Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Ora vi fa parte anche il Consorzio Agrario del Nordest

Un nuovo ingresso nella compagine dei Consorzi Agrari d'Italia

I Consorzi Agrari d'Italia (CAI) diventano ancora più grandi grazie all'entrata, nella compagine sociale, del Consorzio Agrario del Nordest. Ad oggi fanno parte di CAI: Bonifiche Ferraresi, Consorzio Agrario dell'Emilia, Consorzio Agrario del Tirreno, Consorzio Agrario del Centro Sud, Consorzio Agrario dell'Adriatico e Consorzio Agrario del Nordest.

Gianluca Lelli

"CAI è un progetto inclusivo e aperto - spiega l'amministratore delegato di Consorzi Agrari d'Italia, Gianluca Lelli - che tutela la mutualità e salvaguardia le distintività territoriali dei consorzi dei soci e sostiene le aziende agricole nelle sfide che il mercato ci impone, dalla concorrenza sleale, all'Italian Sounding, dal cambiamento climatico fino alle normative in evoluzione. Anche nelle nuove aree dove siamo appena arrivati garantiremo il massimo impegno per valorizzare le produzioni agricole italiane di qualità, attraverso contratti di filiera duraturi, prodotti sostenibili sia per l'ambiente sia per i bilanci aziendali, tecnologie utili ad aumentare la produttività e a risparmiare risorse sempre più preziose come l'acqua".

Consorzi Agrari d'Italia ora è una piattaforma che supera il miliardo di euro di ricavi annui, contando su più di 20mila aziende agricole socie e abbracciando le esigenze agronomiche e commerciali di oltre 200mila imprenditori agricoli.

Il primo polo dell'agroalimentare italiano si disloca su dieci regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata) con 280 agenzie e circa 700 professionisti tra agenti e tecnici.