"Quello che sta accadendo attualmente nel mercato delle cipolle va al di là di ogni senso della realtà in termini di modelli di business e di guadagno - afferma Tjerk Nagel dell'azienda olandese Konaxx Onions - Il commercio garantisce a tutti un buon prezzo, ma ora è una roulette russa".
"In passato, quando si prevedeva un aumento dei prezzi, ci si metteva a tavolino con un coltivatore per negoziare una spesa di stoccaggio per un certo periodo. Ma, al momento, non sembra esserci più alcuna politica: si pagano 0,50 euro all'origine per il mese di gennaio, mentre il prezzo a sacco è di molti centesimi inferiore. Ci sono così tanti soldi in ballo che è pericoloso".
"L'Africa è ancora sul mercato e anche il Senegal caricherà una nave nella prima settimana di gennaio, ma anche le destinazioni si stanno riducendo a un ritmo rapido al momento. Pure nel 2018 i prezzi erano alti, ma allora fu una sorpresa, mentre ora il resto del mondo sta reagendo molto più velocemente. Più le cipolle diventano costose, più emergono le alternative. Ci vengono già proposte cipolle dall'Egitto e dal Kirghizistan e da altre destinazioni per l'inizio della primavera".
"Personalmente, prevedo che abbiamo raggiunto il picco e che sia i prezzi sia le cifre settimanali delle esportazioni scenderanno leggermente da gennaio a marzo, dopodiché potrebbe esserci qualcosa nella post-stagione. Non sono certo un pessimista, ma il modo in cui il mercato è stato spinto al rialzo ora va oltre le normali operazioni commerciali. Se i raccolti saranno migliori del previsto e altre origini decideranno di esportare un po' di più in Europa, l'offerta avrà già un aspetto molto diverso".
Il confezionatore si preoccupa anche dell'aspetto qualitativo. "Alcuni lotti si stanno deteriorando rapidamente e vediamo che le tare aumentano costantemente, indipendentemente da dove carichiamo".
La macchina completamente automatica per la classificazione delle cipolle che il centro di smistamento e confezionamento ha messo in funzione la scorsa estate funziona in modo soddisfacente. "L'avvio non è stato facile, ma ora siamo ampiamente soddisfatti", conclude Tjerk.
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Tjerk Nagel
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