Sull'Italia continua a essere protagonista l'Anticiclone Nord-Africano che sta facendo registrare temperature sopra la media stagionale e picchi fino a 43°C negli areali meridionali, tanto che gli esperti etichettano questo giugno come il più caldo degli ultimi cinquant'anni. Un andamento climatico che non solo peggiora l'emergenza siccità, ma che potrebbe risultare anche dannoso per la salute dei braccianti, i quali quotidianamente lavorano nei campi. Le istituzioni si sono quindi attivate onde prevenire situazioni drammatiche durante lo svolgimento delle attività agricole.
Infatti, dopo alcuni provvedimenti comunali, come quello recente di Nardò (Lecce) che prevede una multa di 500 euro a chi consente che i braccianti lavorino nelle campagne, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato un'ordinanza che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole nelle ore più calde della giornata, ossia dalle 12,30 alle 16,00.
Anche in Basilicata sarà vietato il lavoro agricolo negli stessi orari, come da nota della Regione.
I provvedimenti pugliese e lucano, pensati per tutelare i lavoratori dei campi, hanno efficacia immediata e saranno in vigore fino al 31 agosto 2022. Si applica sull'intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio "Workclimate", elaborata dall'Inail e dal CNR, segnali un livello di rischio alto.
L'estate (astronomica) è appena iniziata, per cui nuove ondate di caldo saranno scontate nelle settimane a venire. Pertanto, questa decisione potrebbe essere introdotta anche da altre regioni o comuni italiani.