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Focus sul mercato globale delle mele

Il mercato globale delle mele sta affrontando sfide significative in diverse regioni. Nei Paesi Bassi l'espansione delle esportazioni di mele polacche ha provocato un rallentamento delle vendite, che ha portato alla necessità di vendere a prezzi bassi. In Belgio, invece, i consumatori si stanno orientando verso opzioni più economiche a causa dell'aumento dell'inflazione, con conseguente calo del consumo delle varietà di mele più costose. La Turchia sta affrontando notevoli problemi logistici per le mele dopo che il terremoto ha danneggiato il porto del Paese. Anche la Nuova Zelanda è stata colpita da un disatro, ovvero il ciclone Gabrielle, che ha spazzato via molti meleti, causando danni potenzialmente milionari all'industria delle mele. Su scala minore, il Sudafrica sta affrontando una riduzione delle forniture di mele a causa di eventi inaspettati di grandine che hanno causato danni significativi in diverse aree, con conseguente limitazione dell'offerta di mele di grandi dimensioni. Negli Stati Uniti, invece, la stagione delle mele in Michigan ha visto una produzione record e un'ottima disponibilità di Gala, Fuji, Reds, Golds e Ambrosia. Infine, in Argentina, il volume delle esportazioni di mele è diminuito di anno in anno, con livelli di produzione ai minimi degli ultimi anni.

Paesi Bassi: mercato delle mele difficile
Il mercato olandese delle mele è in difficoltà. Con l'espansione delle esportazioni di mele polacche, le vendite di mele olandesi sono diventate in gran parte un affare interno. "Non credo che ci siano ancora molte mele Elstar, ma i problemi di qualità continuano a pesare sul mercato. Di conseguenza si ha molto bisogno di vendere. I prezzi delle Elstar di ottima qualità si aggirano intorno ai 50 centesimi. Si tratta di un prezzo inferiore a quello a cui sono state acquistate nel frutteto, ma a questo si aggiungono i costi. Allo stesso tempo vedo la situazione molto più rosea sul lungo termine, quando avremo superato marzo, ma a quel punto sarà necessario avere mele davvero buone", ha dichiarato un commerciante di frutta olandese.

Belgio: consumo di mele sempre più scarso
Il prezzo vince sulla qualità verso la fine della stagione delle mele in Belgio. "La situazione è ovviamente nota a tutti, ma a causa dell'inflazione vediamo che la gente cerca sempre di più opzioni più economiche. Si sta passando dalle varietà più costose (club) a mele come la Jonagold", ha dichiarato un commerciante.

Tuttavia, questo non significa che ci stiamo già orientando verso un mercato delle mele positivo. "I prezzi iniziano a migliorare, ma il consumo lascia a desiderare. Se 20 anni fa il consumo era di 12 kg pro capite, oggi è persino più basso di quanto si pensasse, con 6,8 kg. In effetti, le scorte europee non sono tali da far sì che i prezzi siano negativi. Con la situazione di 20 anni fa, ora avremmo una buona stagione".

Verso la fine della stagione, quindi, le mele più ricercate potrebbero essere quelle più economiche. "Dopo tutto, anche dal punto di vista qualitativo sembrano buone. Quando si apre la cella si ha sempre un'aspettativa, ma non sono rimasto deluso. Possono ancora sorprendere. Jonagold e Golden sono mele che arrivano verso la fine della stagione. L'anno scorso questo è stato uno svantaggio a causa della situazione geopolitica, ma quest'anno dovrebbe essere possibile vendere tutto con le scorte attuali".

Francia: riduzione delle scorte e delle vendite all'esportazione di mele francesi
In Francia il 2023 è iniziato con scorte di mele relativamente basse. Il 1° gennaio lo stock europeo era del 6% più basso rispetto ai volumi degli altri anni. Nel paese si registra un calo del 7% rispetto alla campagna precedente e del 9% rispetto alla media degli ultimi tre anni.

Le scorte relativamente basse dovrebbero portare a una seconda metà della campagna più "serena" per i produttori francesi. In termini di commercio, sebbene l'offerta sia ridotta, la domanda non è molto dinamica. D'altra parte le vendite in Francia sono relativamente stabili, mentre si è registrato un calo delle vendite all'esportazione, pari al -12% all'inizio di febbraio. Questo calo è sicuramente legato alla cattiva conservazione delle mele rispetto agli altri anni, a causa delle condizioni estreme di questa estate.

