Le esportazioni di aglio spagnolo risentono dell'attuale situazione logistica. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato i problemi causati dagli effetti collaterali della pandemia.
"Stiamo avendo seri problemi nei porti europei per far uscire i carichi d'aglio, il che influisce pesantemente su questo settore - ha dichiarato Luis Fernando Rubio, direttore dell'Associazione nazionale dei produttori e commercianti d'aglio - Dobbiamo tenere presente che la Spagna esporta quasi il 60% dell'aglio che produce".
"Lo sciopero dei trasportatori spagnoli delle ultime settimane ci ha danneggiato, ma siamo riusciti ad affrontarlo al meglio. La situazione nei porti è molto più grave, molti di essi sono saturi di merci che non potevano essere spedite in Russia e sono ancora in fase di trasferimento. Ci sono porti, come quello di Valencia, che non permettono nemmeno la spedizione di container. La guerra ha peggiorato la logistica che era già colpita dalla crisi pandemica", ha dichiarato Luis Fernando Rubio.
"Non c'è una vera e propria carenza di aglio sul mercato, ma le complicazioni per le merci per raggiungere la loro destinazione sono enormi", ha detto.
L'ANPCA ha inviato una lettera alla Commissione europea per informarla della situazione, che riguarda tutto l'aglio europeo. Ha anche comunicato la questione al ministero dell'industria, del commercio e del turismo, con l'obiettivo di trovare una soluzione a questo problema.
La superficie in Spagna aumenterà leggermente, anche se diminuirà in Andalusia
Le previsioni sono esatte e quest'anno la superficie seminata ad aglio aumenterà leggermente rispetto all'anno scorso. Va notato che la dichiarazione di siccità nelle zone di produzione dell'Andalusia ha causato uno spostamento verso Castilla-La Mancha. Perciò c'è stata una notevole diminuzione della superficie in Andalusia e un aumento a Castilla-La Mancha. Negli ultimi anni la semina dell'aglio primaverile ha guadagnato terreno sulla semina dell'aglio viola, una tendenza che si è fermata quest'anno.