Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Fioriture anticipate degli agrumi: la parola a un esperto

Negli ultimi giorni, alcuni agricoltori meridionali hanno manifestato apprensione per l'eccezionale e anticipata fioritura dei loro impianti di agrumi, provocata, in parte, dalle temperature elevate e anomale di queste prime settimane invernali. Sembra, però, che le cause non siano tutte da attribuire al cambiamento climatico, che continua a rappresentare comunque una delle principali minacce per il settore agricolo.

A tal riguardo, abbiamo chiesto un parere a Vito Vitelli, agronomo esperto in agrumicoltura: "Facendo un giro tra le campagne della Basilicata e della Puglia e guardando alcuni impianti di agrumi, mi è sembrato di stare ad aprile, per via delle fioriture. Ma se analizzassimo in dettaglio quei campi, capiremmo subito che tale reazione è dovuta anche a un non appropriato management colturale. Infatti, gli effetti del cambiamento climatico possono essere notevolmente attenuati da una applicazione più razionale delle tecniche agronomiche".

A destabilizzare il ciclo vegeto-produttivo delle piante non è soltanto l'anomalo andamento climatico, con inverni dalle temperature così miti come quelle attuali.

"Spesso - riprende l'esperto - in quegli agrumeti fioriti sussistono condizioni anomale, quali ad esempio la gestione del suolo con frequenti lavorazioni, la distribuzione dell'acqua di irrigazione a pioggia (e non a micro-portata) con turnazioni e volumi irregolari, potature inappropriate, distribuzione sbilanciata degli elementi nutritivi e insufficiente controllo degli organismi nocivi. Le tecniche agronomiche moderne possono contrastare o limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico".

Dunque, il clima mite e la mancanza di discontinuità tra le varie stagioni dell'anno fanno da supporto a tutto questo. "Le pratiche agronomiche corrette devono aiutarci a ridurre questi episodi strani e spiacevoli, che potrebbero tradursi in una perdita di produttività nella prossima stagione. Anche il miglioramento genetico potrebbe offrirci delle soluzioni, in quanto è necessario guardare verso varietà che riescono a essere più tolleranti alle irregolarità climatiche e ambientali".