Sebbene il consumo sia relativo, nella prima parte della campagna si può comunque notare un aumento del 3% dei volumi di vendita rispetto allo scorso anno nello stesso periodo (agosto - fine dicembre), ma un calo del 6,5% rispetto alla media degli ultimi 3 anni. Quest'anno il prezzo medio al dettaglio è di 2,01 euro, per tutti i canali di distribuzione e per tutte le varietà, con un calo del 7% rispetto all'anno scorso, nonostante l'aumento dei costi. I prezzi sugli scaffali sono molto alti, mentre i produttori non ottengono un prezzo equo per le loro mele. Detto questo, alcuni rivenditori hanno collaborato e da metà gennaio si è registrato un leggero aumento del prezzo pagato ai produttori.

La ragione del prezzo medio più basso è la grande differenza tra il prezzo delle mele in promozione o in sacchetto e il prezzo sullo scaffale. Inoltre, il sacchetto di mele viene sempre più preferito dal consumatore in ristrettezze economiche. Nella stagione 2018/19 le mele preconfezionate hanno rappresentato il 36% degli acquisti. Nel 2019-20 ha raggiunto il 39% e oggi rappresenta il 43%. Possiamo notare chela rotazione delle mele in sacchetto è più alta rispetto a quella delle mele posizionate in basso nello scaffale, che sono più pregiate e più costose. Ciò indica che i consumatori sono sempre più alla ricerca di un prezzo migliore.

Germania: l'offerta nazionale domina il mercato
Attualmente in Germania l'offerta nazionale sta dominando il mercato, in particolare con le mele Elstar, Jonagold, Braeburn e Boskoop. Dall'Italia stanno entrando sul mercato Granny Smith, Pink Lady e Golden Delicious. La Francia ha partecipato soprattutto con le varietà club Pink Lady e Jazz. Il prodotto olandese, belga e polacco ha avuto solo un carattere integrativo locale e non hanno svolto un ruolo importante. I primi arrivi dall'estero sono previsti a breve. Nel complesso, l'offerta è diventata leggermente limitata, ma la domanda può ancora essere soddisfatta senza alcuno sforzo. Nella Germania meridionale la stagione delle mele Gala terminerà all'incirca a fine aprile, mentre i volumi di Elstar saranno sufficienti fino a maggio-giugno. Le varietà Jonagold della scorsa stagione dureranno fino all'inizio del nuovo raccolto.

Austria: le vendite di mele aumentano rispetto allo scorso anno
Nel complesso, a dicembre è stato venduto circa il 5% in più di mele austriache rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente. Durante le festività natalizie le vendite sono addirittura aumentate di un quarto. Tuttavia, se si tiene conto del prezzo all'ingrosso del 4% più debole di 0,95 euro/kg rispetto all'anno precedente, combinato con gli attuali aumenti dei costi, non rimane molto dell'aumento delle vendite. Il 1° dicembre lo stock nazionale di AMA per le mele da dessert era di 88.148 ton (biologiche), l'8% in meno rispetto al mese precedente e il 17% in più rispetto al dicembre dello scorso anno.

Polonia: prospettive positive per la stagione nonostante le sfide dettate dalla manodopera
Ormai tutte le mele sono state raccolte in Polonia, ma trovare la manodopera necessaria è stata una sfida. Detto questo, il livello delle vendite è buono. Non ci sono stati problemi dal punto di vista logistico. I piccoli ritardi dei container e delle navi non hanno alcuna conseguenza sulla qualità dei prodotti spediti. Il mercato egiziano è quasi completamente chiuso rispetto alle stagioni precedenti. Si prevede che la qualità delle mele ancora in cella frigorifera consentirà agli esportatori polacchi di inviare le mele ai mercati remoti dell'Asia.

Italia: le più basse scorte degli ultimi anni, la stagione dovrebbe terminare in anticipo
Al 1° febbraio 2023, in Italia la situazione del settore mele è risultata molto simile a quella del mese precedente, con decumuli regolari e stocks decisamente inferiori alla media per molte varietà. Gli stocks totali per le mele sono a 961.955 tons, le più basse degli ultimi anni. A riferirlo è Assomela.

