La situazione è drammatica, il tempo stringe ed è crisi senza precedenti. Il prezzo del cibo è il problema numero uno in questo momento. Ma nel 2023 ci sarà un problema di disponibilità di cibo.
E' l'allarme lanciato dal capo del Programma alimentare mondiale (World Food Program), David Beasley, alla riunione del Consiglio di Sicurezza ONU, dopo il paletto dettato da Mosca: riapriremo l'accesso ai porti ucraini se l'Occidente eliminerà le sanzioni sull'export. "La mancata apertura dei porti nella regione di Odessa - ha detto Beasley - sarà una dichiarazione di guerra alla sicurezza alimentare globale e si tradurrà in carestia, destabilizzazione e migrazione di massa in tutto il mondo".
A mettere in guardia sull'impatto a cascata della guerra in Ucraina, anche il direttore generale della FAO, QU Dongyu che ha presentato all'Onu un piano in quattro punti per trasformare i sistemi agroalimentari, per renderli più inclusivi, economicamente sostenibili e resilienti ai tanti shock che stanno affliggendo il Pianeta, oltre a produrre meglio e di più, con un minore impatto sull'ambiente.
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Fonte: Ansa