Nel contesto della crisi in atto, non fa eccezione la produzione del pomodoro da mensa siciliano che, rispetto ad altre referenze ortofrutticole, presenta però qualche distinguo. Ne abbiamo parlato con Guido Grasso, amministratore dell'azienda siciliana "Dorilli".
"Stiamo attraversando un momento di evidente carenza di pomodoro, il che comporta la formazione di prezzi piuttosto alti - ha detto Grasso - Il centro Italia, peraltro, sta terminando le proprie produzioni, mentre il grosso delle raccolte in Sicilia non si avrà prima di dicembre. Resta un gap a ottobre e novembre, dovuto al ritardo dei trapianti che sono stati posticipati per evitare l'aggressione del ToBRFV".
"Diverso il discorso per l'Azienda Dorilli, che è già in produzione ed entrerà in piena attività ai primi di ottobre, grazie al proprio know-how e alle tecnologie presenti in azienda. Dorilli inoltre ha l'esigenza di dare continuità di fornitura a una clientela nazionale ed estera di altro profilo, che richiede prevalentemente pomodoro di alto gusto".
"Questa campagna 2022/23 sarà un'annata molto particolare - ha proseguito il manager – che vedrà prezzi sostenuti, anche a causa delle riduzioni delle superfici sotto serra riscaldate del Nord Europa. Inoltre, anche qui in Sicilia saranno pochissime le aziende che potranno permettersi di espandere le proprie coltivazioni a causa dei costi di produzione esorbitanti. La difficoltà sta proprio nel prevedere le spese di produzione, dato che i prezzi dei materiali etc cambiano con rapidità, mentre prima si chiudevano i contratti di fornitura per le materie prime su base annua. Il prezzo di vendita, oscillante per sua natura da una parte, e i costi indefiniti dall'altra aumentano il rischio di coltivazione, perché cresce il tasso di imprevedibilità della campagna stessa".
Quale sarà l'impatto dei prezzi alti sui consumatori?
"E' difficile dirlo - ha risposto Grasso - Certo è che il mercato del pomodoro si basa sull'incontro tra domanda e offerta. Se da una parte potremmo avere un calo dei consumi, dall'altra c'è meno prodotto in circolazione e ciò potrebbe mantenere alti i prezzi. Siamo fiduciosi del fatto che i consumi non crolleranno, ma solo più avanti si potrà capire l'evolversi della crisi e la reazione dei consumatori al rincaro del carrello della spesa. Trattandosi, nel caso del pomodoro, di un prodotto primario, auspichiamo che la maggior parte dei clienti finali vorrà continuare a tenere alta l'attenzione sulla qualità del cibo, pur dovendo rinunciare ad altro (beni o servizi per lo svago, ad esempio - ndr), anche perché la forbice fra commodities e specialities tende a ridursi. Il prezzo del datterino sul Mercato di Vittoria al momento si aggira intorno a 3 euro al kg alla produzione, quindi siamo di fronte a quotazioni da specialties di 2 anni fa".
"I tempi attuali richiedono prudenza - ha concluso Guido Grasso - ed è per questo che abbiamo predisposto un budget per il 2022/2023 in leggera riduzione rispetto all'anno precedente. Cerchiamo in questo modo di produrre meno, senza intaccare i nostri livelli qualitativi, proteggendo al contempo le remunerazioni della base produttiva".
Per maggiori informazioni:
Azienda Agricola Dorilli
Contrada Dorilli, S.n.
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