Per il mercato delle banane, la situazione non è semplice: i volumi previsti in arrivo sono inferiori al normale, mentre tutti i costi stanno aumentando. Il risultato è un autunno con prezzi alti, in assenza dei quali le aziende potranno chiudere i battenti.
E' questo, per sommi capi, il pensiero di Alessandro Dal Bello della ditta SIFE di Padova. "Dall'Ecuador arrivano meno banane, a causa di problemi interni. Ci sono stati scioperi e molte aziende si sono trovate in difficoltà. Anche dalla Colombia le quantità, a causa del clima avverso, sono in diminuzione. Inoltre, i bassi prezzi hanno indotto molti produttori a ridurre i costi e, di conseguenza, vi sono partite con qualità non elevata".
E continua: "Molti importatori perciò si rivolgono in Costarica e qui i prezzi sono stati ritoccati al rialzo. Se poi si aggiungono i costi di trasporto e il dollaro, che è in forte ripresa sull'euro, si comprende come i prezzi generali siano destinati a crescere ancora. Inoltre, i costi di maturazione sono in aumento, a causa delle maggiori spese per l'energia".
La situazione, quindi, è molto complicata. "All'ingrosso, secondo le mie analisi economiche - un cartone di banane dovrà costare 20 euro per poter coprire tutti i costi. Capisco che la Gdo cerchi di tenere i prezzi il più bassi possibili, purtroppo però o le aziende coprono i propri costi, oppure si chiude".
Le banane sono un articolo molto "energivoro". Per maturarle occorrono 4-6 giorni in cella, con ventilatori che funzionano h24 e temperature costantemente basse. "Con gli attuali costi dell'energia, non è possibile pensare a vendere le banane alle stesse cifre degli anni scorsi", conclude Dal Bello
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