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Nicola De Santis, direttore APOC

"Il comparto uva da tavola continua a essere il più importante per fatturato per la nostra Op"

Con un fatturato totale di circa 82 milioni di euro e un incremento del 3,5% rispetto al 2021 (dati al 30 novembre 2022, ndr), l'Organizzazione di produttori APOC chiuderà l'anno in maniera soddisfacente, ma con un po' di amaro in bocca.

In questa annata, infatti, le aziende socie e la stessa Op hanno dovuto affrontare le criticità note ormai a tutti, e il comparto dell'uva da tavola è quello che ne ha maggiormente risentito.

Analizzando le quattro macroaree rappresentative dell'Op, si nota che il comparto uva da tavola ha registrato una flessione del 10% in valore rispetto al 2021, arrivando a superare di poco i 31 milioni di euro. I settori orticolo e frutticolo hanno, invece, registrato aumenti in valore per il 6,19 e il 12% rispettivamente, rispetto alla campagna 2021, totalizzando entrambi un fatturato superiore ai 13 milioni di euro ciascuno. Buone le performance per il pomodoro da industria: l'Op registra un 21,60% in più in valore rispetto al 2021, per un totale di 24,17 milioni di euro.

Flessione del 59,60%, rispetto al 2021, per altre referenze che totalizzano 180mila euro.

"Le previsioni per il finale di campagna lasciano intravedere un fatturato totale che dovrebbe attestarsi vicino a quello dello scorso anno - dichiara Nicola De Santis, direttore della Op APOC - Per l'uva da tavola, però, c'è da fare un discorso a parte: quest'anno il comparto ha sofferto particolarmente per una serie di motivi legati alla criticità del periodo. Nonostante la campagna sia stata caratterizzata da un’offerta di prodotto abbondante e di qualità elevata, si è purtroppo scontrata con uno stallo dei consumi, che sono stati condizionati dalla guerra, dall'inflazione e dal caro energia, dal ritardo nell'adottare innovazioni colturali richieste dal mercato. Tutto ciò ha determinato una contrazione della domanda, con conseguente flessione dei prezzi all'origine sia rispetto al 2021, sia rispetto al prezzo medio del triennio 2018-2020".


Uva Italia (Foto: Racemus)

Preso atto di tale situazione, De Santis prevede che il fatturato finale della Op APOC nel comparto dell'uva da tavola si avvicinerà a una flessione di circa il 15% rispetto al precedente 2021. "Le difficoltà vissute quest'anno in tale settore, che continua a essere per la nostra Op il comparto più importante in termini di fatturato, ha messo in difficoltà molti produttori, determinando il sorgere di comitati spontanei di protesta e sensibilizzazione".


Teresa Diomede e Nicola De Santis, ad agosto di quest'anno (Foto: Op APOC).

Teresa Diomede, componente comitato prodotto uva tavola e responsabile dell'ufficio commerciale zonale 1, dichiara: "Quanto verificatosi in questa campagna impone alla struttura aggregativa della Op APOC, e in particolare alla sezione commerciale e promozionale, di vagliare tutte le soluzioni possibili per lenire la sofferenza e le ansie dei viticoltori. Tutto ciò per meglio affrontare la nuova campagna 2023 e ridisegnare il futuro dell’uva da tavola degli areali coltivati".

Per maggiori informazioni:
APOC
Via R. Wagner K1 (P.co Arbostella)
84131 Salerno - Italy
Tel.: +39 (0)89 331758
Web: www.apocsalerno.it