Quest'anno la domanda di uva greca sarà inferiore. Secondo Nick Nafpliotis, direttore dell'azienda frutticola greca Greek and Fresh, ciò ha a che fare con la crisi energetica che l'Europa sta affrontando.
"Ci troviamo in una situazione che presenta le stesse sfide che ogni prodotto alimentare deve affrontare, cioè la diminuzione della domanda da parte dei consumatori a causa della crisi energetica e della guerra in Ucraina, che hanno comportato un enorme aumento dei costi in tutte le fasi della produzione - sostiene Nafpliotis - Quello che abbiamo visto finora quest'estate è che quando ci sono stati frutti che scarseggiavano, come è successo per le angurie a maggio-giugno, le drupacee e l'uva Victoria, il mercato è stato in grado di assorbire i maggiori costi di produzione molto meglio di quando c'è stata una produzione normale, come stiamo osservando per l'uva senza semi. Considerando la minore domanda, la sfida più grande per l'industria frutticola è quella di mantenere volumi di vendita regolari, in un mercato debole, cercando di aumentare i prezzi per coprire almeno in parte i maggiori costi di produzione".
Nafpliotis afferma che i prezzi dell'uva senza semi sono in calo, a causa della normale offerta e della minore domanda. "L'uva Victoria è partita da livelli di prezzo simili a quelli dell'anno scorso. Tuttavia, siccome la produzione è stata inferiore di circa il 50% a causa di una grandinata che ha colpito la regione di Kavala a metà giugno, i prezzi non sono scesi ma sono rimasti superiori di circa il 20% rispetto all'anno scorso. L'opposto sta accadendo per l'uva senza semi, per la quale vediamo un'offerta normale, ma una domanda inferiore, che ha portato a prezzi molto più bassi del solito. A ciò si aggiunge la produzione europea di Spagna e Italia, che rende la concorrenza ancora più agguerrita. L'aumento dei costi di trasporto ha complicato ulteriormente la competizione".
"La domanda è stata mediocre per tutte le uve, sia per la Grecia che per gli altri Paesi produttori. Credo che l'impatto della crisi energetica, come la diminuzione della domanda, sarà maggiore quando ci avvicineremo alla stagione autunnale e invernale. A mio avviso, i prodotti più costosi come l'uva subiranno il colpo più forte, mentre i prodotti più economici e di base come gli agrumi se la caveranno meglio. I consumatori dovranno fare delle scelte per acquistare prodotti più economici, dato che gli alti costi energetici stanno assorbendo una percentuale maggiore del loro reddito", conclude Nafpliotis.
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Nick Nafpliotis
Greek and Fresh
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