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Senasa sotto attacco

In Perù, raccolta e confezionamento fermi a Ica, a causa delle violente invasioni nelle aziende

Le rivolte in Perù si sono purtroppo estese alle aziende e ai servizi di ispezione governativi, con attacchi violenti da parte di persone mascherate che hanno fatto incursione con la forza in almeno cinque aziende di coltivazioni di mango, uva da tavola, asparagi e altre importanti colture da esportazione, costringendole a chiudere la scorsa settimana. Questo ultimi attacchi mettono ulteriormente a rischio il multimiliardario settore peruviano dell’export di frutta, che è al picco delle stagioni di raccolta. Così l’ente rappresentativo dell'agricoltura peruviana.


Foto: Agraria.pe

Anche la sede centrale del Servizio nazionale per la salute e la qualità dell'agricoltura (Senasa), a Puno, è stata attaccata dai manifestanti. A Santiago i rivoltosi sono entrati in due aziende, hanno bruciato le guardiole per la sicurezza e hanno esortato i lavoratori a unirsi alle proteste. La maggior parte degli attacchi della scorsa settimana è avvenuta nella principale area di produzione di Ica. In molte delle 200 aziende, le attività di raccolta e imballaggio sono sospese, sembra che le celle refrigerate funzionino a pieno regime, mentre i camion sono danneggiati e le esportazioni sono pesantemente ostacolate dai continui blocchi stradali.

L'Associazione delle corporazioni dei produttori agrari del Perù (Agap) stima circa 200 milioni di dollari di perdite nelle sole regioni di Ica, Arequipa e La Libertad.

La popolare attrazione turistica di Machu Picchu è stata chiusa a tempo indeterminato, con i manifestanti che sembrano voler coinvolgere ogni settore funzionale del Paese per esercitare pressioni sul presidente Dina Boluarte affinché si dimetta, e sul Congresso affinché venga sciolto e si avviino le riforme. Il bilancio delle vittime è salito a quasi 60 persone. Il presidente peruviano continua a invitare i manifestanti a un dialogo pacifico. Boluarte ha rilasciato una nuova dichiarazione e fatto un discorso televisivo in diretta per chiedere la pace e l'ordine.

Un’azienda ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Siamo spiacenti di informarvi che siamo costretti a sospendere il nostro lavoro di raccolta e confezionamento della frutta da martedì 24 gennaio 2023".

Un altro coltivatore di mirtilli ha commentato: "Ieri (si legga 24 gennaio 2023, ndt) è stata una giornata difficile a Ica, soprattutto in alcune aziende agricole di uva da tavola e asparagi. Per ora stiamo bene, e tutto quello che abbiamo raccolto la scorsa settimana potrebbe essere inviato al porto e agli aeroporti. La situazione dovrebbe migliorare perché anche i manifestanti potrebbero avere delle conseguenze da un’economia senza lavoro. Queste azioni non ci impediranno di continuare a generare occupazione e a continuare le attività di raccolta, trasformazione ed esportazione, per fornire al mondo i nostri frutti".

In risposta agli attacchi alle strutture di Senasa, nella regione di Puno, e alle aziende agricole di Ica, il Ministero dello sviluppo agrario e irrigazione (Midagri) ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Esprimiamo il nostro fermo rifiuto e la nostra condanna per gli atti di violenza commessi da vandali nei confronti di strutture pubbliche e private del settore agricolo, che hanno causato l'interruzione delle attività di controllo da parte di Senasa, nonché l'interruzione dell'attività agricola e il conseguente impatto negativo sull'economia di migliaia di lavoratori agricoli".

"L’export agroalimentare rappresenta uno dei principali settori per la creazione di migliaia di posti di lavoro formali, diretti e indiretti, nonché un generatore di valuta estera per il Paese. Per questo Midagri dichiara la ferma e forte volontà del Governo di promuovere il dialogo sociale nell'affrontare i problemi del Paese, in un clima di pace e concordia. Infine, desideriamo rivolgerci ancora una volta alla comunità affinché esprima le proprie rivendicazioni senza violenza, nel rispetto della vita umana e della proprietà pubblica e privata, e dei diritti di tutti i peruviani".

L'Agap, un’associazione ombrello che rappresenta l'industria agricola peruviana, ha sempre chiesto la pace e al Presidente di utilizzare efficacemente la polizia e l'esercito per sedare i disordini, entro i confini della legge. Inoltre, Agap invita i concittadini a considerare le loro azioni e il danno che sta causando al Paese, e l'impatto negativo sui mezzi di sussistenza di milioni di persone.

Per maggiori informazioni:
Association of Agrarian Producers Guilds of Peru
hcorpus@agapperu.org     
www.agapperu.org


Data di pubblicazione:



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