L'aumento del costo dell'energia, che ha colpito duramente molti coltivatori in serra, si fa sentire anche sul mercato dei pomodori. In nazioni europee come i Paesi Bassi l'aumento dei costi di coltivazione sta intaccando i margini di profitto dei coltivatori, nonostante i prezzi elevati sul mercato. Questa situazione, tuttavia, è vista come un vantaggio per alcuni Paesi dal clima più mite, che necessitano di meno energia per la coltivazione, come la Turchia. In Italia, l'aumento della concorrenza di questo tipo sta influenzando i prezzi sui mercati nazionali. In Spagna e in Sudafrica, invece, le condizioni climatiche avverse hanno fatto diminuire la produzione in alcune aree: la Spagna è stata colpita da temperature elevate in estate e il Sudafrica sta attualmente affrontando forti piogge e persino grandinate in alcune regioni di coltivazione settentrionali.
Anche in Cina e in Brasile si registrano problemi, ma non legati alle condizioni meteorologiche. Le misure di controllo delle epidemie in Cina e i disordini politici in Brasile hanno reso difficile portare il prodotto dove deve andare. Mentre molte parti del mondo si avviano verso l'inverno, resta da vedere come continuerà a svilupparsi il mercato.
Paesi Bassi: i prezzi tornano a salire, ma i costi elevati incidono sui profitti
Dopo un calo dei prezzi dei pomodori in agosto i prezzi sono tornati ad aumentare nei Paesi Bassi. In che misura i coltivatori ne traggano realmente beneficio, visto che anche i costi sono in aumento, è la domanda che ci si pone. La Wageningen University & Research stima che l'aumento del fatturato dei coltivatori quest'anno sia stato di circa il 5%. I volumi immessi sul mercato sono stati inferiori, con conseguente aumento dei prezzi. Oltre alle entrate derivanti dalla vendita dei pomodori, alcuni coltivatori sono riusciti a generare entrate dalla vendita di energia elettrica grazie al loro impianto di cogenerazione.
Nel frattempo molti coltivatori sono passati alla rotazione delle colture. Per alcuni coltivatori le serre rimarranno (di nuovo) vuote più a lungo del normale quest'inverno. Questo inverno le coltivazioni illuminate e riscaldate si sono ridotte notevolmente. Tuttavia, alcuni coltivatori stanno optando per la cosiddetta coltivazione autunnale, che consente loro di raccogliere il prodotto verso Natale nelle serre con un riscaldamento minimo. I coltivatori stanno inoltre valutando sempre più spesso le possibilità di coltivazione in regioni più meridionali, come la Spagna e il Nord Africa.
Un'altra area di preoccupazione per i coltivatori olandesi resta il Tomato brown rugose fruit virus (ToBRFV). Il virus è presente in 41 aziende, secondo gli ultimi dati ufficiali. Si stanno compiendo sforzi per introdurre varietà resistenti e si stanno cercando anche vaccini. In quest'ultimo caso solo le parti autorizzate possono lavorarci, anche se i coltivatori non riescono a muoversi abbastanza velocemente. Nel frattempo, con misure igieniche rigorose, si cerca di tenere il virus lontano o almeno sotto controllo. Un'altra opzione è quella di cambiare coltura. Diversi coltivatori hanno (anche) iniziato a coltivare fragole, cetrioli o peperoni.
Germania: prezzi fino a un terzo più alti dell'anno scorso
Un gran numero di Paesi è coinvolto nelle vendite attuali sul mercato tedesco. Tuttavia, esso è dominato dai Paesi Bassi e dal Belgio. Il Marocco e la Turchia inviano soprattutto pomodori tondi, l'Italia soprattutto pomodori ciliegino, la Croazia e la Spagna soprattutto pomodori a grappolo. In generale, la qualità non è stata sempre convincente. In alcune località, per alcune varietà è stata stabilita un'ampia fascia di prezzo. In generale, talvolta i prezzi sono superiori fino a un terzo rispetto al livello dell'anno precedente (a seconda della varietà e dell'origine) .
Francia: lo squilibrio tra domanda e offerta spinge i prezzi al ribasso
Le origini attualmente presenti sul mercato francese sono le seguenti: Francia, Belgio e Paesi Bassi, che sono alla fine della stagione, con l'inizio del nuovo raccolto in Francia, Marocco, Spagna e una piccola offerta dalla Turchia.
Attualmente la domanda e l'offerta non sono in equilibrio. Infatti, con tutte queste origini presenti sul mercato c'è un'offerta eccessiva rispetto a una domanda a media. I mercati all'ingrosso sono molto tranquilli. I consumi sono bassi, ma questo vale per tutto il settore ortofrutticolo. Questo calo dei consumi può essere legato alla stagione, ma anche all'inflazione e all'atmosfera generale che non favorisce i consumi. Questo squilibrio provoca un calo dei prezzi.