Per la Golden Delicious quasi il 40% del totale raccolto è stato venduto e le giacenze erano tra le più basse mai registrate, inferiori a 330.000 tons. Le vendite della Gala sono procedute speditamente in tutte le regioni italiane con giacenze totali attuali inferiori del 33% rispetto a quelle dello scorso anno; per questa varietà si prevede una chiusura della stagione anticipata rispetto allo scorso anno.

Buoni livelli di de-stoccaggio anche per le altre varietà, tra cui spicca la Fuji con vendite nel mese di gennaio che hanno sfiorato le 25.000 tons. La commercializzazione è in linea con i piani di decumulo anche per le altre cultivar, sia tradizionali che nuove, per alcune delle quali si iniziano a vedere i segnali di una evoluzione positiva auspicata per la seconda parte della stagione.

Le vendite d’oltremare fanno registrare ottimi volumi, in modo particolare in Medio Oriente e in Centro/Sud America. Si sta valutando l’evoluzione del mercato indiano che si attiva proprio in questo periodo della stagione. Se il mercato europeo non sembra essere particolarmente dinamico, buone performance si registrano comunque per la Spagna, che si mostra invece recettiva. Una buona ripresa si nota anche nel mercato italiano.

La produzione per i Paesi produttori dell’Emisfero Sud è prevista in leggero aumento (+5%) e dovrebbe assestarsi a una quota di poco superiore a 5 milioni di tonnellate. Le previsioni di esportazione sono in crescita rispetto agli scorsi anni, ma con una quota decisamente inferiore di merce destinata al mercato europeo. Questa potrebbe essere un'ottima occasione per i produttori italiani di mantenere salde le posizioni in Italia e nel resto d’Europa.

Spagna: prezzi delle mele più alti della scorsa stagione, ma più bassi della media
Nella settimana 5 i prezzi delle mele Golden si sono mantenuti per tutta la settimana in Spagna, anche se in misura minore rispetto alla settimana precedente (1% all'origine e 2% dopo il confezionamento). I prezzi sono superiori alle campagne precedenti, con il 46% in più all'origine rispetto alla scorsa stagione e il +26% rispetto alla media; mentre al centro di imballaggio i prezzi sono superiori del 33% rispetto alla scorsa campagna e del +24% rispetto alla media. Per quanto riguarda la mela Fuji, non è cambiato nulla all'origine nella settimana 5, mentre ancora una volta il prezzo cala leggermente dopo il confezionamento (-1%). I prezzi della scorsa settimana, come le medie della campagna, continuano a essere più alti della scorsa stagione ma più bassi della media. I prezzi all'origine delle mele Royal Gala sono aumentati del 2%, mentre al centro di confezionamento sono scesi del 3%. Le quotazioni di questa settimana e le medie della campagna sono superiori alle campagne precedenti.

Turchia: sfide logistiche per le mele dopo il terremoto
Siccome nei prossimi mesi saranno disponibili meno volumi di mele di buona qualità, si prevede un aumento dei prezzi. Il prezzo delle mele turche è rimasto invariato fino all'inizio di febbraio. Tuttavia, una volta iniziato il mese di febbraio, i prezzi hanno iniziato ad aumentare, dato che le mele di buona qualità sono diventate più difficili da trovare. Si prevede che questa tendenza continui nei prossimi mesi e che le mele di buona qualità diventino piuttosto costose. Il terremoto è stato un enorme disastro per la Turchia, che deve ancora affrontare enormi problemi a causa di quanto accaduto. Il porto di İskenderun era uno dei più grandi porti della Turchia e ora è completamente fuori uso. Migliaia di container sono stati bruciati nel porto. Soprattutto il trasporto locale è diventato un grosso problema e una sfida.

Sudafrica: eventi inaspettati di grandine riducono le forniture di mele
La stagione delle mele ha avuto un inizio piuttosto drammatico in Sudafrica: nelle montagne di Witzenberg, dove quattro distinti eventi di grandine, totalmente al di fuori della stagione delle precipitazioni, hanno provocato ingenti danni in tale area, al punto che alcuni produttori della Witzenberg Valley invieranno tutte le loro mele all'industria della trasformazione in questa stagione.

Le perdite nella zona di Ceres sono stimate in molte migliaia di tonnellate, oltre a grandinate localizzate a Grabouw e nel Langkloof, e per il momento la stima delle esportazioni di mele è del 5% più bassa rispetto all'anno scorso, con poco più di 43 milioni di cartoni da 12,5 kg e quindi inferiore ai due anni precedenti.

Dall'inizio dell'anno le esportazioni sono state costituite da Cripps Red e Golden Delicious, provenienti dal raccolto dell'anno scorso e destinate soprattutto all'Africa (c'erano più scorte di riporto) e da Royal Gala e Panorama Golden di nuova stagione.

A causa della grandine, l'offerta di mele grandi provenienti da queste zone sarà limitata. "Potrebbero esserci meno frutti grandi disponibili per luoghi come il Vietnam e mi aspetto che i prezzi per i frutti più grandi saranno migliori quest'anno a causa della domanda e dell'offerta", sostiene un commerciante di mele.

D'altra parte, a causa dell'ondata di caldo in Europa, le richieste di mele dal Regno Unito e dall'Europa hanno iniziato ad arrivare con più di due mesi di anticipo rispetto al solito, afferma un altro esportatore, soprattutto per le Royal Gala dal Regno Unito.

"Si prevede un aumento delle varietà di mele di fine stagione come Cripps Pink/Pink Lady® e Cripps Red/Joya®", afferma l'ente di settore Hortgro. "Questo è dovuto al fatto che negli ultimi anni sono state piantate nuove varietà di cultivar con rese migliori".

A livello nazionale, le mele costano 0,44 euro/kg e il loro prezzo scende con l'aumento dei volumi. A causa degli alti costi di trasporto solo alcune mele possono essere esportate, e ciò comporta un certo eccesso di offerta per il mercato locale.

Il porto di Città del Capo è stato bloccato dal vento per tre giorni la scorsa settimana e le esportazioni sono in ritardo di qualche giorno.

Nord America: stagione delle mele variegata da costa a costa
Lo stato di Washington, il più grande stato produttore di mele degli Stati Uniti, si trova a dover affrontare un raccolto di mele ridotto per il 2022-23. Si prevede una produzione di circa 100 milioni di cassette, con un calo del 20% rispetto ai 121-122 milioni di cassette dello scorso anno. Di conseguenza, la stagione delle importazioni di mele è iniziata prima. Uno spedizioniere di Washington afferma che la frutta è già in arrivo dal Cile. Se di solito la stagione delle importazioni inizia ad aprile-maggio, quest'anno partirà a marzo-inizio aprile. Le importazioni provengono in gran parte dal Cile, mentre altri paesi, come la Nuova Zelanda, non ne inviano più come prima.

Per quanto riguarda le varietà, le scorte di Honeycrisp sono notevolmente diminuite. Ci sono molte Gala piccole in arrivo, ma le scorte di Gala grandi sono più limitate. Ci sono anche molte Fuji grandi negli Stati Uniti, ma mancano le Fuji piccole a Washington e lo stesso vale per le Granny Smith. Si prevede un gran numero di importazioni di Pink Lady, dato il raccolto più piccolo di Pink e alcuni problemi di condizione dovuti al ritardo nella raccolta.

Per quanto riguarda la domanda, la forte richiesta in autunno ha avuto un impatto sulle forniture complessive. "Tuttavia, anche i prezzi sono stati aumentati e abbiamo assistito a movimenti complessivamente più lenti".

Il Michigan, nel Midwest, insieme al Nord-Est, produce circa il 20% del raccolto di mele del paese. In questa stagione il Michigan ha registrato un raccolto record e la produzione di tutte le varietà è aumentata. Le scorte di quasi tutte le varietà sono ancora abbondanti, con un'eccellente disponibilità di Gala, Fuji, Reds, Golds e Ambrosia", afferma uno spedizioniere del Michigan. Lo stato ha quasi terminato le mele Honeycrisp dopo i problemi di pioggia che hanno influito sul confezionamento della varietà. Mentre i movimenti di gennaio per le mele sono stati lenti, in questo mese la domanda mostra segni di ripresa.

Sulla costa orientale, a New York e in Pennsylvania, la produzione sembra essere nella media o leggermente superiore alla media di quest'anno. "Abbiamo abbastanza frutta per rifornire i nostri clienti fino all'estate", ha dichiarato uno spedizioniere. Le condizioni di coltivazione sono state molto buone e di conseguenza la regione sta vedendo frutta di qualità eccellente. La riduzione delle forniture da Washington ha contribuito all'aumento della domanda.

Argentina: calo del volume di prodotto esportato rispetto all'anno precedente
L'Argentina si trova nelle prime settimane di raccolta delle mele nelle sue regioni di produzione. Come ha recentemente condiviso il Segretario dell'Agricoltura, dell'Allevamento e della Pesca dell'Argentina in un rapporto sulla campagna delle mele e delle pere, con dati fino a gennaio 2023, quest'anno una fioritura precoce ha anticipato l'inizio della raccolta dalla prima settimana di febbraio alla terza settimana di gennaio. Infatti, la raccolta delle Gala era prevista per il 21 gennaio e quella delle Red Delicious per l'11 febbraio.

La campagna 2023 inizia dopo che la produzione del 2022 si è collocata "ai livelli più bassi degli ultimi anni". La mela ha raggiunto le 420.000 tonnellate, con un calo del 12% rispetto al 2021", evidenzia l'organizzazione.

"Anche le esportazioni di mele riflettono un notevole calo, ai livelli più bassi degli ultimi anni. Si nota la mancanza di 7.000 tonnellate di esportazioni nel mese di marzo e un calo di 5.000 tonnellate nei mesi di aprile e maggio. In questo caso, la diminuzione delle vendite verso la Russia è la principale spiegazione di questo calo".

Le statistiche con dati aggiornati al dicembre 2022 forniscono cifre dettagliate su questo calo delle esportazioni di mele da Río Negro e Neuquén in tonnellate, per mese e paese di destinazione. In totale, nel 2022 sono state esportate 63.924 tonnellate, il 19% in meno rispetto al volume spedito nel 2021 e il 34% in meno rispetto alle quasi 97.200 tonnellate esportate nel 2020.

Il Brasile, la Bolivia e il Paraguay sono state le principali destinazioni delle mele argentine. Tuttavia, le esportazioni verso il Brasile sono diminuite del 20% rispetto all'anno precedente e i volumi spediti in Bolivia sono diminuiti del 19%. Al contrario, spicca il significativo aumento del 233% delle spedizioni verso il Paraguay, insieme alla crescita del 511% delle esportazioni verso il Canada o, come curiosità, del 75% verso la Libia.

La Russia scende al quarto posto nell'elenco delle principali destinazioni delle mele di Neuquén e Río Negro, dopo una contrazione del 60% dei volumi di frutta acquistati nel 2022, mentre gli Stati Uniti rimangono in quinta posizione, pur registrando un calo del 40%.

Nel 2022 solo il 15% delle mele fresche prodotte nella regione era destinato all'esportazione, mentre il 57% veniva venduto sul mercato interno. Tuttavia, dal Ministero dell'Agricoltura sottolineano che nel 2022 il consumo interno ha continuato a registrare il calo osservato nel 2021. "Il 2022 presenta un calo del 7% rispetto al 2021 e dell'11% rispetto al picco del 2020. I consumi sono tornati ai livelli del 2017-2018". Il restante 28%, circa 119mila tonnellate, è stato destinato all'industria di trasformazione.

Nuova Zelanda: il ciclone Gabrielle devasta il raccolto di mele
La Nuova Zelanda sta affrontando le conseguenze del ciclone Gabrielle che ha colpito il paese nella notte di lunedì. Il primo ministro Chris Hipkins ha definito Gabrielle il più grande evento meteorologico che abbia colpito il Paese nell'ultimo secolo. Si stima che abbia colpito almeno un terzo dei cinque milioni di abitanti del paese. Nel Paese è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Il ciclone ha causato inondazioni e frane in tutta l'Isola del Nord, ma i danni maggiori si sono avuti nelle zone costiere dell'estremo nord e della costa orientale dell'Isola del Nord: Hawkes Bay, Coromandel e Northland sono tra le più colpite.

La raccolta delle mele in Nuova Zelanda era appena iniziata, con molti alberi pieni di mele pronte per essere raccolte, che hanno subito ingenti danni a causa della tempesta. Sebbene sia ancora presto e i coltivatori non possano accedere ai frutteti, un coltivatore ha dichiarato che i danni potrebbero essere dell'ordine di milioni.

A Hawke's Bay un grande coltivatore di mele ha dichiarato: "Basta guidare in giro per vedere alberi di mele sradicati e spazzati via, tutto è andato perduto".

Grandi alberi di mele carichi di frutta, che durante la raccolta dovevano essere raggiunti con delle scale, sono stati rovesciati, con i rottami ammassati intorno a loro.

"Un sacco di tecnologia e di innovazione è stata introdotta nei frutteti nel corso del tempo e ora tutto è scomparso".


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