"E' stato un momento storico, per noi, e una grande conquista. A livello nazionale, Coldiretti ha riconosciuto che il modello dell'agrofotovoltaico a consumo di suolo pari a zero, come il nostro, è replicabile, sostenibile e può essere riproposto in altre parti d'Italia. Non possiamo che essere entusiasti del premio, visto che operiamo nel rispetto del territorio e dell'ambiente".
A dichiararlo è Antonio Lancellotta (nella foto a lato) della Lao Greenhouse Soc. Agr. Arl di Scalea, in provincia di Cosenza, azienda che ieri, 21 aprile 2022, si è aggiudicata il premio nazionale Oscar Green nella categoria "sostenibilità e transizione ecologica" e che fa parte del gruppo agricolo Le Greenhouse (vedi news correlata), da anni partner agricolo di EF Solare, primo operatore di fotovoltaico in Italia e tra i principali in Europa.
La finale nazionale del premio "Oscar Green", promosso da Coldiretti Giovani Impresa e arrivato alla quattordicesima edizione, si è svolta a Roma nella giornata mondiale dell'innovazione e della creatività. Punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto l'agricoltura per il proprio futuro.
Raccolta di cedri nella serra fotovoltaica di Scalea (Foto: EF Solare)
Nelle serre fotovoltaiche di EF Solare, nelle quali Lao Greenhouse opera, vengono coltivati i cedri tipici del territorio e della tradizione ebraica in maniera tale da azzerare l’impatto ambientale e il consumo agricolo, proteggendo il frutto da eventi atmosferici e producendo contemporaneamente energia pulita. Le serre fotovoltaiche, nate con l'intento di produrre energia senza consumo di suolo, sono diventate sorprendentemente la condizione ideale per l'habitat di questa pianta, perché il cedro è coltivato all’ombra. I pannelli solari, oltre a svolgere questa funzione, creano un microclima capace di favorire una maggiore fertilità nella produzione dei frutti.
Nuovo prototipo agrofotovoltaico (Foto: EF Solare)
Le serre fotovoltaiche permettono di contingentare l’acqua, favorire la sub irrigazione e la fertirrigazione programmata, oltre la vaporizzazione delle chiome. Inoltre, l’attività agricola negli impianti abbassa la temperatura del pannello, favorendone l’efficacia nella produzione di energia. I risultati sono 18 megawatt di energia, senza avere sottratto un solo metro di terreno ai 27 ettari che ospitano le piante di cedro liscio di diamante.
"Il fotovoltaico deve valorizzare il prodotto agricolo, non sostituirlo. E' la logica con la quale ragioniamo e che Coldiretti ha ben compreso. Noi rappresentiamo l'anello di congiunzione tra l'attività agricola e quella fotovoltaica. Il primo marzo 2022, il decreto legge 'Energia' ha introdotto il limite del 10% della superficie per il fotovoltaico su suoli agricoli, applicato anche all'agrovoltaico. Ciò ha rischiato di frenare un settore promettente, ma in seguito è stato chiarito il fatto che sull'agrofotovoltaico elevato da terra questo limite non esiste. Ora mancano solo i decreti attuativi".