Dal punto di vista della qualità, è difficile da definire perché sul mercato c'è di tutto, tra chi non vende abbastanza velocemente, chi è a fine stagione con categorie meno buone e chi è nella nuova stagione con una buona qualità.
La situazione potrebbe essere difficile per altre 2-3 settimane, ma possiamo sperare in una ripresa a gennaio.
Italia: la produzione continua ad aumentare, ma anche la concorrenza estera
Il pomodoro è il principale tra gli ortaggi freschi presenti nel paniere d'acquisto delle famiglie italiane. E questo anche grazie a un'ampia gamma di segmenti (tondo, costoluto, tondo a grappolo, ciliegino, datterino, cuore di bue) e alle differenti utilizzazioni (da sugo, da insalata, snack).
Sono oltre 22,8 milioni i nuclei familiari che hanno comprato pomodori negli ultimi 12 mesi terminanti a settembre 2022, almeno una volta. La spesa media per atto di acquisto è in crescita, passando da circa 2,00 euro a oltre 2,3 euro (Dati GfK Consumer Panel). Tale aumento riguarda il prodotto a coltivazione convenzionale, mentre i pomodori biologici restano tendenzialmente stabili.
Da un'analisi Ismea si evince che la produzione del pomodoro si attesta intorno a 1 milione di tonnellate, in lieve crescita, anche sul lungo periodo (+9,5% in 10 anni) mentre il consumo pro capite annuo è di circa 18 kg, anch'esso in crescita, con un +12,9% nel decennio. Al primo posto per produzione c'è la Sicilia, con circa il 40% delle superfici, che in totale si attestano sui 25.000 ettari, seguita a distanza da Lazio e Puglia.
Dopo aver registrato una produzione estiva all’insegna di una pesante mancanza del prodotto, il comparto del pomodoro da mensa siciliano si presenta sui mercati di mezza Europa con un’ottima produzione invernale, sia per quantità che per qualità. La campagna entrerà nel clou tra un paio di settimane.
"La situazione produttiva in generale è migliorata perché il ToBRFV è molto meno impattante, grazie, da una parte, all’introduzione di varietà tolleranti al virus, dall’altra alla capacità dei produttori di convivere con il problema, dopo anni di gravi disagi. Nel 2022 sono stati maggiori i danni derivanti dal caldo eccessivo che ha causato un calo delle rese del 50% - ha riferito un imprenditore - Il caldo prolungato in tutta Europa ha determinato inoltre una maggiore pressione della concorrenza di tutti i Paesi produttori, specialmente quelli che hanno potuto continuare con le raccolte ad oltranza, perché favoriti da un clima insolitamente mite. A questi bisogna aggiungere Marocco e Turchia, i cui dati export, fin dal 2021, crescono a doppia cifra: riversano le loro merci sempre più nel centro e nord Europa perché, con il conflitto in atto, hanno dovuto cedere il passo sugli scambi con la Russia. La loro presenza massiva sulle piazze europee si contraddistingue per prezzi più bassi di quelli italiani (diventati meno competitivi) grazie a costi di manodopera molto inferiori. Le quotazioni segnano cifre intorno al 1,30-1,40 euro/kg, appena al di sopra delle spese di produzione".
Spagna: il clima instabile porta a una stagione irregolare
La superficie coltivata a pomodori in Almeria è aumentata in questa stagione, anche se non tanto quanto il settore pensava inizialmente. I coltivatori hanno piantato più pomodori a grappolo tenendo conto delle previsioni per le produzioni olandesi in inverno, che si prevedevano significativamente inferiori a causa degli alti costi energetici. La superficie coltivata a pomodori tondi è diminuita, poiché il Marocco continua a guadagnare terreno e al suo posto sono state coltivate altre varietà speciali. Le previsioni sono ancora lontane dalla realtà, dal momento che Paesi Bassi, Polonia e Ungheria hanno prolungato le loro stagioni e la domanda di pomodori spagnoli è ancora bassa. Allo stesso tempo il Marocco ha già una grande disponibilità. Gli esportatori spagnoli prevedono che i Paesi Bassi finiranno all'inizio del 2023, anche se a partire da queste settimane la produzione diminuirà progressivamente.
Il pomodoro è solitamente un prodotto stabile in termini di produzione, ma quest'anno è stato fino ad ora irregolare a causa di un clima instabile. Le temperature sono state troppo alte durante l'estate e l'autunno, il che ha contribuito a buoni volumi fino ad ora, ma purtroppo anche a una maggiore presenza di parassiti. Tuttavia, negli ultimi giorni le temperature si stanno abbassando e questo rallenterà la produzione. Si prevede quindi che nelle prossime settimane i prezzi aumenteranno dato che attualmente sono al di sotto dei costi e i margini di profitto sono inesistenti.
