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Tony Derwael (Bel'Export), Wim Wouters (Wouters Fruit) e Laurent De Smedt (BelOrta) sul futuro di questa varietà di mela

"Le Jonagold belghe ci saranno sempre, ma non per il mercato d’esportazione"

Le mele Jonagold sono in difficoltà. In Belgio, questa varietà è ancora di gran lunga la mela più popolare, eppure si segnala che sempre più coltivatori belgi decidono di sradicarne gli alberi.

La mela Jonagold belga ha ancora un futuro?
Gli esperti Tony Derwael (Bel'Export), Wim Wouters (Wouters Fruit) e Laurent De Smedt (BelOrta) danno una risposta abbastanza inequivocabile: "La Jonagold non scomparirà mai dal mercato belga ma, purtroppo, su quello d’esportazione sembra servire ormai a ben poco".

Questa è una risposta deludente, quando non si vede ancora una soluzione. "L'intero settore belga delle mele è in difficoltà", ha esordito Laurent. "In Belgio c'è una produzione totale di 20 kg pro capite, mentre il consumo è di soli 8,8 kg. Si aggiunga che 2 kg provengono dalle importazioni e rimangono 6,8 kg di mele locali. Il resto deve essere venduto all'estero. Ma sono molti i Paesi che hanno lo stesso problema. Francia e Paesi Bassi sono esportatori, e la Germania ha molte Red Jonaprince, una varietà simile alla Jonagold. Questo sviluppa quindi un surplus di produzione che poi viene destinato all'industria. Le Jonagold si conservano bene e possono essere esportate anche verso la fine della stagione ma, per fare spazio alle Jonagold, bisogna prima vendere altre varietà come Gala ed Elstar".

Secondo Wim, un fattore importante è anche la concorrenza della Polonia. "Il problema delle mele Jonagold belghe è che anche la Polonia coltiva questa varietà e la vende sugli stessi mercati de prodotto belga. Ma, considerate le condizioni in cui vengono coltivate in Belgio, non possiamo competere sul prezzo.

"Non è giusto. C'è un grande mercato industriale, ma in realtà va bene solo per il terzo o il quarto raccolto. Con 0,22 o 0,23 euro per mele buone da sbucciare, non ci si può permettere di coltivarle", afferma Wim.

Il consiglio è di estirpare
Inevitabilmente, questo ha portato molti coltivatori belgi a decidere di estirpare i loro alberi di Jonagold. "Non sono neanche convinto che dovremmo coltivare solo Jonagold per il mercato belga", aggiunge Tony. "Ma se le cose stanno davvero così, circa la metà dei 4.000 ettari di superficie Jonagold del Belgio dovrà essere eliminata".

Laurent afferma che ai coltivatori non resta altra scelta: "In estate, a causa della sovrapproduzione, abbiamo consigliato ai nostri coltivatori di estirpare i frutteti più vecchi di 18 anni, anche se gli alberi producono ancora buone mele. A tal proposito, gli agricoltori dovrebbero coltivare più varietà, limitarsi alle Jonagold non è più fattibile".

Avrà sempre un posto in Belgio
A questo punto la domanda è: il futuro della Jonagold è davvero a rischio? Un deciso "no" sembra essere la generale conclusione. "Ci sarà sempre un posto per la Jonagold in Belgio", continua Laurent. "Rimane un prodotto meraviglioso e una buona mela per il mercato interno".

Wim è d'accordo: "Penso che abbiamo ancora le migliori Jonagold, ma la loro qualità deve rimanere costante, perché i belgi continuino a sceglierle. Le Jonagold si conservano perfettamente a lungo, se raccolte al momento giusto e conservate correttamente. Le Jonaprince rosse, ad esempio, a volte vengono raccolte troppo presto, quindi la loro qualità non è sempre eccellente. Le persone non dimenticano così facilmente".

I consumi devono essere potenziati
Inoltre, in generale, il consumo di ortofrutta è in calo in Belgio e quindi bisognerebbe impegnarsi anche a livello di settore. "Le persone mangiano il 3% in meno di verdure rispetto all'anno scorso, per la frutta è addirittura il 7%", spiega Tony. "Il consumo di mele sta diminuendo in modo particolarmente rapido. Nel millennio precedente, il consumo pro capite in Belgio era ancora di 12 kg, ora è poco più di 8 kg. La gente sembra preferire sempre più i frutti esotici o i piccoli frutti e le fragole. È difficile ma non impossibile. Penso che la recessione, che riduce del 10% il potere d'acquisto dei consumatori, unita alla richiesta di prodotti a chilometro zero, possa spingere gli acquirenti a scegliere mele locali più economiche rispetto, ad esempio, ai frutti d’oltreoceano".

"Dobbiamo anche unirci all’appello affinché il governo belga abolisca l'IVA su frutta e verdura, non a vantaggio dei retailer, ma dei coltivatori. L'IVA al 6% potrebbe compensare i maggiori costi di coltivazione", afferma Tony. Inoltre, ciò potrebbe favorire un maggiore consumo, qualcosa che secondo Laurent è essenziale.

"Abbiamo lanciato tutti i tipi di promozioni con i retailer belgi. Hanno avuto successo, perché finora sono state vendute più mele rispetto allo scorso anno. Tuttavia penso che si possa concludere che, realisticamente, queste promozioni possono convincere una persona a mangiare al massimo due chilogrammi in più di mele. Non bastano per vendere i volumi attuali, quindi l'estirpazione sembrerebbe ancora inevitabile".

Per maggiori informazioni:
Wim Wouters
Fruithandel Wouters
Kasteellaan 21
3454 Rummen, Belgio
+32 (0)475283696
wim@woutersfruit.be  
www.woutersfruit.be   

Tony Derwael 
Bel’Export
Neremstraat 2
3840 Borgloon, Belgio
Tel: +32 (0)12 67 10 50
Cell: +32 (0)475 723 022 
tony.derwael@belexport.com
www.belexport.com

BelOrta
Mechelsesteenweg 120
2860 Sint-Katelijne-Waver, Belgio
+32(0)15 55 11 11
laurent.desmedt@belorta.be
www.belorta.be