Il settore agricolo peruviano, guidato da Alejandro Fuentes, presidente dell'Associazione delle corporazioni dei produttori agrari del Perù (AGAP) chiede pace e unità affinché il Paese venga fuori dalla crisi attuale. Fuentes ha detto che il settore agricolo del Perù "sta attraversando una crisi senza precedenti, ulteriormente aggravata da manifestazioni e proteste, perdita di investimenti, tempo e produttività".
Foto: Agraria.pe
L'attuale crisi politica ha causato il prolungamento dello stato di emergenza, quasi 50 morti e centinaia di feriti, tra manifestanti e agenti di polizia, oltre a una perdita stimata di 250 milioni di dollari di importanti raccolti da esportazione, che includono uva da tavola, mirtilli, mango e avocado. A causa delle sfide in corso in Perù, nel 2022 l’investimento nell’agricoltura è stato pari allo 0%, come ha riferito l’associazione.
In Perù, i produttori e gli operatori del settore stanno valutando la situazione e rilasceranno dichiarazioni nei prossimi giorni. I blocchi stradali, ricominciati subito dopo l’inizio dell’anno, creano problemi ai lavoratori causando, in diverse zone del Paese, dei ritardi nella raccolta e nell'imballaggio. Anche i trasporti tra le principali aree di produzione e i porti rimangono interrotti per lunghi periodi.
"(L’AGAP) è profondamente rammaricata per le sensibili perdite umane, nonché per le decine di connazionali feriti, a seguito delle manifestazioni che hanno insanguinato e diviso il Paese. Tutta la nostra solidarietà alle famiglie colpite e la nostra speranza che possa presto tornare la pace tra i peruviani".
"Le manifestazioni sono un diritto che autorizza le persone ad esercitarlo, ma in modo pacifico. Condanniamo fermamente tutti gli atti di violenza contro i servizi essenziali come aeroporti, autostrade, servizi sanitari, e gli attacchi a istituzioni pubbliche, aziende private, forze dell'ordine, cittadini, tra gli altri, che hanno generato un clima di terrore con conseguenze sociali ed economiche per tutti”, ha detto Fuentes nell'ultimo comunicato dell'Agap.
"Sosteniamo il duro lavoro svolto dalla polizia e dalle forze armate, nell'ambito dei loro poteri costituzionali e legali, per ripristinare l'ordine pubblico. Gli atti criminali causati da gruppi violenti meritano la condanna da parte di tutti i cittadini. Gli atti contrari alla legge devono essere immediatamente indagati e i responsabili assicurati alla giustizia, in modo che tutte le responsabilità previste dalla legge ricadano su di loro. Chiediamo a tutti i peruviani di far prevalere lo stato di diritto, la pace e il dialogo, per superare questo difficile momento che il Paese sta attraversando. Oggi più che mai il Perù ha bisogno di unità e pace sociale per uscire dalla crisi e riprendere un percorso di crescita e benessere, per tutti i peruviani".
Secondo Fuentes e Gabriel Amaro, direttore esecutivo di Agap, è necessario trovare una soluzione duratura per garantire la sicurezza degli oltre 150mila posti di lavoro nel settore. Il Perù è riuscito ad aumentare le esportazioni delle principali materie prime per lungo tempo, nonostante i frequenti sconvolgimenti politici nel Paese, con sei presidenti negli ultimi sei anni.
A seguito del diffondersi dei blocchi stradali, subito dopo l'inizio del nuovo anno, diversi grandi produttori di Ica, in Perù, hanno dovuto chiudere per alcuni giorni poiché i lavoratori non potevano raggiungere i campi per raccogliere e imballare la frutta da esportare. Le attività sono riprese nei giorni scorsi, ma la situazione rimane tesa poiché i manifestanti, per lo più indigeni provenienti da aree lontane dalla capitale, questa settimana hanno in programma di marciare verso Lima. Questo nonostante il Presidente Dina Boluarte, sotto attacco, abbia esteso lo stato di emergenza alla capitale Lima e ad altre zone fortemente colpite.
Altri operatori del settore agricolo peruviano hanno commentato: "La nostra situazione è tragica. Diverse zone del nostro Paese sono bloccate".
Gli esperti di politica latinoamericana affermano che i problemi in Perù sono principalmente strutturali, con le élite responsabili degli affari e della politica che si sono trincerate a Lima, nella capitale, mentre le aree rurali e più povere sono afflitte da problemi.
L'ex Presidente Castillo, ex insegnante e leader sindacale che non aveva mai ricoperto un incarico pubblico, ha sconfitto la figlia dell'ex dittatore alle elezioni presidenziali. I poveri vedono Castillo come uno di loro ma, secondo gli esperti, ha dovuto affrontare un establishment conservator non abituato ad avere al comando un leader con una forte vocazione verso il sociale. La Costituzione peruviana, modificata l'ultima volta dall'ex dittatore, ha impedito a Castillo di apportare i necessari cambiamenti, dicono gli esperti.
I manifestanti, per lo più comunità rurali e indigene, chiedono la destituzione del nuovo Presidente Dina Boluarte. Vogliono la liberazione di Castillo e una modifica della costituzione che consenta una migliore distribuzione delle risorse. La morte di un gran numero di persone, alcune di appena 15 anni, per mano delle forze di sicurezza del Paese, rafforza ulteriormente la determinazione dei manifestanti, hanno commentato i loro leader. Secondo quanto riferito, le forze armate hanno risposto con forza quando i manifestanti sono diventati violenti, danneggiando edifici governativi e un aeroporto.
Gli scioperi dei camionisti, le rivolte e l'incertezza politica dello scorso anno, hanno fatto del 2022 un anno da incubo per i peruviani. Inoltre, il Perù, come il resto del mondo, si sta ancora riprendendo dagli effetti della pandemia e dei lockdown. I costi di spedizione, fertilizzanti ed energia sono a livelli elevati, ulteriormente aggravati dalla guerra russa in Ucraina. Le rivolte, lo stato di emergenza e la recente estensione di queste condizioni sono un duro colpo per il settore dell'export di frutta, un’attività cruciale per il Paese.
Per maggiori informazioni:
Alejandro Fuentes
Association of Agrarian Producers Guilds of Peru
hcorpus@agapperu.org
www.agapperu.org