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Le uve da tavola egiziane sono diventate famose in tutto il mondo, ma l'offerta ne risentirà

In Egitto è iniziata la stagione dell'uva da tavola e i coltivatori locali stanno cercando di mantenere un certo ottimismo, dopo un paio di annate molto difficili. I costi di gestione dell’attività sono aumentati notevolmente, mentre i prezzi dell'uva da tavola non cambiano da molti anni. Dal momento che i coltivatori egiziani si sono trovati nella situazione di dover abbandonare l'attività viticola, la disponibilità di uva da tavola sarà inferiore in futuro e, di conseguenza, i prezzi aumenteranno.

Islam Ghoneim, amministratore delegato dell'azienda d’esportazione egiziana Cairo Green, afferma che l'uva egiziana ha guadagnato maggiore popolarità negli ultimi dieci anni. "L'uva da tavola egiziana è diventata senza dubbio riconoscibile in tutto il mondo, grazie alla sua finestra di fornitura, a una qualità migliore e all’esperienza acquisita negli ultimi anni dai produttori. Inoltre, le autorità egiziane hanno messo in atto normative e sistemi di controllo rigorosi, che garantiscono a coltivatori ed esportatori il rispetto degli standard e dei requisiti di sicurezza dell'Ue".

Tuttavia, gli ultimi anni sono stati molto duri per i viticoltori egiziani, così tanto che, secondo Ghoneim, alcuni non hanno avuto altra scelta che abbandonare la coltivazione dell'uva da tavola come loro prodotto principale. "Come molti altri viticoltori ed esportatori egiziani, siamo molto preoccupati per i cambiamenti che ci saranno nelle prossime stagioni, a partire dal 2023. Numerosi viticoltori hanno già lasciato l'attività e altri stanno per abbandonarla, a causa dei costi di gestione saliti alle stelle e della riduzione dei margini di profitto. Successivamente, l'instabilità economica a livello locale ha peggiorato ulteriormente la situazione, senza contare che nel 2020 si è dovuto far fronte alla pandemia".

"In seguito, abbiamo assistito a un cambiamento nella catena di fornitura post-Covid e al congestionamento della logistica nel 2021, e attualmente stiamo affrontando le difficoltà derivanti dalla guerra russo-ucraina. Guardando al futuro, sembra che nel 2022 stiamo andando verso una recessione finanziaria globale. Nonostante tutte queste difficoltà, l'uva da tavola viene ancora esportata a quasi gli stessi prezzi di dieci anni fa, senza alcun compenso per la parte egiziana".

Man mano che sempre più viticoltori egiziani lasceranno o troveranno altri mercati oltre a quello europeo, la disponibilità di uva da tavola diminuirà e i prezzi non potranno che aumentare, spiega Ghoneim: "Alla fine, le cose cambieranno per i coltivatori egiziani. Nei prossimi anni, dovrebbe essere risolta la questione legata ai prezzi non equi, poiché molti esportatori stanno abbandonando i mercati europei e stanno spostando le loro spedizioni verso altri continenti. Hanno subito i prezzi non equi in Ue e ora, a causa degli eventi passati e attuali, i coltivatori stanno riducendo al minimo o abbandonando del tutto l’attività viticola, provocando in futuro una riduzione della disponibilità di uva da tavola. A loro volta, gli importatori non avranno altra scelta che accettare un commercio equo, compensando i prezzi per coltivatori ed esportatori, a scapito però del cliente finale europeo".

"Insieme a molti altri coltivatori, esortiamo rivenditori e venditori europei a contattare direttamente i coltivatori e a cercare di ridurre l’intervento degli intermediari, al fine di mantenere un'attività commerciale stabile che sarà vantaggiosa ed equa per tutti gli operatori della filiera, dal campo alla tavola", conclude Ghoneim.

Per maggiori informazioni:
Islam Ghoneim
Cairo Green
+2012222339395
Info@cairogreenfarms.com 
www.cairogreenfarms.com

Data di pubblicazione: