Dopo un 2020 e 2021 da dimenticare causa pandemia, per i germogli i primi mesi del 2022 segnano una ripresa delle richieste. Lo conferma Andrea Farnedi dell'azienda Vivo, con sede a Cesena: "A causa dei blocchi della ristorazione, lo scorso anno non è stata facile. Nei primi tre mesi del 2022, invece, abbiamo registrato un ritorno dei fatturati quasi a livelli da pre-pandemia".
Farnedi è particolarmente soddisfatto, in quanto ha stretto un accordo con una catena discount con 169 punti vendita in Italia. "Questo ci sta permettendo di incrementare ancora di più la produzione e lavorare a regime".
Il nuovo cliente è stato assecondato anche per quanto riguarda le richieste in materia di packaging. "Abbiamo inserito una confezione in cartoncino, totalmente riciclabile, da 150 grammi. Questa segue l'onda 'green' degli ultimi tempi e ben si presta comunque per un consumatore attento all'alimentazione e all'ambiente".
Andrea Farnedi
Sul fronte dei costi, Farnedi ribadisce argomenti già riportati da tanti suoi colleghi: "Non riusciamo a trasferire tutti gli aumenti dei costi ai nostri clienti e ciò rischia di mettere in crisi la tenuta delle imprese. Nel nostro caso specifico, il packaging, le etichette e l'acqua sono alcune delle voci che più sono aumentate. La corrente elettrica merita un discorso a parte in quanto, grazie al fotovoltaico presente sulla nostra struttura, riusciamo ad ammortizzare i rincari".
Sul packaging, Farnedi dice che "il cartone 30x40 ha subito un aggravio a marzo e uno lo subirà in aprile. Ormai siamo sull'ordine del +30%. Anche se i germogli stanno conoscendo un andamento positivo, la marginalità è molto ridotta a causa dell'incremento sconsiderato dei costi".
Oltre ai germogli, Vivo sta svolgendo un ottimo lavoro con i fiori eduli. "Il mercato è ripartito: ristorazione e pasticceria ce ne stanno chiedendo in buone quantità".
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