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I dati di GfK Consumer Panel

Negli ultimi 12 mesi le pere sono state acquistate dal 47,7% delle famiglie italiane

Siamo in un contesto sfidante, anche ora e per l'ennesima volta dall'inizio di questo decennio, di cui siamo solo all'inizio. I consumatori iniziano a farsi carico delle preoccupazioni autunnali in merito ai costi delle bollette, l'aumento di prezzi generalizzato anche dei prodotti alimentari, per cui studiano nuove strategie per far fronte all'ennesima faticosa novità di questo secolo.

Nondimeno, le aziende agricole, distributive e di food service vengono sorprese da aumenti molto rilevanti dei costi di produzione alcune volte anche in modo abbastanza improvviso. 

In tutto questo verrebbe spontaneo pensare che un frutto semplice, buono e familiare come le pere potesse continuare con il trend positivo che avevamo evidenziato già nel 2021 dove nell'anno terminante ad agosto avevano fatto registrare un +4,6% di famiglie acquirenti, molto meglio di arance, mele, pesche che stavano invece perdendo quota e di fragole ed albicocche che al tempo avevano un trend positivo ma non così alto come le pere. 

Con l'anno terminante a luglio 2022, registriamo per il mercato delle pere un trend di acquisti in calo confronto allo stesso periodo 2021. Secondo i dati dell'osservatorio GfK Consumer Panel, la penetrazione, cioè la percentuale di famiglie acquirenti il prodotto, in relazione al numero di famiglie residenti in Italia raggiunge il 47,7% quando lo scorso anno era 57,3%, perde cioè acquisti da oltre 2,6 milioni di famiglie.

L'osservatorio GfK Consumer Panel rileva gli acquisti di prodotti di largo consumo ad utilizzo domestico su un campione di quasi 15.000 famiglie con il supporto di una app o uno scanner con il quale i responsabili acquisti comunicato l'ean del singolo prodotto acquistato, insieme a informazioni sulla insegna dove è stato acquistato e alla conoscenza propria del profilo sociodemografico della famiglia stessa.

Il calo di penetrazione del mercato delle pere è generalizzato e riguarda sia i frutti venduti a peso fisso che a variabile. L'interesse generale verso un mondo salutare, tipicamente post-pandemico, spesso rappresentato dal mondo bio, non riesce a sostenere questo frutti che passano da 47 a 38 punti percentuali per il non-bio e da quasi 9 a 6 punti percentuali per i frutti di agricoltura biologica.

In termini di canali, le pere sono distribuite ovunque con particolare rilevanza di supermercati dove raggiungono quasi il 27% di penetrazione e i discount dove superano il 13%. Il trend meno negativo è nei canali purtroppo più piccoli come gli ipermercati dove passano da 8% a circa il 6% in due anni e i negozi di frutta e verdura dove passano da 12,5% a quasi 9% sempre in due anni.

In tutto questo in realtà una nota positiva c'è e riguarda il prezzo medio che nell'ultimo anno è salito di quasi il 20% nell'ultimo anno, quindi se nel 2021 la spesa media per atto era di circa 2,27 euro per un acquisto medio per atto di 1,13 kg, nell'anno terminante a luglio 2022 la spesa media per atto è arrivata a 2,47 euro a fronte di una media di 1,03 kg acquistati.

Autore: Daniela Mastropasqua

Per maggiori informazioni:
Daniela Mastropasqua
Business Development Manager | Consumer Panel & Services
GfK | Italia
+39 335 185 3430
daniela.mastropasqua@gfk.com

Data di pubblicazione: