FreshPlaza dà il via a una nuova rubrica che intende dare voce al punto di vista di un protagonista della Gdo: l'interlocutore è Giancarlo Amitrano, responsabile ufficio acquisti ortofrutta della catena Cedigros che conta 175 punti vendita.
E' il primo articolo in assoluto che mi si chieda di scrivere per una testata giornalistica di settore e che non scaturisca quindi dal classico interloquire delle interviste. La sostanziale differenza è che, in questo caso, si deve solleticare l'interesse del lettore e non dell'intervistatore. Sembra banale, ma cambia l'approccio emotivo alle parole.
Siamo ai primi dell'anno e, come per tutti, è tempo di consuntivi. Ecco quindi alcune considerazioni post natalizie con focus proprio sul periodo appena concluso. Il proverbio recita: l'Epifania tutte le feste porta via. E se pensiamo ai consumi di ortofrutta avuti durante il Natale 2022, la speranza è che il nuovo anno si porti via anche il dato negativo appena registrato, portandoci su un binario ben più produttivo e soddisfacente.
Sono state festività caratterizzate da alcuni fattori anomali concomitanti, che potrebbero aver contribuito a un risultato di vendite in calo rispetto alla controcifra 2021.
Il primo fattore anomalo è stato lo spostamento della propensione storica nazionale all'acquisto di generi alimentari, ricorrenza e non, verso consumi non alimentari; si veda ad esempio il sold out generalmente registrato dalle località turistiche invernali. Che ci sia in atto un cambio culturale in termini di priorità di spesa?
Il secondo fattore ovviamente è legato alle incertezze geopolitiche e finanziarie derivanti dal conflitto in corso in Ucraina, che comunque creano un freno al consumo edonistico, di impulso o non basico che sia.
A quanto sopra citato, si aggiunga l'anomala sovrabbondanza di molti prodotti orticoli, a causa di un meteo quasi primaverile. La Sicilia ha generato un surplus importante su varie referenze, che ha inevitabilmente portato a un netto calo dei listini per eccesso di offerta; vedasi zucchine e cherry rossi in primis. Ed anche il segmento brassiche e verdure da cuocere ha dato disponibilità raramente riscontrate a fine dicembre. Eccesso produttivo che, ovviamente, sconteremo a breve per la ciclica rotazione dei trapianti successivi cadenzati.
Come spesso mi ripeteva un mio maestro, la GDO, ed ora anche GD, gode nelle vendite quando in generale il prodotto manca o scarseggia. L'esubero di disponibilità, al contrario, amplifica le presenze nei mercati rionali o frutterie che siano.
Quindi, se sommiamo il dato negativo dei volumi a una parziale deflazione del comparto per 15 giorni circa, il quadro si colora a tinte ancor più fosche; proprio quel quadro che comunque è stato noir per tutto il 2022, ma che aveva macchie di color speranza pennellate da un'inflazione galoppante, ottima per ravvivare almeno i fatturati.
In ambito ortofrutticolo, la speranza è sempre quella della regolarità e della costanza produttiva, che permettono un'offerta equilibrata al consumatore finale e allontanano le derive speculative spesso caratterizzanti i momenti di poca disponibilità di prodotto.
L'augurio di settore per questo 2023 è di un perfetto bilanciamento tra domanda e offerta, al fine di non inseguire mai la referenza da un lato della barricata e non sostenerne con il prezzo l'eventuale mancanza dall'altro lato.
Nelle foto, Giancarlo Amitrano e una presentazione in un punto vendita Cedigros