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I dati di GfK Consumer Panel

Negli ultimi 12 mesi l'aglio è stato acquistato dal 52% delle famiglie italiane

Quello dell'aglio è un acquisto relativamente stabile per le famiglie italiane, le variazioni in termini di indicatori non subiscono rilevanti cambiamenti nel tempo. Questo può essere considerato un grande successo per produttori e distributori che negli ultimi anni hanno visto oscillare gli acquisti dei propri prodotti indipendentemente da progetti e investimenti, ma in balia di fattori esterni che fra pandemia, clima e ambiente, politica ed economia ultimamente impattano praticamente quasi su ogni mercato.

Secondo l'osservatorio permanente GfK Consumer Panel, composto da 15.000 famiglie, negli ultimi 12 mesi terminanti a luglio 2022, l'aglio viene acquistato da quasi 13,5 milioni di famiglie, e questo significa il 52% di penetrazione. Il dato è in leggero calo confronto gli ultimi periodi: solo all'inizio del 2022 ne venivano contate infatti 14 milioni.

Per questo prodotto il fattore bio non è determinante: l'aglio bio non raggiunge neanche due milioni di famiglie delle 13,5 a totale. Forse in questa nicchia potrebbe esserci una opportunità sfruttando l'interesse verso tutto ciò che viene recepito come salutare dall'acquirente.

Tendenzialmente, il comparto salutistico vede delle rilevanti crescite che sfruttano la continua ricerca di benessere maggiormente scatenatasi nel periodo post-pandemico. L'aglio ha sicuramente degli aspetti salutari che – anche se spesso sottolineati, soprattutto per la pressione - vengono frequentemente messi in secondo piano di fronte all'aroma.

La frequenza di acquisto non è molto elevata, ma in leggera crescita confronto i periodi precedenti: viene acquistato infatti 3,7 volte l'anno contro 3,5 del passato. Durante l'anno ci sono due picchi di penetrazione: dicembre e marzo quando raggiunge il 18,5% di penetrazione.

Quindi la categoria non movimenta molta frequenza di acquisto e traffico nel punto vendita, anche perché una volta acquistata ha una durata elevata in famiglia. Uno dei motivi è sicuramente che l'aglio si distribuisce confezionato nelle classiche retine che contengono un numero prestabilito di "teste" che lo rendono esclusivamente un prodotto a peso imposto. 

Per quanto le più familiari ricette richiedano semplicemente dell'aglio, in realtà il prodotto ha due categorie più rilevanti: aglio rosso con quasi 4,9 milioni di famiglie e aglio bianco con quasi 7,7 milioni di famiglie acquirenti, entrambe le tipologie sono in crescita a discapito dell'aglio non qualificato. 

Il mercato dell'aglio potrebbe trovare delle opportunità nell'interesse degli acquirenti italiani nei prodotti IGP/DOP. Ad esempio, resta importante il ruolo delle certificazioni delle verdure per il 53,8% degli italiani.

Per quanto riguarda l'importanza dei canali, i più importanti sono ovviamente i supermercati dove diminuisce il numero di famiglie acquirenti ma resta costante il prezzo ma aumenta la frequenza di acquisto, sale il numero di famiglie acquirenti invece sia nei discount che sorprendentemente negli ipermercati. 

Autore: Daniela Mastropasqua

Per maggiori informazioni:
Daniela Mastropasqua
Business Development Manager | Consumer Panel & Services
GfK | Italia
+39 335 185 3430
daniela.mastropasqua@gfk.com

Data di pubblicazione: