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Rimini, 3-6 maggio 2023

Mirtillo in Portogallo: ecco cosa si potrà conoscere al BlueBerry days

Il case history del mirtillo portoghese sarà illustrato in occasione degli International Blueberry Days a Macfrut. Appuntamento a mercoledì 3 maggio, al Rimini Expo Centre, con la prima giornata del Simposio che ospiterà un intervento di Pedro Bràs de Oliveira dell'Istituto Nazionale di Ricerca Agraria (INAIV) di Oeiras, tra i massimi esperti europei in materia. Con lui tracciamo una fotografia del "prodotto" mirtillo in Portogallo, a seguito della missione di presentazione del Simposio avvenuta nelle settimane scorse a Lisbona, nel congresso portoghese del mirtillo.

Pedro Bràs de Oliveira

"La produzione di mirtilli in Portogallo è in aumento - spiega Pedro Bràs de Oliveira - La superficie ha conosciuto un notevole incremento, passando da 43 ettari nel 2010 a 2.587 ettari nel 2021, ossia oltre cinquanta volte in soli 10 anni. Il volume prodotto, partendo da 500 tonnellate, è arrivato a più di 17.000 nello stesso periodo di tempo. Nel 2021, il Portogallo ha esportato 5.000 tonnellate, per un valore di oltre 32 milioni di euro. Questo aumento riflette la grande attitudine del suolo portoghese e le condizioni climatiche per la produzione di mirtilli".

Pedro Bràs de Oliveira si sofferma su alcune peculiarità della produzione portoghese. "La diversificazione della stagione produttiva è un obiettivo generale per tutte le colture, in quanto può aumentare la redditività delle aziende agricole, consentendo un'offerta di mercato più lunga. Il modo più semplice per raggiungere questo obiettivo è utilizzare cultivar con periodi di produzione differenti, precedenti o successivi, oppure cambiando le condizioni cui sono sottoposte le piante, attraverso l'utilizzo di coperture artificiali come polietilene o reti ombreggianti".

L'interesse del Portogallo per il mirtillo è iniziato dalla metà degli anni '80. "I primi test sono iniziati nel 1985, ma è stato solo nel 1994 che un campo varietale con diverse tipologie di mirtilli è stato realizzato presso l'azienda sperimentale dell'INIAV (Istituto Nazionale di Ricerca Agraria e Veterinaria), localizzata nella costa sud-occidentale del Portogallo. Fino a quel momento, la produzione commerciale era praticamente inesistente, presente solo in un'azienda a Grândola (sud di Lisbona). Fino al 2010, gli agricoltori non hanno mostrato interesse alla coltivazione del mirtillo; solo nel 2012 è scoppiata la 'febbre del mirtillo', con una forte espansione della coltivazione essenzialmente nel nord del Paese.

Con il risveglio alla coltura, INIAV ha avviato una serie di nuove prove in pieno campo, coltura protetta e produzione fuori suolo, adottando anche tecniche di manipolazione del ciclo vegetativo delle piante. In un test effettuato presso l'azienda sperimentale, si è dimostrata la capacità della cultivar 'Star' di produrre 3 kg per pianta già al secondo anno, raggiungendo l'equivalente di 27 tonnellate ettaro già al terzo anno di produzione, mentre 'Legacy' ha raggiunto le 22 tonnellate per ettaro già dal secondo anno.

Questi primi risultati hanno dimostrato che le piante di mirtillo si adattano bene alla coltivazione protetta in substrato, in questi ambienti, mostrando un ottimo sviluppo vegetativo e riproduttivo. Sono in corso ulteriori studi, in particolare sull'adattamento delle nuove cultivar ai diversi sistemi di produzione e alle condizioni climatiche portoghesi. Tale attività è fondamentale, in quanto i programmi di miglioramento genetico del mirtillo sono molto attivi e ogni anno rilasciano nuove varietà, specialmente per il periodo precoce".

Data di pubblicazione: