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Seconda giornata di fiera

Da Fruit Logistica un messaggio di confronto e collaborazione

La seconda giornata della fiera Fruit Logistica ha registrato, secondo diversi operatori, forse un calo di visitatori rispetto ai fasti del 2019, l'ultima vera rassegna prima del Covid. Ma questo non ha influito sul successo e la soddisfazione dei partecipanti: in fin dei conti, cosa cambia per un'azienda se in un giorno entrano qualche migliaio di persone in meno?

Alessandro Zampagna

"Ciò che importa è che ci siano le persone giuste - ha affermato Alessandro Zampagna di Origine Group - anche perché la fiera si prepara prima dell'evento stesso. Certo, tutti siamo contenti se arriva un nuovo contatto e si incrementano gli affari, ma è molto più probabile che in fiera si vadano a consolidare i rapporti esistenti". 

Cristian Moretti

Cristian Moretti, direttore di Agrintesa, ha le idee molto chiare: "Tanti, tantissimi visitatori rispetto al tempo che umanamente si riesce a dedicare a chi viene nello stand. Per fortuna si lavora con appuntamenti prefissati. Ma vorrei segnalare che sempre di più vi è un confronto e una collaborazione fra aziende di nazionalità diverse. Confronti sulle problematiche, sulle strategie fra imprese italiane, spagnole, sudamericane... Cose impensabili fino a pochi anni fa".

L'ingresso in fiera giovedì mattina

Più relazioni e più interazioni fra aziende organizzate è il pensiero di Moretti, che aggiunge: "La creazione, a livello internazionale, di varietà a club ha favorito questo confronto fra aziende che è molto costruttivo. Non ci si può più permettere di sbagliare una progetto, una varietà, una strategia di mercato perché significa non solo perdere denaro, ma tempo e competitività che, a volte, sono più preziosi del denaro stesso. Credo che questa edizione di Fruit Logistica abbia acceso i riflettori sulla necessità di un confronto in termini di crescita, e non solo in quelli concorrenziali, fra imprese di nazioni diverse". 

Simone Bacilieri

Dalle grandi aziende alle piccole realtà. In fiera a Berlino vi sono Consorzi, spesso facenti capo a collettive finanziate da progetti regionali, che da soli non avrebbero la forza economica per affrontare la presenza in una fiera del genere. Fra le "piccole" realtà c'è il Consorzio Aglio di Voghiera il cui presidente, Simone Bacilieri, ha detto: "Il nostro prodotto è di nicchia ma ha delle caratteristiche proprie che lo rendono facilmente distinguibile. La presenza qui in fiera a Berlino è un aiuto per consolidare i rapporti con gli operatori italiani con cui lavoriamo e, perché no, per conoscerne dei nuovi, sia nazionali sia esteri".