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Intervista all'imprenditore Domenico Fidanza

"Il mio unico handicap è la passione per il mio lavoro"

Una lunga storia imprenditoriale che ha portato alla creazione, nel giro di quasi tre decenni, di un gruppo organizzato di produttori specializzati nella coltivazione biologica di ortaggi. Un gruppo che, oltre alla presenza dei produttori singoli e associati, è organizzato in diversi settori: da quello tecnico, composto da agronomi responsabili della produzione, al settore commerciale, passando per l'ufficio qualità e il team per l'autocontrollo agroalimentare. 

Tutto questo è il frutto dell'impegno di Domenico Fidanza, il quale cominciò a occuparsi di agricoltura biologica nel lontano 1998, convertendo la propria azienda agricola orticola costituita da 10 ettari, situata sull'altopiano del Fucino, in Abruzzo. Da quel momento in poi, la crescita è stata continua, interessando anche altre regioni italiane, e Fidanza è oggi al vertice, come responsabile commerciale, di una delle realtà economiche più importanti a livello nazionale nel settore delle produzioni orticole biologiche, la IOV Italian Organic Vegetables. Una realtà meglio conosciuta all'estero, in particolare nel Regno Unito, dove è venduto il 70% della produzione dell'intero gruppo. 

Paesi esteri e Regioni italiane in cui sono distribuiti i prodotti del gruppo, oggi estesa su centinaia di ettari.

L'entità produttiva IOV è la più grande fornitrice di carote biologiche presente in Italia, con una forte esportazione verso il mercato inglese. Inoltre, l'organizzazione provvede, tramite altri intermediari, alla fornitura di verdure, patate e carote alle mense scolastiche. 

Sopra e sotto: vista esterna di uno degli stabilimenti del Gruppo.

Nel corso degli anni, l'assortimento si è ampliato ad altri prodotti orticoli, che non rientrano nell'ordinarietà degli areali di produzione. Si cita ad esempio l'introduzione in coltivazione di prodotti come le barbabietole rosse e la pastinaca, cui sono interessati i paesi nordeuropei. Nei progetti del gruppo trova spazio anche il settore della trasformazione, allo scopo di sviluppare linee di V gamma con specifici connotati nutraceutici. Inoltre, IOV sta investendo in soluzioni di agricoltura 4.0.

Sopra e sotto: vista interna di uno degli stabilimenti.

Abbiamo avuto occasione di confrontarci con Domenico Fidanza sull'attuale situazione del mercato e sulle prospettive per il 2023.

"L'anno 2022 è partito da un pessimismo esagerato, con vendite europee in flessione. Per noi che lavoriamo con la Gran Bretagna, il contraccolpo negativo è stato particolarmente duro, tra pandemia e Brexit. Ad aiutarci è stato il fatto che le produzioni di altri paesi (come Francia e Germania) sono risultate inferiori al solito per via della siccità; dunque il rapporto tra domanda e offerta non è stato troppo sbilanciato. Per le patate e le carote non dovrebbero esserci problemi fino a maggio 2023, mentre sulle patate da seme potrebbero verificarsi delle speculazioni. Speriamo che le forniture all'Italia non vengano fatte con il contagocce, visto che si prevede una richiesta maggiore dall'Africa".

Domenico Fidanza

Quello che preoccupa maggiormente l'imprenditore sono le dinamiche del consumo: "A mio avviso, dicembre 2022 sarà un mese di forte contrazione dei consumi. Le famiglie daranno preferenza ai beni di stretta necessità. Per il segmento del biologico, grandi catene britanniche come Tesco e Sainsbury's stanno già riducendo gli ordinativi (-30%). L'unica che tiene è Marks & Spencer, perché intercetta una clientela alto spendente".

Lo scenario che si profila è quello di un possibile ritorno a spettri che sembravano ormai confinati a un remoto passato: "Il fallimento di decine di migliaia di piccole aziende sarà un problema enorme; al contempo, potrebbe concretizzarsi un potenziale rischio di carestia e di fame. Le difficoltà che si incontreranno nelle grandi città saranno probabilmente maggiori che non nelle campagne, dove si può sempre vivere di quel che si coltiva. In questo senso - aggiunge Domenico - l'agricoltura è il cuore del sistema economico e sociale. C'è bisogno del sacrificio da parte di tutti. Bisogna investire a sostegno delle famiglie più bisognose e dare nuova centralità ai prodotti freschi, per la valenza che comportano nell'alimentazione umana e nella tutela ambientale".

Non a caso, IOV sta avviando una iniziativa che consenta di ridurre gli sprechi, rivalutando anche quegli ortaggi che, considerati esteticamente imperfetti, nulla di meno hanno da un punto di vista nutrizionale rispetto ai loro simili più belli da vedere. "Brutti ma buoni", insomma, nel solco di analoghe iniziative già da tempo in atto in altri paesi europei.

Sul fronte del packaging, secondo Fidanza le confezioni più piccole saranno sempre meno sostenibili dal punto di vista dei costi: "Anche noi ci stiamo muovendo nella direzione degli imballaggi riutilizzabili per le consegne ai canali distributivi. E' inevitabile, con il rincaro delle materie prime, compiere passi indietro sulla scelta della tipologia di confezionamento. Fare vaschette da 100 o 200 grammi, ad esempio, potrebbe risultare più costoso del valore della merce che ci sta dentro!".

"La speranza è che, passata la crisi profonda di oggi e implementata una gestione energetica da fonti rinnovabili, la scelta di un'alimentazione vegetale non possa che aumentare", sottolinea il manager, indicando le tendenze in atto verso un cibo sostenibile e salutare.

Sul fare impresa in Italia, Domenico Fidanza conclude: "La burocrazia è un vero impedimento alla realizzazione di qualsiasi progresso. Spesso, l'amministrazione non lavora per l'impresa, anzi. C'è stata una criminalizzazione del settore agricolo, senza gli opportuni distinguo. Tutto questo stona con un contesto internazionale dove il made in Italy è tuttora spendibilissimo, in quanto è apprezzato e ricercato, al punto da essere anche scopiazzato ovunque. Io ho 63 anni, ho creato un colosso partendo da una piccola azienda agricola, potrei tranquillamente ritirarmi a vita privata. Ma non ci penso nemmeno, nonostante la difficilissima congiuntura. Nella mia vita, ho visto tante persone umili fare cose incredibili, costruendo la loro fortuna giorno dopo giorno. Mio padre, quando ormai era anziano e malato e che avrei voluto si ritirasse dal lavoro, mi diceva sempre che preferiva morire facendo quello che amava. Lo stesso potrei dire io. Perché il mio unico e vero handicap è la passione che mi anima, la dedizione a un lavoro che, insieme a tante imprese coinvolte in IOV, porta risultati non solo per noi, ma anche per il nostro Paese".

Per maggiori informazioni:
IOV "Italain Organic Vegetables"
Via della Torre Vecchia , 1
67043 Celano (AQ)
+39 0863 711108
info@italianorganicvegetables.com
www.italianorganicvegetables.com