Lo scorso 16 novembre, a Catania, in Sicilia, si è tenuto il workshop, "La riforma europea del sistema delle indicazioni geografiche: rafforzare il ruolo dei consorzi come motore dello sviluppo e della sostenibilità dei territori", organizzato dal Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp.
La riforma europea delle indicazioni geografiche tipiche è alle porte, si tratta di un progetto che riclassificherà 3.400 prodotti di qualità con un fatturato di 75 miliardi. Per discutere di un provvedimento decisivo per l'agricoltura del futuro, il Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP ha invitato a Catania i maggiori esperti del settore.
Da sx. Todaro, Cafiero, Albertini, Zurlo, Baldrighi, Di Sanno, Bertozzi .(Clicca qui per vedere l'album fotografico completo).
I lavori moderati da Stefano Zurlo, giornalista de "Il Giornale" sono stati aperti dagli interventi dei vice presidenti del Consorzio Elena Albertini e Salvatore Scrofani. Sono intervenuti: Cesare Baldrighi, presidente di OriGIn Italia, Leo Bertozzi, board di OriGIn EU, Roberta Cafiero Dirigente del Ministero delle Politiche Agricole e responsabile del programma qualità certificata e tutela delle indicazioni geografiche prodotti agricoli, Massimo Todaro, presidente dell'associazione dei Consorzi delle Denominazioni di Origine Siciliana, ovvero DOS Sicilia (a cui il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP ha annunciato l'adesione) e Arianna Di Sanno, avvocato dello Studio De Tullio & Partners di Roma.
Gerardo Diana
"Questa riforma andrà a riclassificare migliaia di prodotti tra Dop e Igp per un valore di 17 miliardi per quelli italiani – ha detto il presidente del Consorzio Gerardo Diana – e dobbiamo giocare una partita all'attacco: dobbiamo essere presenti per ottenere risultati concreti. Serve fare sistema e lavorare insieme".
Slide riportante "I Numeri del Consorzio"
"Per questo abbiamo voluto tenere il workshop proprio a Catania che è la Capitale dell'Arancia Rossa di Sicilia - ha proseguito Diana - Stiamo lavorando con la grande distribuzione e in questo anno e mezzo abbiamo instaurato un rapporto di rispetto reciproco. Il mercato estero è il nostro riferimento e dobbiamo conquistare posizioni su tutti i mercati per far sì che il mondo possa conoscere il nostro prodotto".
I relatori della seconda sessione del convegno. Da sx. Raparelli, Cartabellotta, Diana, Zurlo (moderatore), Zaganelli, Trettenero, De Vecchi.
Il workshop è proseguito con una seconda sessione dei lavori focalizzata sulle "Dop e Igp in Italia dalla tutela della tipicità, la nascita di un modello imprenditoriale multifunzionale" (vedi articolo correlato) che ha visto il coinvolgimento di Maria Chiara Zaganelli, Direttrice Generale ISMEA, Anna Trettenero, imprenditrice agricola esperta in "Crediti di Carbonio" Dario Cartabellotta, Direttore Generale dell'Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, Luigi de Vecchi, Presidente e Fondatore Fondazione Sylva, Elisabetta Raparelli, Tecnico Ricerca CREA Agricoltura e Ambiente e Gerardo Diana, Presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP.
Il folto pubblico presente
Significativo, tra gli altri, l'intervento di Trettenero che ha posto l'accento sulle buone pratiche possibili in termini di crediti di carbonio.
"La Commissione Ue - ha detto l'esperta - sta elaborando una proposta di regolamento che indica il ruolo dell'agricoltura relativamente alla rimozione del carbonio in atmosfera e incorporazione nel suolo, nell'ottica di una bio economia circolare estremamente positiva".
Anna Trettenero. (Clicca qui per vedere l'album fotografico intero della manifestazione).
Sulla stessa linea l'intervento di Luigi De Vecchi, imprenditore impegnato in un progetto di riforestazione dei territori pugliesi colpiti dalla Xylella.
Sopra: una delle carte pergamenate della Mostra sugli "incarti del primo novecento dell'Arancia Rossa di Sicilia".
Nell'occasione è stata allestita la mostra "Pizzi, cromi e incarti del primo Novecento dell'Arancia Rossa di Sicilia", collezione del professore Antonio Catara.
Infine l'intervento di Dario Cartabellotta: "La Sicilia è fondamentale nella riforma e con le sue denominazioni di origine ha incrementato il suo valore come brand. Negli ultimi vent'anni il brand Sicilia è passato da 2 miliardi di 20 anni fa a 9 miliardi di valore delle ultime rilevazioni. Biologico e denominazioni di origine sono importantissime e in questo senso l'Arancia Rossa di Sicilia Igp occupa il podio sotto il profilo comunicativo, organizzativo e di sviluppo".
Dario Cartabellotta
"La globalizzazione ha messo a nudo alcune debolezze - ha concluso Cartabellotta - ma i consumatori riconoscono al prodotto siciliano un grande valore. L'eccellenza senza organizzazione rischia di non avere strada ma proprio l'evento a cui abbiamo partecipato dimostra che la Sicilia quando si organizza è in grado di ottenere i risultati migliori sul campo".