Lo studio di fattibilità è partito già lo scorso anno, a seguito di pesanti danni da cimice asiatica su orticole e frutteti. Da qualche settimana sono in corso i monitoraggi con trappole per le catture e il 7 o 8 giugno inizieranno i lanci dell'antagonista Anastatus bifasciatus (forniti da Bioplanet). E' il progetto in corso in Valdichiana in Toscana, fra i comuni di Castiglion Fiorentino, Civitella Valdichiana e Foiano della Chiana.
"Gli ettari coinvolti sono circa 500 - spiega il coordinatore Dante Moretti - mentre le aziende sono quasi una ventina. Le coltivazioni più presenti in questi territori sono pesche, mele, pere e anche orticole. Lo scorso nano abbiamo registrato notevoli catture di cimice per cui siamo voluti partire subito con la lotta biologica. Abbiamo coinvolto anche gli enti comunali, nonché la Regione. La nostra è un'attività che vuole essere preventiva, prima che la diffusione della cimice asiatica diventi troppo pressante".
Le catture sono notevole già da qualche settimana, per questo i lanci seguiranno il cronoprogramma stabilito. Il tecnico Luca Marzocchi di Bioplanet spiega: "Inizieremo con il lancio di una confezione di insetti, 250 esemplari, ogni 2 ettari. Poi a luglio ripeteremo i lanci, in quanto Anastatus colpisce le ovature. Il territorio è caratterizzato da aree perimetrali e boschive che sono le preferite dalla cimice. Poi effettueremo i rilievi, per tenere continuamente sotto controllo la situazione".
Va sottolineato che il lancio dell'insetto non ha valenze puramente inoculative, ma è visto come un vero e proprio strumento di lotta diretta alla cimice, introducendo in maniera mirata elevate quantità di individui, in anticipo rispetto a quella che sarebbe una rilevante presenza spontanea di questo antagonista indigeno. Il tutto senza interferire con altri fattori di equilibrio naturale oggetto di studio.
Anastatus si può inserire come anello importante per contenere la cimice asiatica nei contesti di lotta integrata attualmente adottati. Preferibilmente i lanci saranno effettuati non al centro dei frutteti, ma ai bordi, in modo da creare dei corridoi di riproduzione dell'insetto utile, esterni alla coltivazione vera e propria.
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