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Jan Hoogendyk - Tarentaalkraal

Coltivatore di melagrane sudafricano interrompe l'applicazione della chimica di sintesi

Appena fuori Polokwane, nella provincia di Limpopo (Sudafrica), Jan Hoogendyk che nove anni fa ha piantato quattro ettari di melagrane Wonderful, ha preso la coraggiosa decisione di interrompere l'applicazione di sostanze chimiche e fertilizzanti. La Tarentaalkraal rifornisce di melagrane i mercati municipali di Tshwane e Johannesburg, e l'anno scorso ha iniziato la spremitura dei suoi frutti.

Le melagrane della Tarentaalkraal maturano dalla fine di febbraio in poi

La decisione di Jan di ridurre drasticamente l'uso di prodotti chimici nella sua azienda agricola si è consolidata davanti agli aumenti dal 100 al 150% dei costi, registrati negli ultimi due anni. Le applicazioni di prodotti chimici e fertilizzanti costano all’azienda 300mila rand all'anno (16.600 euro), per i quattro ettari di melagrane.

"L'anno scorso non ho praticamente fatto trattamenti e attualmente sto applicando il compost fatto con letame di pecora", spiega Jan, il quale oltre alla produzione di melagrane, alleva 120 pecore Dorper. "Ciò che ci irrita come coltivatori, sono i grandi profitti che le aziende di fertilizzanti stanno realizzando mentre i nostri costi salgono alle stelle. Penso che sempre più coltivatori dovrebbero iniziare a cercare delle alternative biologiche. Per quest'anno e per il prossimo, ho deciso di non applicare sostanze chimiche sugli alberi e di non usare fertilizzanti a base di azoto o potassio".

Le precipitazioni più abbondanti del solito nei frutteti di melagrane hanno favorito un rigoglioso sottobosco che verrà tagliato

Nella provincia di Limpopo, le precipitazioni sono state più abbondanti del solito e la macchia nera batterica è un grande problema per i frutti in questa stagione. Jan ha consultato il Consiglio per la ricerca agricola, nonché una società di gestione integrata dei parassiti.

"Dobbiamo migliorare la qualità del nostro suolo per sviluppare un apparato radicale più forte e che sia in grado di estrarre più oligoelementi dal terreno. Vogliamo coltivare il più possibile in modo naturale, perché un albero sano offre frutti sani", afferma Jan.

"È una decisione importante da prendere, ma bisogna farlo. Bisogna trovare un modo per tenere sotto controllo gli eccessivi costi di produzione".

L'azienda agricola, così chiamata per l'abbondanza di faraone, si trova a sud di Polokwane (foto fornite da Tarentaalkraal)

Impianto di spremitura
In questa stagione (la raccolta di melagrane inizia verso la fine di febbraio), le quantità per il mercato del fresco saranno probabilmente molto inferiori a causa della macchia nera batterica, e la maggior parte dei frutti verrà spremuta.

E' stato attivato un impianto di spremitura internamente all’azienda per ovviare alla carenza di disponibilità di succo di melagrana. Tarentaalkraal fornisce succhi in bottiglie da 250 ml e un litro. "Non ci sono altri succhi di melagrane sul mercato e stiamo cercando di colmare questa lacuna", afferma Jan, creando anche un altro mercato per i loro frutti.

I retailer hanno alzato i prezzi delle melagrane
L'esperienza della Tarentaalkraal con il settore della vendita al dettaglio è stata frustrante, in particolare a causa della differenza significativa tra ciò che riceveva per il suo prodotto (tra 38 e 48 rand - da 2 a 2,6 euro - per una confezione di 12 melagrane).

Il rivenditore continua a vendere a un prezzo fino a 50 rand (2,74 euro) per singolo frutto, prezzi che trovano la resistenza dei consumatori.

Jan ritiene che, nella ricerca di margini elevati, i retailer stiano frenando la crescita del mercato delle melagrane. "Da un lato diventa troppo costoso immettere volumi sul mercato e dall'altro le persone non acquistano le melagrane, perché sono troppo costose. Il rapporto tra ciò che otteniamo noi produttori e ciò che chiedono i retailer ai consumatori è completamente falsato".

Per maggiori informazioni:
Jan Hoogendyk
Tarentaalkraal
+27 82 443 1111
flippie@proforum.co.za

Data di pubblicazione: