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Le piccole aziende agrumicole preferiscono il canale online

La campagna agrumicola di quest'anno, che vede la presenza da circa un mese delle prime varietà di clementine e da qualche giorno delle varietà di arance bionde Navel precoci, è iniziata all'insegna di una diffusa incertezza per ciò che riguarda le contrattazioni in campo da parte degli operatori commerciali. Ne abbiamo parlato con Angelo Migliorisi, produttore agrumicolo della provincia di Ragusa, in Sicilia.

"Rispetto agli ultimi anni, quando già a fine settembre molte operazioni di compravendita erano concluse con il frutto pendente e a inizio invaiatura - ha esordito Migliorisi - quest'anno assistiamo a una certa inerzia delle contrattazioni, dovuta essenzialmente a due fattori: l'aumento generalizzato dei costi per energia elettrica, carburanti e concimi da un lato, e dall'altro il clima di quest'ultimo periodo. Il perdurare di temperature miti, che influisce negativamente sulla pigmentazione dei frutti, e la mancanza di precipitazioni da oltre un mese hanno imposto la ripresa dell'irrigazione in un periodo in cui le prime arance sono in fase di invaiatura/maturazione, con conseguente aumento della spesa per energia elettrica o per l'acquisto di maggiori volumi di acqua dai consorzi di bonifica. A tutto ciò bisogna aggiungere il fatto che il consumatore ricorre all'acquisto di agrumi in coincidenza con la stagione autunnale che, come detto prima, stenta ad arrivare".

"Fortunatamente, la variabile climatica sembra non aver influito sulla qualità delle arance – ha proseguito l'esperto - Anzi, sembra che il livello qualitativo dal punto di vista estetico e organolettico sia migliore rispetto agli ultimi anni e ciò contribuirà, almeno questa è la speranza, a un inizio di stagione soddisfacente. Per contro, si ha la sensazione che, nell'ottica di contenere i prezzi al dettaglio, i commercianti cerchino di spuntare prezzi bassi nell'acquisto delle produzioni in campo. Questo comporterà un'ulteriore penalizzazione per i produttori. Molte aziende, specialmente le più piccole, ricorrono da diversi anni, alla commercializzazione secondo un rapporto diretto produttore-consumatore, attraverso siti internet o pagine sui social media, e quindi senza intermediazioni, il che contribuisce a contenere entro certi limiti i costi e garantire un profitto equo".

"Per le problematiche prima descritte probabilmente - rivela Migliorisi - il commercio online subirà un ulteriore incremento, almeno finché perdureranno le problematiche su esposte. Personalmente posso ritenermi soddisfatto delle scelte fatte già alcuni anni addietro e cioè, aver diversificato le produzioni con arance precoci, di medio periodo e tardive. Questo mi consente un rapporto diretto con un numero crescente di clienti, cui garantisco un prodotto biologico certificato e consegnato nel più breve periodo possibile dopo la raccolta".

La produzione di Arance Bio Cava d'Oro si estende su circa 6 ettari nella valle del Dirillo, in territorio di Acate (Rg); è certificata biologica e da qualche anno fa utilizzo di microrganismi effettivi, somministrati in fertirrigazione. È in corso, ove possibile, la conversione del sistema irriguo a microirrigazione interrata al livello radicale, con notevole risparmio idrico. L'azienda commercializza da qualche anno una marmellata di arance confezionata dalla Onlus "Sprigioniamo Sapori", il cui laboratorio è all'interno della casa circondariale di Ragusa. La grafica delle confezioni è realizzata dalla "Cooperativa Esistere" di Ragusa, che impiega ragazzi diversamente abili.

Per maggiori informazioni: 
Azienda Arance Bio Cava d'Oro
Sede Legale
Via Giuseppine, 24
97100 Ragusa
+39 3383810756
ante.migliorisi@alice.it