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Il Gruppo di Contatto del pomodoro si è riunito a Madrid, lo scorso 4 ottobre, presso l'IFEMA

Pomodoro: il Marocco aumenta del 17% l'export verso l'Europa, la Turchia del 12%

A Fruit Attraction 2022 ha avuto luogo l'incontro del Gruppo di Contatto del Pomodoro, che ha visto a confronto i quattro maggiori Paesi europei impegnati nella produzione del pomodoro da mensa: Spagna, Italia, Francia e Portogallo. 

Quattro i punti all'Ordine del giorno:

  • Bilancio campagna 2021/22. 
  • Previsioni campagna 2022/23.
  • Analisi della concorrenza estera nei mercati dell'UE e del Regno Unito.
  • Questioni sanitarie (Tomato Brown rugose Fruit Virus = TOBRFV) e fitosanitarie

Alla riunione (vai all'articolo correlato) era presente anche Massimo Pavan, noto agromanager dell'ortofrutta italiana che, in un'intervista, ci ha riassunto i contenuti della riunione internazionale, dal punto di vista dei singoli paesi partecipanti.

Massimo Pavan

Bilancio Campagna 2020/21
"Per quanto concerne il primo punto all'OdG - ha esordito Pavan - il dato che accomuna praticamente tutti i presenti è l'aumento a dismisura dei costi di produzione. I nostri omologhi spagnoli, ad esempio, hanno lamentato un'incidenza del +25% per i soli costi di produzione netti, cui aggiungere un +28% per i costi di filiera (lavorazione, refrigerazione, trasporti, imballaggi etc).L'anno scorso, la Spagna ha fatto registrare un -20% delle superfici delle produzioni convenzionali/integrate, a fronte, però, di una crescita del 16% per quelle in regime biologico. La Francia, invece, ha registrato gli aumenti energetici più consistenti, pari al 300%, perché le coltivazioni in serra sono riscaldate. La cifra contiene anche gli aumenti, in minor quota, per fitofarmaci. Contemporaneamente, le superfici in serra sono aumentate del 3%, mentre quelle in pieno campo sono diminuite dell'8%. Sostanzialmente diversa la situazione del Portogallo, che ha una produzione prettamente circoscritta da maggio a novembre, i cui aumenti sono stati compensati dai maggiori prezzi di vendita. Negli ultimi 5 anni, le produzioni lusitane hanno visto un +5% delle superfici in serra e, in generale, sono passate da 65.000 ton a 110.000 ton. Volumi che vedono come destinazione quasi esclusivamente i mercati spagnoli".

Previsioni 2022/23
"La Spagna vedrà un incremento delle superfici di pomodoro pari al 15% - ha proseguito l'esperto - Dopo anni in decrescita programmata, per l'anno prossimo è previsto un aumento dovuto alla necessità di compensare le richieste del mercato europeo. Per quanto attiene la Francia, il problema più grande anche per la prossima stagione saranno i costi per il riscaldamento, quindi è difficile fare previsioni. In tal senso, il comparto attende provvedimenti da parte di Parigi, affinché si possano ridurre i costi energetici. Se ciò non avverrà, molto probabilmente si passerà ai trapianti per le raccolte stagionali anche per le coltivazioni in serra. Invariate invece le produzioni portoghesi: le superfici resteranno sostanzialmente invariate".

Concorrenza estera nei mercati dell'UE e R.U. 
"Questo è un punto sempre molto dibattuto – ha riferito Massimo Pavan – perché ci fa entrare nel vivo degli interessi economici di ciascun Paese. Mentre gli Stati europei avvertono un rallentamento più o meno accentuato, i competitor continuano a crescere a due cifre: il Marocco è cresciuto del 17% e la Turchia del 12% nell'export verso i principali mercati europei, in un contesto che vede il Regno Unito, assieme alla Germania, aumentare gli approvvigionamenti proprio dal Maghreb e dalla Turchia. In fase di Brexit si era concordato a livello europeo di mitigare le importazioni dalle aree extra UE, ma è successo esattamente il contrario. Risulta incomprensibile come i diversi standard etici di produzione, uniti a quelli fitosanitari, non riescano a suscitare alcuna limitazione a queste dinamiche commerciali. La Francia non ha nascosto la propria posizione nei confronti del Marocco per le pratiche sleali, tra cui la vendita di pomodoro maghrebino confezionato con del flow pack che richiama il tricolore d'oltrealpe e una scritta che avrebbe carattere di stampa inferiore a 1mm (dove invece è dichiarata l'effettiva origine africana). Insomma si tratterebbe di pubblicità ingannevole che porta il consumatore fuori strada e che pertanto costituirebbe concorrenza sleale. Il Portogallo da questo punto di vista non ha segnalato problemi, perché non ha produzioni invernali".

Questioni fitosanitarie
"Quel che fino a qualche anno fa era il problema numero uno dei produttori di pomodoro da mensa - ha detto l'agromanager italiano - oggi sembra, un po' per tutti gli Stati produttori, una questione sotto controllo o, quantomeno, meglio gestibile e meno preoccupante. Il Portogallo invece lamenta una massiccia presenza di Tuta absoluta su pomodoro ed eccessive restrizioni per l'uso dei fitofarmaci; chiede pertanto al proprio governo di adeguare la regolamentazione a quella degli altri Paesi produttori presenti. Un problema che invece la Spagna ha tenuto a sollevare e che ha trovato ampia condivisione tra i presenti è la riduzione entro il 2030 del 50% dei principi attivi, imposti dalla UE. Il Farm to Fork, in questa sua parte, risulta di difficile applicazione senza il rischio di un pesante ridimensionamento delle rese produttive. Per essere più precisi, la conduzione in campo senza gli attuali strumenti comporterebbe ulteriori aumenti dei costi di produzione che renderebbero l'agricoltura per molte aziende economicamente insostenibile o con prezzi al dettaglio proibitivi".