Sui mercati ungheresi, i prezzi delle fragole stanno registrando delle rapide fluttuazioni perché le importazioni dalla Spagna e dalla Grecia stanno diminuendo e sul mercato sta arrivando una maggiore offerta locale. Nonostante la minore disponibilità di fragole locali, a causa del gelo e di altri danni all'inizio di quest'anno, i prezzi non stanno ancora aumentando. Il clima primaverile sempre più caldo sta anche facendo maturare prima le fragole coltivate nei tunnel ungheresi, anticipando anche la stagione della raccolta in pieno campo, con una maggiore sovrapposizione tra le due.
Con l'avanzare della stagione, il volume delle importazioni è in costante diminuzione e i prezzi si stanno lentamente allineando ai prodotti ungheresi (circa 1.200 ft/kg - 3,30 euro). In Spagna e Grecia presto farà molto caldo, quindi il mercato ungherese non riceverà più grandi quantità di merci importate. Le fragole polacche dovrebbero arrivare a metà giugno. Fino ad allora, sarà il prodotto ungherese a dominare i mercati.
Márton Kocsis della FruitVeB, l'organizzazione interprofessionale ungherese di frutta e verdura, ha parlato con Dorina Tóth-Babits, specializzata nella propagazione delle fragole in Ungheria, delle tendenze e dell'andamento dei prezzi sul mercato ungherese delle fragole.
All'inizio di maggio, il clima era ancora fresco ma sembra che le temperature massime della scorsa settimana, superiori ai 25 °C, abbiano accelerato l'avvio della stagione della raccolta delle fragole coltivate in pieno campo. "Questo significa che, già intorno al 20-22 maggio, ci saranno quantità significative di colture in pieno campo sui mercati. Per i coltivatori che coltivano le fragole in tunnel, la fine della stagione delle varietà precoci si avvicina rapidamente, con la popolare varietà precoce Clery nella sua fase calante, mentre la Joly e l'Asia sono nel pieno della loro stagione. Si prevede quindi che l'ultima parte della raccolta nei tunnel coincida quasi con il rilascio del prodotto in pieno campo, con una prevista sovrapposizione di 7-10 giorni. Tra una settimana circa, le fragole in pieno campo verranno raccolte prima nell'area di Szeged, poi nelle aree di Lajosmizse, Nyírség e Somogy", afferma Tóth-Babits.
I prezzi oscillano di ora in ora
Sui mercati all'ingrosso, i coltivatori possono far fronte alle rapide oscillazioni dei prezzi, considerato che la quotazione al produttore delle fragole domestiche dipende sempre dalla disponibilità del prodotto sul mercato. Al massimo i prezzi possono aggirarsi intorno a 1.600 Ft/kg - 4,17 euro (confezioni da 8.000 Ft/5 kg - 20,85 euro) per fragole "grandi" (oltre 2,5 cm circa) e circa 1.200 Ft/kg (3 ,13 euro) per le fragole 'piccole' ma, a seconda della disponibilità del prodotto sul mercato, i produttori potrebbero trovarsi per un breve periodo con prezzi inferiori a 1.000 Ft/kg (2,61 euro).
Il sabato pomeriggio il mercato all'ingrosso è chiuso e questo potrebbe influire in particolare sulla merce della domenica e del lunedì, quando sul mercato arriva la raccolta di due giorni. I produttori possono superare questa volatilità del mercato firmando contratti a lungo termine con le grandi catene di distribuzione (solitamente separatamente per le colture coperte e in campo).
Al contrario, a metà maggio, il prezzo al consumo delle fragole ungheresi era compreso tra 2.000 e 2.500 Ft/kg (5,21 - 6,52 euro) indipendentemente dal prezzo d’acquisto del rivenditore.
Minore disponibilità di fragole sul mercato, stessi prezzi dell'anno scorso
"Ci sono decisamente meno fragole sul mercato rispetto allo scorso anno, a causa delle condizioni sfavorevoli durante la fioritura e dei danni a molte lamine, causati dalle tempeste di vento di febbraio. Nella zona di Lajosmizse, i coltivatori hanno segnalato anche dei danni causati dalla grandine e da temporali localizzati, ma non si sono verificati eventi meteo che abbiano interessato l'intera area di produzione. Sebbene ci siano meno fragole, i prezzi non sono cambiati in modo significativo rispetto allo scorso anno, nonostante il forte aumento dei costi di input di quest'anno. Data la minore disponibilità, i prezzi invariati e gli alti costi di input, rispetto allo scorso anno le previsioni sono sicuramente più nere per i coltivatori", conclude Tóth-Babits.
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Márton Kocsis
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