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La Torrente Srl

Pomodoro da industria centro-sud Italia, senza un accordo sul prezzo l'alternativa è il mercato libero

“Per il pomodoro da industria - se non sopraggiungono accordi dell’ultima ora - sarà una campagna caratterizzata alla produzione da quotazioni del mercato libero, considerato che nel bacino del centro-sud Italia non si è raggiunto un accordo sul prezzo tra la parte agricola e quella industriale. Ciò nonostante, abbiamo riconosciuto in proporzione gli stessi aumenti siglati con l’accordo quadro riguardante il pomodoro da industria nel bacino Nord Italia (+18% e +40% negli ultimi quattro anni). In considerazione dei costi maggiorati che hanno colpito ogni anello della filiera, abbiamo proposto alla parte agricola 125 euro/ton per il tondo e 135 euro/ton per il lungo. Alla produzione, la richiesta è invece di 140 euro/ton per il tondo e 150 euro/ton per il lungo". Così osserva Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.

La Torrente è una delle più grandi industrie conserviere del sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano ottenuti sia da agricoltura biologica che convenzionale. Sono circa 80 le referenze di pomodoro proposte in varie lavorazioni e formati, tra pomodorini interi, pelati, passata e a filetti e una linea premium dedicata a specializzati di alta gamma. Tali referenze sono ottenute attraverso la trasformazione di oltre 10 varietà di pomodoro, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, San Marzano dell'agro sarnese nocerino, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il corbarino, i pomodorini di collina.

La genuinità rimane un importante driver di vendita nei trasformati di  pomodoro

“Sul piano dei volumi, se non intervengono fattori climatici estremi sarà una campagna caratterizzata da una certa abbondanza sia per il pomodoro precoce che per il medio-tardivo. In alcuni areali, infatti, si stanno effettuando ancora trapianti: ciò vuol dire che avremo prodotto sino a fine settembre. In genere, a settembre c’è carenza di materia prima, pertanto per il tardivo i prezzi in campagna sono più elevati anche in virtù delle minori rese. In ogni caso, siamo preoccupati anche per l’aumento dei costi del vetro e della banda stagnata, che è aumentata del 40% per non parlare del gas che sul libero mercato, in assenza di regole, risente anche della speculazione in atto. Per quanto riguarda la carenza di manodopera, ci salviamo solo perché abbiamo rapporti commerciali fidelizzati negli anni, che anche nel cambio generazionale sono rimasti a contatto con la nostra azienda”.

“Sul versante commerciale - precisa Filippo Torrente - mancano sul mercato i formati catering, le cui riserve di magazzino erano già scarne a inizio campagna. Il commercio dei formati retail tiene, anche se le vendite procedono a rilento, a causa del calo dei consumi e dell’inflazione galoppante, che ha indebolito il potere di acquisto delle famiglie. Sulla programmazione dei formati ci regoleremo, tenendo conto di una forbice del 4-5% rispetto ai formati ristorazione/retail".

Tra i punti di forza de La Torrente, c'è la lavorazione di pomodoro 100% italiano a filiera corta (dalla semina, alla raccolta alla distribuzione) attraverso produttori fidelizzati, sin da quando è nata l'azienda.

Il biennio 2022-2024 porterà in azienda grandi cambiamenti, a partire dall'inaugurazione del nuovo stabilimento di 34mila mq, di cui 16mila mq coperti. L’obiettivo è potenziare la capacità produttiva, con volumi che si attestano oltre centomila tonnellate di pomodoro trasformato.

La Torrente realizza l'85% del suo fatturato sul mercato italiano; per quanto riguarda l'export, il marchio è presente in Spagna, Regno Unito, Belgio, Svezia, Stati Uniti, Canada, Giappone e India.

Per maggiori informazioni
La Torrente Srl
Via Paludicella, 23
80057 - S. Antonio Abate (NA)
(+39) 338 4553555
g.latorrente@latorrente.it
www.latorrente.com