Un altro ettaro di impianto di ciliegio protetto, allevato in modo da ridurre le altezze e con l'impianto di diverse varietà, così da poter raccogliere da metà maggio a metà luglio. L'azienda Modigliani di Cesenatico (Forlì-Cesena) crede ancora nella frutticoltura e continua a investirvi.
L'impianto in via di ultimazione
"Fra piante, pali, fili, tiranti, coperture, accessori e manodopera - esordisce Davide Modigliani - anche questa volta l'investimento è stato di circa 100mila euro. Ormai però non si può pensare di produrre ciliegie senza coprire e proteggere i frutteti". Le giovani piante sono entrate in produzione dallo scorso anno e la protezione è stata approntata negli scorsi mesi.
Davide Modigliani
La copertura è sia anti-pioggia, sia anti-insetto. "Stiamo ultimando la chiusura con le reti anti-insetto - prosegue Modigliani - che risulta indispensabile per preservare la qualità del prodotto, specie contro la Drosophila. Ma le reti ci permettono di abbattere anche i trattamenti a difesa di altri insetti: ci avviciniamo molto al residuo zero, pur senza avere la velleità di pubblicizzarlo".
Inerbimento centrale e diserbo sottofila
Modigliani segue i consigli dei tecnici ma, dopo anni che protegge i propri impianti, apporta delle modifiche tutte sue quando realizza il sistema protettivo. "Presto particolare attenzione a rinforzare i punti di ancoraggio e usare fili di sezione adeguata. Anche di recente ci sono stati episodi di vento forte che hanno sollecitato parecchio l'intero impianto: è stato un collaudo importante e tutto ha retto. Di certo, quando si fanno investimenti di questo tipo servono tutte le accortezze. Non ci si può basare solo su quanto suggeriscono i tecnici, perché solo l'agricoltore conosce la sua azienda, il suo territorio, da dove spirano i venti più forti. In base alla mia esperienza, io so come fissare i teli in plastica, quale lembo della chiusura superiore lasciare più lungo e verso quale direzione porlo, in modo che il vento non lo danneggi".
Le varietà messe in campo sono diverse, così da coprire quasi due mesi di maturazione. La vendita viene poi effettuata tramite alcuni mercati all'ingrosso, alcune catene della Gdo di piccole-medie dimensioni e la vendita diretta.
"Il prezzo non è mai stato un problema: quando il compratore vede e assaggia la frutta, me la richiede ancora e non ho mai avuto problemi a farmi pagare quanto ritengo giusto. D'altronde, la qualità e i servizi si pagano. Quest'anno, però, dobbiamo fare i conti con aumenti spropositati su tutti i fronti. Noi confezioniamo in cestini di plastica collocati a loro volta in cassettine di cartone. Gli imballaggi in cartone, tanto per fare un esempio, sono rincarati del 50% rispetto a due anni fa: una cosa insostenibile".
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