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Elisa Macchi, direttore CSO Italy

Frutta e verdura biologiche: il consumo in Italia

"Non stiamo vivendo un buon momento, per quanto riguarda i consumi di ortofrutta in Italia: dal 2017 al 2021 gli acquisti al dettaglio hanno subito una flessione progressiva (-9%). Siamo passati da circa 6,5 milioni a poco più di 5,9 milioni di tonnellate. In particolare, nel 2021 abbiamo assistito a un 3% in meno sul 2020. Allo stesso tempo, il prezzo medio al dettaglio sta aumentando". A sostenerlo è Elisa Macchi, direttore di CSO Italy, durante il Digital Press Lunch di Made in Nature, organizzato per presentare il progetto e la nuova campagna (vedi articolo correlato).


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Nello specifico del biologico, Macchi ha sottolineato: "A livello quantitativo, dal 2017 al 2019, i consumi di ortofrutta biologica si sono mantenuti abbastanza costanti. Si sono registrate una prima flessione nel 2020 e una seconda nel 2021 (-1% rispetto all'anno precedente). Considerando il lungo periodo, dal 2017 al 2021, i consumi domestici di ortofrutta biologica sono scesi di un modesto 2%. Anche in questo caso, aumenta progressivamente il prezzo medio al dettaglio".


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Differenza tra consumi di frutta e ortaggi biologici
"Poco più di 300mila tonnellate riguardano il consumo di frutta biologica, mentre circa 38.000 ton si rifanno ai consumi di ortaggi bio - ha specificato Macchi - E l'andamento negli anni è decisamente diverso per le due categorie. Per quanto riguarda la frutta, si è registrata una certa stabilità tra il 2017 e il 2019, seppur con un calo nel 2018. Successivamente, nel 2020 e nel 2021, la flessione si è fatta più consistente. Per quanto concerne gli ortaggi bio, è vero che rappresentano una quota più piccola sul totale, ma si registra una crescita costante di anno in anno: dalle quasi 24.000 tonnellate del 2017 alle quasi 38.000 del 2021".


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"Se per la frutta il prezzo medio di acquisto è costantemente in aumento nel corso dei 5 anni considerati, per quanto riguarda gli ortaggi io ravvedo un trend in calo", ha spiegato il direttore di CSO Italy.

Sul totale biologico, nel 2017 la frutta rappresentava il 93%; nel 2021 la quota è dell'89%.


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"Nell'ambito della categoria frutta biologica, i principali prodotti che vengono consumati sono mele, arance, banane (con una quota dell'11% ognuno), limoni (9%) e fragole (7%), che insieme rappresentano quasi il 50% degli acquisti di frutta bio nel nostro Paese. Nel 2021, fragole e banane registrano rispettivamente un aumento del 34 e del 3% rispetto al 2020. Gli altri prodotti segnano una flessione", ha sottolineato Macchi.


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Se si considera la quota bio sul totale consumato, il direttore di CSO Italy ha segnalato come i dieci prodotti considerati non corrispondano necessariamente a quelli del grafico sopra. "Al primo posto troviamo i limoni, che mostrano circa un 20% di acquisti biologici. Seguono una serie di prodotti, quali mandarini, banane, albicocche, ciliegie, meloni e angurie, la cui quota del biologico supera il 10% del totale. Arance, clementine e susine si aggirano sul 10%".

Macchi, inoltre, ha fatto notare come le mele, principale prodotto acquistato, non compaiano in questa top-10, essendo la loro quota sul totale bio inferiore al 10%.


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"Se entriamo nel dettaglio dei principali prodotti orticoli, nel 2021 il 37% degli acquisti bio si riferisce alle patate. Seguono carote (25%), pomodori (9%), cipolle (7%) e zucchine (6%). Gli acquisti di questi 5 prodotti rappresentano oltre l'80% dei consumi domestici di ortaggi freschi biologici in Italia. Rispetto all'anno precedente, si registra una crescita per patate, carote e zucchine".


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Fonti di acquisto
Tra le fonti di acquisto, se si guarda alla Grande distribuzione organizzata per i consumi di ortofrutta fresca biologica, la situazione non si differenzia molto dall'ortofrutta convenzionale. Nel biologico, il peso del discount è inferiore rispetto all'ortofrutta convenzionale (11% vs 17%), a vantaggio dei negozi specializzati e degli ambulanti.


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"In termini di volume, le tendenze degli ultimi 5 anni, per fonte di acquisto, mostrano come il primato spetti ai supermercati che presentano quote molto più elevate rispetto ad altre fonti d'acquisto, e una tendenza all'incremento delle vendite del biologico. Seguono a pari merito i mercati ambulanti e i fruttivendoli specializzati, poi discount e ipermercati", ha spiegato Macchi. 


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Per fare delle riflessioni, il direttore di CSO Italy ha anche posto l'attenzione sui trend dei prezzi medi annuali per le diverse fonti di acquisto. "Secondo me, è un po' difficile rilevare una correlazione tra prezzo medio di acquisto e biologico, perché le leve che portano ad acquistarlo sono meno legate al prezzo di quello che potrebbe valere per l'ortofrutta convenzionale. Ad esempio, i discount denotano un prezzo medio più basso delle altre fonti di acquisto. Per quanto concerne i supermercati, questi erano partiti con prezzi medi più elevati e, di recente, si pongono invece più vicini alla media".


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Fasce d'età e aree di provenienza
Le famiglie che acquistano maggiormente ortofrutta biologica appartengono all'area nord-ovest dell'Italia. Seguono il sud (compresa la Sicilia), il centro (che include la Sardegna) e l'area nord-est.

A seconda della composizione del nucleo familiare, gli acquisti di frutta e verdura fresca sono concentrati prevalentemente su nuclei monocomponenti e bicomponenti. "Nonostante per la prima composizione si registri una variazione negativa del 15% nel 2021, rispetto al 2020".


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"Interessante e sorprendente il dato sui consumi domestici di ortofrutta fresca in base all'età del responsabile acquisti. Come si vede nel grafico sopra, l'acquisto di frutta e verdura bio è concentrato su over 65. A seguire le due fasce, quasi simili per dati complessivi, da 45 a 54 anni e da 55 a 64 anni. Troviamo infine il gruppo da 35 a 44 anni e quello fino a 34 anni", ha sottolineato il direttore di CSO Italy.

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Infine, Macchi ha posto l'attenzione sull'indice di penetrazione e sul volume medio di acquisto. "Negli ultimi due anni si è registrato un calo dei consumi di biologico in Italia, ma questo dato non è dettato dall'indice di penetrazione. Non è quindi diminuito il numero di famiglie che acquista biologico almeno una volta, nel corso dell'anno. Ciò che ha subito una flessione è il consumo medio per famiglia: si è passati dai 20 kg all'anno nel 2017 ai 17 kg del 2021".