"Possiamo dare la colpa ai cambiamenti climatici, oppure al destino, ma la verità è che dietro gli effetti delle alluvioni c'è la mano dell'uomo con le sue attività antropiche o, per meglio dire, inattività nella manutenzione delle sue stesse opere". Questo il commento, duro e amaro al contempo, di Giovanni Manuguerra, all'indomani della bomba d'acqua abbattutasi in Sicilia, in provincia di Trapani, e in particolar modo su Salinagrande, località confinante con Nubia, il noto paesino dell'aglio rosso siciliano.
Le foto, sopra e sotto, sono piuttosto eloquenti, il giorno successivo all'alluvione
"Il fiume Verderame è letteralmente saltato - ha proseguito il presidente della Coop RossoNubia - tanto che non abbiamo capito, dapprima, se avesse rotto gli argini o se fosse straripato, non riuscendo a contenere le copiose precipitazioni. Fatto sta che la mancata manutenzione dei corsi d'acqua e dei canali d'irrigazione, di competenza della pubblica amministrazione, ha pesantemente contribuito a inondare i campi circostanti, ancora saturi d'acqua al punto di trasformarsi in enormi pantani impraticabili, anche sul territorio di Nubia.
L'enorme flusso di acqua che il terreno non è in grado di assorbire.
"E così, come è già avvenuto l'anno scorso - ha riferito l'intervistato - rischiamo di non poter procedere alle semine nei tempi giusti, con perdite sia di resa sia di qualità produttiva. Un danno immane, se pensiamo ai costi di produzione enormemente cresciuti, a fronte dei quali non avremo il corrispettivo di quanto investito".
Distese di acqua prendono il posto dei campi agricoli
"Certo, è ancora presto per capire quanto questo episodio climatico inciderà sulle nostre coltivazioni in pieno campo - ha correttamente precisato Manuguerra - ma è il principio secondo cui, pagando noi le tasse, chi di competenza dovrebbe fare la propria parte".
Giovanni Manuguerra
"Anche volendo, non possiamo intervenire con lavori effettuati privatamente – ha concluso il presidente - perché qui si tratta di opere idrauliche pubbliche e rischiamo pure di essere denunciati perché simili lavori risulterebbero abusivi. I danni alla popolazione, con case distrutte e beni perduti, sono devastanti. E, nonostante tutto, ringraziamo il cielo che non c'è scappato il morto e per questo siamo riconoscenti ai soccorritori. Per tutto il resto, però, ci sentiamo abbandonati".