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Misure preventive contro il Citrus greening

Da più parti e con sempre maggiore insistenza viene lanciato l'allarme sull'incombente pericolo rappresentato dal Citrus greening, una fitopatia batterica nota anche come Huanglongbing (HLB), che si presenta, forse, come la più grave emergenza fitosanitaria che minaccia l'agrumicoltura mondiale. Ha già distrutto milioni di piante in paesi extra europei: dagli Stati Uniti (Florida, California) alla Cina e al Brasile. Adesso, anche l''Europa è a rischio. Gli insetti-vettori che trasmettono la malattia, infatti, sono già presenti in Spagna, Portogallo e Israele, cioè nelle principali aree di produzione di agrumi, arance e limoni del bacino del Mediterraneo.

Concetta Licciardello

Grande preoccupazione viene condivisa anche dal centro di ricerca CREA di Acireale, che ha messo in campo i propri migliori studiosi per contenere il fenomeno. Ne abbiamo parlato con Concetta Licciardello, primo ricercatore del CREA e responsabile, assieme ad Alessandra Gentile, ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell'Università di Catania, di due attività nell'ambito del progetto Horizon 2020 "preHLB", che ha proprio l'obiettivo di adottare misure preventive a breve, media e lunga scadenza nei riguardi del Citrus greening. Il progetto europeo coinvolge enti di ricerca, Università e aziende private appartenenti ai principali Paesi agrumicoli, quali Spagna, Francia, e Italia, cui si aggiungono il Brasile e la Cina in quanto Paesi che risentono purtroppo della presenza di questa malattia.

"Il CREA si sta occupando dello studio delle fonti di resistenza al greening – ha detto Concetta Licciardello - attraverso il sequenziamento del genoma di Eremocitrus glauca, una tra le pochissime specie resistenti alla malattia. L'Università di Catania, dal canto suo, sta contribuendo all'utilizzo delle nuove biotecnologie per introdurre il carattere di resistenza nelle specie commerciali degli agrumi, quasi del tutto suscettibili. L'incompatibilità sessuale e la disaffinità di innesto non rendono semplice e facilmente perseguibile l'introgressione del carattere di resistenza al greening. Motivo per cui c'è parecchia preoccupazione nel mondo, anche alla luce del recente rinvenimento dei vettori in Spagna, Portogallo e Israele".

Licciardello ha spiegato inoltre come "a seguito del confronto tra il genoma delle specie suscettibili e quello delle specie resistenti, è possibile, attraverso uno studio bioinformatico ad elevata profondità, identificare le mutazioni e i geni in qualche modo responsabili della suscettibilità e della resistenza al greening".

"In questo modo sarà possibile, in futuro, utilizzare le nuove tecnologie di evoluzione assistita (cisgenesi e genome editing) - ha aggiunto la scienziata - al fine di rendere resistenti le specie attualmente suscettibili. Tali tecniche, oltre a intervenire in maniera mirata solo nel gene o più precisamente in corrispondenza della mutazione che si intende modificare, hanno anche il vantaggio di mantenere integro il restante patrimonio genetico della varietà da migliorare, con un risparmio di tempo e di denaro non indifferente rispetto alle tecniche di miglioramento genetico classico, che comunque rappresentano ad oggi gli approcci più utilizzati per tentare di inserire il carattere di resistenza in specie suscettibili".

A tal proposito, il CREA di Acireale è il coordinatore del sottoprogetto CITRUS, uno dei 13 appartenenti al progetto BIOTECH Biotecnologie sostenibili per l'agricoltura italiana, finanziato dal MIPAAF, grazie al quale sono state acquisite le competenze delle tecnologie di evoluzione assistita volte, in questo caso, al miglioramento di caratteri della qualità del frutto degli agrumi.

Per maggiori informazioni:
Concetta Licciardello, PhD
CREA-OFA
Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria
Centro di ricerca Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura
Corso Savoia 190, 95024
Acireale (CT) - Italia
+39 095-7653104
+39 3493628053