Lo scorso 27 gennaio, il Consiglio europeo ha deciso di prorogare di sei mesi, fino al 31 luglio 2023, le misure restrittive nei confronti di specifici settori dell'economia della Federazione russa. A riportarlo una nota del Consiglio dell'Unione europea.
Queste sanzioni, introdotte per la prima volta nel 2014 in risposta alle azioni della Russia che destabilizzavano la situazione in Ucraina, sono state significativamente ampliate da febbraio 2022, alla luce dell'aggressione militare immotivata e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina.
Le sanzioni coinvolgono un ampio spettro di settori: commercio, finanza, tecnologia, industria, trasporti e beni di lusso. Riguardano anche: il divieto di importazione o trasferimento di petrolio greggio via mare e di alcuni prodotti petroliferi dalla Russia all'Ue; il de-SWIFTing di diverse banche russe; e la sospensione delle attività radiotelevisive e delle licenze di diversi canali di disinformazione sostenuti dal Cremlino.