La siccità si fa sentire ovunque, nel Paese, con l'abbassamento dei livelli dei fiumi che mette a rischio il prosieguo dell'annata agraria. Tutto ciò mentre per la settimana prossima è atteso l'arrivo di Caronte, fenomeno climatico che porterà con sé temperature sopra i 40 °C.
In questo contesto, il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP denuncia le gravi conseguenze che la forte carenza idrica sta causando alle coltivazioni agrumicole. Il prossimo raccolto potrebbe risultarne compromesso.
Gerardo Diana
"Chiediamo al presidente della Regione di firmare il decreto per la dichiarazione dello stato di emergenza regionale, primo passo per la successiva richiesta al Governo dello stato di emergenza nazionale". Lo dice Gerardo Diana, presidente del Consorzio di Tutela dell'Arancia Rossa di Sicilia, il quale prosegue:"
Il Governo regionale faccia i passi necessari per poter attivare subito le misure necessarie a fronteggiare questa situazione di siccità, che per noi siciliani è ormai endemica, tanto da non fare quasi più notizia".
"Oltre alla siccità, per la quale gli imprenditori agricoli del nord sono giustamente preoccupati – precisa Diana - noi agrumicoltori e agricoltori del Sud dobbiamo fare i conti anche con un sistema di distribuzione dell'acqua irrigua vergognosamente inefficiente e su cui nessuno dei governi che si sono succeduti alla guida della Regione ha mai saputo intervenire".
"Non passa giorno che io non riceva lamentele o denunce di disservizi dagli associati al Consorzio - rivela il presidente - Due casi su tutti: nel comprensorio di Lentini (SR), i costi sono quintuplicati a fronte di nessun maggior servizio; nella piana di Catania, solo chi ha forza economica per portare l'acqua fino agli agrumeti utilizzando motori e nafta di proprietà riesce a far fronte al fabbisogno irriguo necessario, mentre i piccoli produttori rimangono a secco e abbandonano le coltivazioni".
"In Sicilia il paradosso è che non si riesce ad irrigare neanche quando l'acqua c'è - stigmatizza Gerardo Diana - È questa l'emergenza gestionale che si aggiunge a quella naturale e per la quale c'è bisogno di agire in fretta. Continuare a rimandare significherebbe penalizzare imprese concorrenziali, che rischiano di chiudere entro l'estate".
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Gerardo Diana
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