Turchia: gli alti prezzi dell'energia in Europa potrebbero essere un vantaggio per i pomodori turchi
La Turchia ha prodotto 185 milioni di tonnellate di pomodori nel 2021 ed è il terzo Paese produttore, dopo Cina e India. La media complessiva è di 11-13 milioni di tonnellate. La Turchia è la quinta nazione al mondo con una percentuale del 7-8% di esportazioni di pomodori. I mercati principali sono i Paesi dell'Europa orientale, Bielorussia, Ucraina e Russia, oltre a Israele e a Medio Oriente. A causa della guerra in corso in Ucraina e Russia, che ha portato a una riduzione delle forniture energetiche all'Europa, i prezzi dell'energia sono aumentati in Europa. Questo ha influito sulla produzione di serra. Si prevede quindi un'elevata domanda di pomodori d'importazione. La Turchia potrebbe essere uno dei paesi preferiti per l'acquisto di pomodori. La quantità di pomodori raccolti quest'anno è elevata e sarnno particolarmente disponibili le varietà a cuore di bue, tori, a grappolo, ciliegino (biologico e non) e cocktail saranno molto disponibili.
Sudafrica: prezzi più alti, ma forti perdite a causa del clima
Recentemente il Sudafrica è stato interessato da un'enorme quantità di pioggia e grandine in alcune zone, come nella provincia nord-occidentale, dove alcuni coltivatori di pomodori hanno subito gravi perdite.
Tuttavia, martedì scorso è arrivata una grande quantità di pomodori sul mercato comunale e i prezzi sono diminuiti di quasi il 25% a causa della maggiore offerta. Il prezzo medio è ora di R8/kg (0,45 euro) per i pomodori di classe 1, circa R6,65 (0,37 euro) complessivamente a Johannesburg, mentre a Città del Capo il prezzo del pomodoro al kg era di R10,20 (0,57 euro). In generale, i prezzi dei pomodori sono più alti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Le prossime vacanze estive dovrebbero stimolare la domanda di pomodori.
Cina: prezzi in aumento a causa delle nuove misure di controllo delle epidemie
I prezzi degli ortaggi nella Cina orientale dovrebbero continuare a salire. Le attuali misure di controllo delle epidemie attuate in tutto il paese stanno rendendo più difficile ai camion l'ingresso e l'uscita dalle aree di produzione di verdure regionale e dai mercati .
Lo Xinjiang, nel nord-ovest, è un'altra importante regione di produzione di pomodori. Questa settimana i prezzi di scambio si aggirano intorno ai 4,50 yuan/kg, ovvero 0,60 euro/kg, per i prezzi dei pomodori all'ingrosso.
A Miyun, a nord di Pechino, i pomodori freschi di serra sono appena entrati nel periodo di raccolta. Miyun è un centro di produzione di pomodori con una produzione annuale di oltre 3 milioni di jin, ovvero 1.800 tonnellate. Negli ultimi anni il governo locale ha investito nella produzione di pomodori di Miyun, distribuendo anche sussidi per la costruzione di serre e materiali agricoli. I prezzi si aggirano tra i 20 e i 40 yuan per jin, ovvero 1,90-4,8 euro per 0,6 kg.
Nord America: calo per la festa del Ringraziamento, ma i prezzi restano alti
All'inizio di novembre i rivenditori riempivano attivamente i loro negozi di pomodori, ma la domanda sta rallentando in vista del giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti. Un produttore-spedizioniere prevede che la situazione continuerà così per le prossime due o tre settimane.
Le condizioni meteorologiche in Florida e Baja California hanno avuto un impatto negativo sulla quantità di pomodori Roma, Cuore di bue, datterino e ciliegino disponibili. Tuttavia, ciò non vale per tutte le varietà di pomodoro. "I pomodori a grappolo e i pomodori ciliegino misti sono abbondanti sul mercato", ha dichiarato il produttore-spedizioniere.
Un altro produttore-spedizioniere della Florida afferma che i pomodori fuori dallo Stato sono ancora molto scarsi. "Il clima ha sicuramente influito sulla disponibilità per un po' - dice - Abbiamo avuto buone piogge e ora il freddo sta influenzando ciò che di buono c'era a sud per quanto riguarda la pezzatura e la qualità dei frutti".
A sua volta prevede che ci vorrà fino a metà dicembre o addirittura gennaio perché le cose tornino alla normalità. "Il Messico, inoltre, sta vivendo un periodo di freddo ed è anch'esso a corto di scorte, per cui molti pomodori verdi arrivano dal Messico. "In questo periodo dell'anno le tariffe dei camion diventano molto alte e aggiungono al prezzo consegnato al cliente da un minimo di 0,50 dollari a un dollaro in più per cassa".
