"Siamo reduci da un'emergenza pandemica che ci ha messo in serie difficoltà, ma l'attuale crisi economica, geopolitica ed energetica non sta facendo altro che peggiorare la situazione in modo considerevole. La campagna 2022/23 si preannuncia complicata: per i panetti è già visibile una diminuzione degli ordinativi di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". Così esordisce Filippo Lupo di AgriFunghi, società di Montalbano Jonico (Matera), specializzata nella produzione di substrato e coltivazione di funghi Cardoncelli.
E riprende: "Molti coltivatori non hanno ancora programmato le superfici dedicate a Pleurotus eryngii, eppure la messa a dimora dei panetti è già partita. L'attuale crisi non incoraggia gli investimenti, adesso infatti si preferisce muoversi con cautela. Visti i rincari spropositati di ogni voce di spesa, avremmo dovuto quantomeno raddoppiare il prezzo dei nostri panetti, ma, considerato l'attuale momento, si rischiava di subire seriamente un arresto delle vendite. Pertanto, quest'anno la maggiorazione non supererà il 15%, I rincari più pesanti riguardano il gasolio (+80%) utilizzato per alimentare il processo produttivo, gli involucri di plastica (+35%) e persino le materie prime (+70%), come fettucine di barbabietola, cereali, etc, materiali che costituiscono il substrato".
In generale, i funghi non rientrano nel paniere dei beni di prima necessità, Pertanto, in un contesto di crisi economica e maggiore propensione al risparmio sulla spesa alimentare, il loro consumo tende a ridursi.
"Sarà un autunno molto movimentato. I coltivatori più strutturati e con un ampio calendario commerciale devono tener presenti anche gli attuali costi energetici. Ad oggi, produrre funghi in ambienti climatizzati potrebbe risultare non conveniente, specie se il prezzo di vendita non dovesse subire significative variazioni", conclude Lupo.
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