Nel Nord Italia si sta affrontando la più grave crisi idrica degli ultimi 70 anni, con livelli di fiumi e invasi al di sotto dei minimi storici. In molti comuni è stata richiesta la sospensione idrica notturna, oltre che l'invito a usare l'acqua in maniera parsimoniosa nelle ore diurne.
Trattasi di una vera e propria emergenza che pare ora interessare anche le regioni meridionali, a causa delle elevate temperature di queste settimane e dell'assenza di precipitazioni. Un andamento climatico che proseguirà per tutta questa settimana (la 25esima del 2022) e che quindi potrebbe ancora peggiore le cose sia sul campo civile sia su quello agricolo.
La crisi idrica non riguarda soltanto le coltivazioni cerealicole e quelle foraggere per l'alimentazione degli animali, ma anche le produzioni di frutta e ortaggi estivi, che necessitano di maggiori quantità d'acqua per crescere. Se diminuiscono le risorse per irrigare i campi, caleranno di conseguenza le rese. I prezzi poi, già in crescita per i rincari generalizzati, potrebbero ulteriormente salire. Si rischia di ridurre l'acqua proprio nel momento in cui il consumo è maggiore. La siccità genera ulteriori problemi, come l'aumento della salinizzazione dei fiumi e delle falde acquifere sotterranee.
Analizziamo la situazione idrica in alcune regioni:
Lombardia
Le piogge nei primi 5 mesi del 2022 sono state il 59% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le coltivazioni sono in forte difficoltà, tanto che il governo regionale ha chiesto alle società idroelettriche di rilasciare più acqua dagli invasi, così da poter garantire il più possibile l'irrigazione a valle e in pianura. La situazione è allarmante anche in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
Lazio
Il Tevere si è abbassato di un metro rispetto ai livelli registrati negli ultimi anni. L'Anbi riferisce che se non pioverà nei prossimi 10 giorni, si valuterà il razionamento dell'acqua. C'è molta apprensione per il comparto agricolo, dopo mesi in cui le precipitazioni sono state meno.
Basilicata
Si registrano i primi danni nei campi, sebbene questa regione sia nota per il suo efficiente sistema idrografico e la notevole quantità di acqua accumulata. Sale la preoccupazione per drupacee, agrumi, meloni e angurie. Le alte temperature di queste settimane - si legge in una nota di Coldiretti Basilicata - hanno provocato problemi sulla pezzatura dei frutti nel Metapontino e una perdita di produzione rispetto alla media di circa il 20%.
Campania
Anche in questa regione, che sembrava scongiurare il rischio siccità, i livelli idrometrici dei fiumi Sarno, Sele, Volturno e Garigliano si presentano in diminuzione rispetto a due settimane fa.
Puglia
Negli invasi artificiali pugliesi (Occhito, Capaccio, Osento e Capacciotti) mancano 80 milioni di metri cubi d'acqua rispetto alla loro capacità massima, un calo del 15% (Fonte Anbi nazionale). In Puglia, oltre i 2/3 delle superfici coltivate non sono coperte da un'irrigazione strutturata. Ad esempio, in provincia di Foggia, dove gli ettari coltivati sono 550mila, ne vengono irrigati circa 140mila. "Alcuni pozzi artesiani sono franati - aggiunge Coldiretti Puglia - mentre altri pozzi a falda superficiale si stanno prosciugando".
Sicilia
L'isola è forse la regione con meno problemi idrici, grazie ai buoni livelli registrati nei bacini nel mese di maggio (+20% rispetto all'anno).