Sebbene i pomodori Roma, Cuore di bue, datterino e ciliegino siano poco disponibili, è molto probabile che i prezzi rimangano elevati. Le serre della British Columbia stanno raggiungendo la fine della stagione, ma la California e il Messico producono tutto l'anno. "La produzione da questi mercati diminuirà in generale quando la costa occidentale del Messico inizierà ad aumentare la produzione verso dicembre", aggiunge.
Lo spedizioniere prevede che la domanda di pomodori aumenterà un po' entro Natale, prima di prendere forza a gennaio. I consumatori tendono a cercare opzioni più salutari a gennaio, ma "soddisfare questa domanda può rivelarsi difficile, dato che la produzione di pomodori è al minimo nei mesi invernali".
"La domanda di pomodori ha rallentato a ridosso del Giorno del Ringraziamento americano (24 novembre 2022, ndt), ma non dovrebbe durare a lungo con l'arrivo delle festività natalizie. Gli effetti dell'inflazione potrebbero però influenzare la richiesta", ha dichiarato il produttore-spedizioniere.
Brasile: prezzi in aumento a novembre a causa dei disordini politici e delle temperature
In Brasile la prima settimana di novembre è stata segnata dai disordini politici che hanno paralizzato il Paese dopo che sono stati resi noti i risultati delle elezioni presidenziali, in cui Lula da Silva ha vinto su Jair Bolsonaro. Oltre a creare disagi in una nazione divisa dalle proteste - alimentate da una complessa campagna elettorale in cui non ha smesso di agitarsi lo spettro dei brogli da parte dello stesso Governo, multato infine per 4 milioni di dollari dal Tribunale Superiore Elettorale, i blocchi stradali hanno avuto un impatto sull'economia e su prodotti fondamentali come i pomodori.
Infatti, all'inizio di novembre il flusso di pomodori è stato ostacolato e molti camion che trasportavano il prodotto sono rimasti bloccati sulle strade. Secondo Hortifruti/Cepea, nei centri monitorati dall'ente, lunedì 31 ottobre è stato segnalato che "l'ingresso di frutta era molto basso, il che ha causato un notevole aumento dei prezzi". Martedì 1 novembre, con l'intensificarsi dei blocchi, non è stato registrato alcun ingresso di pomodori e l'unico impianto che ha segnalato vendite in quel giorno è stato il Ceagesp (SP), che ha segnalato la vendita di una piccola quantità di pomodori rimasta dal giorno prima".
"Alla luce di questi fattori, la settimana si è conclusa con prezzi in aumento in tutti i mercati all'ingrosso: a Ceagesp (SP), i pomodori sono stati venduti a 14,13 euro, con un aumento del 36,58% rispetto alla settimana precedente; a Belo Horizonte (MG), i prezzi sono stati di 15,61 euro, con un aumento del 42,24%; a Rio de Janeiro (RJ), i prezzi erano di 14,83 euro, con un aumento del 24,37% e, a Campinas (SP), i prezzi sono stati in media di 18 euro, con un aumento del 23,28%".
Con la fine dei blocchi stradali, negli ultimi giorni della seconda settimana di novembre il flusso di pomodori e le attività di raccolta sono tornate alla normalità. "Tuttavia, contrariamente alle aspettative, il volume di pomodori offerto durante questa settimana è stato notevolmente inferiore rispetto alla settimana precedente - ha spiegato Hortifruta/Cepea - La settimana precedente, a causa delle alte temperature, la maturazione dei frutti è stata accelerata e la raccolta è stata anticipata. Quindi, con il clima più fresco di quella settimana, il numero di pomodori maturi nei campi è stato molto basso, il che ha finito per creare una carenza di prodotto nei mercati".
Per questo motivo, la settimana si è conclusa con un aumento dei prezzi nella maggior parte dei mercati all'ingrosso: a Ceagesp (SP), i pomodori sono aumentati del 13,29% rispetto alla settimana precedente; a Belo Horizonte (MG), del 9,68% e a Campinas (SP), i prezzi sono aumentati del 23,33%.
La terza settimana di novembre, con l'aumento delle temperature, il processo di maturazione dei frutti è tornato alla normalità e il volume raccolto è aumentato. "Di conseguenza, i prezzi hanno iniziato a diminuire giovedì 17. Tuttavia, nonostante la svalutazione osservata negli ultimi giorni della settimana, la media settimanale dei prezzi è tornata a salire in tutti i centri monitorati da Hortifruti/Cepea". A Ceagesp (SP), il prodotto è aumentato del 14,55% rispetto alla settimana precedente; a Campinas (SP), sono aumentati dell'8,1%; a Belo Horizonte (MG), del 15,15% e a Rio de Janeiro (RJ), i prezzi hanno chiuso con un aumento del 28,48%.