Si parla tanto di plastica, di imballaggi ecosostenibili e di ecologia: molte imprese ortofrutticole e la Gdo, (soprattutto i loro gli uffici stampa e uffici marketing), ma anche i politici e le Istituzioni a partire dal quelle europee, si riempiono la bocca di "svolta green", "rispetto per l'ambiente", "ecofriendly" e tante altre parole spesso inutili.
Allo stesso tempo, i rincari delle energie stanno mettendo in crisi tutto il sistema. Nei Paesi Bassi è diminuita fortemente la produzione di pomodoro sotto serra, a causa dell'impennata del prezzo del metano (cfr. Freshplaza del 14/03/2022). Un agricoltore della provincia di Ravenna, alla luce degli attuali rincari e delle importazioni spesso senza criterio, ha contattato FreshPlaza per portare la propria opinione.
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"Siamo in una fase della evoluzione - esordisce Stefano Rivalta - dove la civiltà umana si rende conto della necessità di entrare maggiormente in simbiosi con la natura e tutti i cicli produttivi si orientano alla cosiddetta 'svolta green'. Bene, ma la svolta green auspicata in ambito energetico e industriale credo debba avere e anzi abbia implicazioni, anche se più latenti, pure in tutti i settori delle attività umane sia di produzione che al consumo. Quindi, se ciò è vero, credo che la svolta green sia altrettanto importante pure in agricoltura".
E aggiunge: "Può sembrare un controsenso parlare di svolta green nel commercio e in agricoltura, ma credo sia opportuno sottolinearne la validità e necessità per ottenere sintonia fra i cicli stagionali e la buona educazione alimentare dei consumatori. Importare in Italia cavolfiori in estate è in sintonia con la svolta green dell'economia? A gennaio, produrre in serra pomodori riscaldando l'ambiente con bruciatori a gas non si integra con la svolta green, così come produrre in serra ciliegie per averle a metà aprile, e potremmo continuare all'infinito".
L'agricoltore ritiene che occorra tornare a una stagionalità delle proposte commerciali dei prodotti agricoli, così da ottenere senza sforzi molti risultati. Cercando di educare di più i consumatori e legandosi alla stagionalità italiana delle produzioni (che dalle Alpi alla Sicilia garantisce comunque un'offerta quasi annuale di molti prodotti ortofrutticoli), si otterrebbe:
- minor inquinamento, derivante dalla minore energia impiegata per la produzione e il trasporto
- miglioramento della qualità media gustativa dei prodotti
- miglioramento della redditività del comparto ortofrutta da parte della GDO
- miglioramento della redditività delle aziende agricole per maggiori vendite e per miglioramento prezzi
"In conclusione, vorrei sottolineare che se in un sistema economico si intraprende una strategia e la si chiama svolta green occorre essere coerenti fino in in fondo e portare tale svolta a permeare tutti i settori delle attività, perché solo così i benefici saranno evidenti e duraturi. Viceversa, se la svolta rimane confinata al solo settore energetico, i benefici saranno di breve durata e solo di facciata", termina il produttore.