Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Bananicoltori rilasciano una dichiarazione congiunta sulla strategia ‘farm to fork’

I membri dell'Associazione dei produttori europei di banane (APEV), congiuntamente a quelli di Ecuador, Colombia e Guatemala si sono incontrati al Press Club, a Bruxelles, per rilasciare una dichiarazione congiunta di tutti i bananicoltori che riforniscono il mercato europeo, che include proposte finalizzate a implementare la strategia ‘from farm to fork’ dell'Unione europea, parte del Green Deal europeo.

‘From farm to fork’ è un concept che cerca di generare un cambiamento nell'impronta climatica, favorire la transizione globale verso nuove soluzioni e creare un sistema alimentare forte, sostenendo la posizione dei membri del Parlamento europeo per cui “l'aumento della spesa per gli input può portare gli agricoltori alla rovina".

Secondo i produttori di banane, tra cui l'Ecuadorian Banana Cluster, il rispetto del Green Deal europeo ha generato un cambiamento nel sistema di produzione agricola, con costi più elevati. Tuttavia, aggiungono i produttori, "le condizioni geografiche, sociali, legali, economiche e persino politiche significano che ciascuno dei nostri Paesi deve affrontare la strategia ‘from farm to fork’ con proposte diverse".

In questo modo i produttori sostengono che, nell'ambito del concetto di responsabilità condivisa, l’entità della compensazione deve avere come riferimento i parametri e la metodologia già utilizzati ad esempio nel Fair Trade, che riconosce gli impatti esogeni e gli sforzi per la sostenibilità della catena di produzione ed esportazione, fissando di base un prezzo equo. 

"Per questo insistiamo sul fatto che debba essere invertita la tendenza al ribasso dei prezzi, con la scusa di fornire 'la frutta più conveniente sul mercato', utilizzata dal sistema distributivo europeo, Tale politica non è coerente con la necessità, per noi - dichiarano - di continuare a pagare il salario di sussistenza, mantenere la politica green, né è in linea con la strategia ‘from farm to fork’. Queste sono condizioni essenziali per mantenere la sostenibilità della produzione bananicola", ha spiegato il gruppo di produttori.

Inoltre, i produttori esortano le organizzazioni europee e internazionali, nel quadro della cooperazione regionale alla lotta contro il Fusarium R4T e la Sigatoka nera (principali fitopatie che colpiscono la bananicoltura), a impegnarsi come Paesi per creare un'alleanza per la gestione delle risorse internazionali e combattere queste malattie vegetali, attraverso l’eliminazione di molecole che sono state una conseguenza della green policy, con interventi di ricerca fitosanitaria, formazione e diffusione.

"Si deve comprendere l'impatto sociale, ambientale ed economico che i nostri Paesi subirebbero, non proteggendoci da tutte queste minacce", hanno affermato i produttori, che insistono affinché queste indagini siano estese allo sviluppo di varietà resistenti a entrambi i parassiti.

Infine, il gruppo regionale promuove e sostiene un'agenda di sicurezza contro la contaminazione da sostanze stupefacenti nei container, nonché il controllo del traffico di droga nei Paesi consumatori.

Per maggiori informazioni: aebe.com

Data di pubblicazione: