrata una delegazione di OP operanti nel Bacino Centro Sud e una delegazione industriale, composta tra gli altri dal presidente Anicav. Nel corso della riunione (cfr. articolo correlato) è emersa evidente la necessità di trovare a breve un intesa di programma per la prossima campagna. Reciproci sono stati gli inviti a condividere percorsi di avvicinamento delle posizioni.

Allo stato attuale restano confermati i quantitativi di prodotto da avviare alla trasformazione, incrementati di un 8% rispetto al 2022, ma resta ferma l'offerta industriale di un prezzo contrattuale rispettivamente di 140 e 145 euro/tonnellata per tondo e lungo. La delegazione agricola ha respinto la proposta invitando la parte industriale a una valutazione più approfondita, anche in virtù degli accordi raggiunti e/o in corso in altre aree produttive italiane ed europee.

"E' parere condiviso dai paesi europei e dal Nord Italia, che il pomodoro da industria non può essere più prodotto al di sotto di certi prezzi; tant'è vero che in Spagna si è raggiunto l'accordo per 150 euro/tonnellata, mentre al nord Italia ancora non si è trovata un'intesa". E' quanto dichiara Luciano Simonetti, direttore di OP Apopa.

"Invece, al sud, la proposta che ci è stata fatta dalla parte industriale non ci soddisfa, perché pur essendo vero che non ci sono stati ulteriori incrementi dei costi di produzione, ma la generale spinta inflattiva sta colpendo tutti, e bisogna garantire anche il reddito ai produttori e non solo il semplice recupero delle spese. Quindi chiediamo che il prezzo proposto venga migliorato. Ci sta a cuore di raggiungere quanto prima un accordo, che sia ragionevole, in modo da dare corrette indicazioni al mondo agricolo sulla programmazione da effettuare, rispondendo così alla richiesta dell'industria di trasformare l'8% in più. Molto in generale c'è una forte volontà di collaborazione e di condivisione tra la compagine agricola e industriale, solo facendo sistema, si migliora l'intera filiera" conclude Simonetti.

Velardo: "Non si vende sottocosto"
"Le aziende agricole non possono coltivare senza fare reddito, ne va della qualità del prodotto e della tenuta sociale del comparto. Vendere e acquistare sottocosto è una pratica sleale sanzionata anche dalla legge". Così Gennaro Velardo, direttore della OP AOA e coordinatore del tavolo della parte agricola, ha commentato l'esito dell'incontro.

Gennaro Velardo, direttore della OP AOA

Ma Velardo resta ottimista. "Anche se non c’è stato l’accordo, non siamo al muro contro muro. Il dialogo è avviato e noi vogliamo arrivare a un accordo equo per tutti. Chiediamo agli industriali di porre attenzione alle esigenze del mondo produttivo per riuscire a siglare un’intesa che sia soddisfacente per tutte le parti coinvolte in uno dei settori più importanti dell’agroindustria italiana" ha concluso.