Il governo spagnolo ha respinto la richiesta di rinviare l'entrata in vigore della tassa speciale sugli imballaggi in plastica monouso. La legge è in vigore dal 1° gennaio 2023, ma è stata contestata dalle organizzazioni dei principali settori di consumo, tra cui FEPEX, in quanto la tassa avrà un effetto negativo sulle vendite di frutta e verdura.
La Spagna sarà l'unico Paese europeo ad applicare la tassa, che non è obbligatoria per gli stati membri dell'Ue. Con questa imposta, le aziende dovranno sostenere costi aggiuntivi in un contesto economico internazionale complesso, in cui il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare molteplici sfide per continuare a essere sostenibile e competitivo. Il tutto in uno scenario incerto, a causa dell'aumento dei costi di produzione e della forte concorrenza dei Paesi terzi.
FEPEX, come le altre organizzazioni dei principali settori di consumo che hanno firmato una lettera al governo per chiedere una moratoria sulla tassa, si è dichiarata determinata a ridurre l'uso della plastica monouso, ma ha affermato che la tassa arriva in un momento molto negativo.
La petizione è stata firmata da ACES, ACOTEX, ADELMA, AECOC, AFEB, ANGED, ASAJA, ASEDAS, Cooperativas Agroalimentarias, FECE, FIAB, Foro Interalimentario, Marcas de Restauración, Stanpa e FEPEX. Secondo queste organizzazioni, le aziende spagnole sono all'avanguardia nell'attenzione all'ambiente, soprattutto per quanto riguarda l'uso e la gestione della plastica. La stragrande maggioranza delle imprese ha già adottato misure come la riprogettazione degli imballaggi, la riduzione del loro peso o il loro riutilizzo per cercare di ridurre al minimo la presenza di plastica negli imballaggi.
FEPEX è particolarmente preoccupata per i dubbi che esistono sulla portata e sugli obblighi formali dell'applicazione di questa tassa, come l'annotazione nel registro territoriale e la tenuta della contabilità e dell'inventario.
Fonte: fepex.es