Quest'anno, in Egitto, la superficie di coltivazione dell’aglio è stata ridotta di una quota significativa, a causa della stagione non redditizia dello scorso anno. Inoltre, i coltivatori e gli esportatori stanno facendo il possibile per abbassare i costi, poiché i prezzi più elevati potrebbero ridurre la domanda.
"In Egitto, la superficie coltivata ad aglio è inferiore del 20% rispetto all'anno scorso - afferma Mai Yassin, direttore alle esportazioni della Stars of Export - Ciò è dovuto alle perdite subite dai coltivatori nella scorsa stagione, nonché all'aumento dei costi di input in generale: si pensi alla manodopera, ai materiali di imballaggio e a quelli di spedizione, ancora molto costosi".
Anche se al momento c’è ancora richiesta di aglio, i prezzi più alti potrebbero portare a un calo della domanda sul mercato europeo, spiega Yassin. "La domanda di aglio c’è, ma ogni stagione ha le sue sfide e i suoi alti e bassi. Cerchiamo sempre di superarle e, in questo momento, stiamo cercando di gestire i costi e abbassare le nostre spese il più possibile. L'inflazione in Europa avrà sicuramente delle conseguenze sulla nostra stagione dell'aglio. Prevediamo che i prezzi saranno in generale più alti e la domanda sarà di conseguenza inferiore. Ma questa è solo un'ipotesi, nessuno sa se la domanda sarà effettivamente inferiore per tutta la stagione".
Yassin prevede che gli esportatori saranno più cauti con le loro spedizioni in questa stagione, per non far scendere i prezzi al di sotto dei costi di input. "Le perdite della scorsa stagione e l'attuale valore dell'euro dovrebbero essere un motivo per portare tutti gli esportatori a essere più cauti nelle spedizioni di determinate quantità. Pertanto, non credo che vedremo una forte spinta di volumi sul mercato in questa stagione".
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Mai Yassin
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